giovedì 27 settembre 2007
Sparano a altezza uomo!
Birmania: 9 morti, più di mille arrestiE' caccia ai giornalisti stranieri
Situazione drammatica. Sgomberati più di sei monasteri. La polizia spara ad altezza uomoSanzioni Usa contro il governo. Appello di Bush: "Chi può faccia pressioni sulla giunta militare"
Birmania: 9 morti, più di mille arresti E' caccia ai giornalisti stranieri".
RANGOON - Fonti ufficiali della giunta militare dicono nove morti, tra cui un fotografo giapponese, e un centinaio di feriti. Le voci che dalla capitale Rongoon riescono a superare divieti e censure, arresti, morte e black out forniscono numeri molto diversi. "Sparano nelle strade ad altezza uomo, chi riesce a vedere dai tetti dei palazzi parla di decine e decine di persone rimaste a terra" racconta un cooperante italiano contattato dall'agenzia Agi via e-mail. Decine e decine di morti, quindi, e destinati a restare senza nome. E poi centinaia di arresti. Nella notte passata sono stati rastrellati sei monasteri nei dintorni della capitale per un totale di almeno 850 monaci portati nelle carceri militari. Ma stanno finendo in carcere anche artisti, letterati, attori, tutti coloro che possono coordinare, animare e trascinare la protesta come l'attore più famoso del paese e il poeta Aung Way. Rangoon, il vero nome della capitale della Birmania che i militari nel 1989 fecero diventare Yangon e Myanmar (Repubblica ha deciso di non utilizzare più i nomi militari): quando sta per calare la sera del decimo giorno di protesta, la tensione resta alta e la situazione drammatica. "Sparano ad altezza uomo" - E' la testimonianza di un cooperante italiano che vive a Rangoon: "Il massacro è cominciato, i militari sparano ad altezza uomo sui manifestanti. Non sappiamo quanti siano rimasti a terra ma chi ha potuto vedere dall'alto dei palazzi parla di decine dedine di persone. I militari dai megafoni avvertono che sarà aperto il fuoco senza altri avvisi contro qualsiasi sbarramento". Questa, rilasciata all'agenzia Agi, la testimonianza più diretta da un paese molto al di là del coprifuoco. La repressione ha numeri che possiamo solo immaginare ma a cui possiamo collegare i volti impauriti, gli occhi persi, le teste rasate che si muovono in fretta, le tuniche color cannella e i piedi scalzi sotto la pioggia delle migliaia di monaci che dieci giorni fa hanno lasciato i conventi e sono scesi in strada per dire basta. Un migliaio di loro sono stati arrestati durante la notte, presi direttamenti dai monasteri e portati nelle carceri militari.
Spariti i monaci, oggi tocca ai civili -
Dopo i rastrellamenti notturni stamani i monaci non sono stati visti nelle strade occupate invece dai civili, un passaggio di testimonianza e di lotta assai più che simbolico. Una folla è stata dispersa con gli spari dalle parti della pagoda di Sule, uno dei due fronti della protesta. Più avanti, nella giornata, i soldati hanno nuovamente sparato contro 10 mila manifestanti. Almeno cento sono stati arrestati. Le cause della crisi - Quella della Birmania è una lunga storia di oppressione militare, almeno fin dal 1962 quando i militari presero il potere. Uno dei momenti pià drammatici è stato il 1988 quando la rivolta fu schiacciata con un bilancio di tremila morti. Questa volta, oltre alle ragioni di sempre, la causa della protesta è nell'aumento folle di beni di primo consumo come petrolio, diesel e gas naturale cresciuti dal 66% al 535%. Un aumento insopportabile per i livelli della popolazione birmana.
La repressione contro giornalisti e media -
Un fotografo giapponese è stato ucciso durante gli incidenti nei pressi della pagoda di Sule. Il Giappone, per protesta, ha richiamato subito a Pechino il suo ambasciatore a Rangoon. La polizia militare gira nelle strade a bordo di camion, indossa grandi foulard gialli ed è in tenuta antisommossa. Sempre nella zona della pagoda di Sule la polizia ha fatto irruzione nell'hotel Traders a caccia di giornalisti "travestiti" da turisti. I pochi reporters presenti in Birmania prima che scoppiasse la protesta sono stati allontanati. Nessuno riesce più ad entrare e le testimonianze dirette di quello che sta accadendo sono sempre più scarse. I militari infatti stanno chiudendo gli internet point e tagliando le connessioni veloci. Le accuse alla comunità internazionale - La situazione si complica anche a livello internazionale: nonostante le pressioni della maggior parte dei paesi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha preso alcuna decisione contro il regime militare birmano per i veti di Russia e Cina, entrambi con interessi commerciali molto forti in Birmania e con il regime militare. E molti si chiedono: perchè finora, dopo anni di regime, non è stato fatto nulla? Perchè questa tolleranza?
Le sanzioni Usa -
La Casa Bianca ha annunciato sanzioni contro i 14 membri della giunta militare, quelle che non è stato possibile decidere a livello di Nazioni Unite pe ri veti di Cina e Russia. Il presidente Bush ha chiesto che "le nazioni che hanno influenza sulla Birmania facciano pressioni sulla giunta militare perchè cessi l'uso della forza". Un messaggio a Mosca e a Pechino che hanno impedito una decisione delle Nazioni Unite. La Casa Bianca ha ufficialmente annunciato che l'amministrazione americana d'ora in poi userà solo i nomi Birmania e Rangoon invece che Myanmar e Yangon imposti dalla dittattura militare. Ma la protesta dei monaci cammina nel mondo - Carità e povertà: di questo vivono i 350 mila monaci buddisti birmani. Non hanno nulla, non temono nulla e per questo la loro protesta spaventa il regime. Si svegliano prima dell'alba, pregano, escono dai monasteri con la loro ciotola nera per chiedere offerte e poi tornano nei monasteri. Ora tutto il mondo li guarda e li ammira. E marcia con loro. L'Europa ha deciso sanzioni. In tante città, a cominciare da Roma, sono in corso manifestazioni e sit-in in cui la partecipazione è trasversale e bipartisan.
(27 settembre 2007)
martedì 25 settembre 2007
Dalle fiamme del Vietnam a Rangoon -Quando il buddismo diventa rivolta
di BERNARDO VALLI (dal sito di Repubblica)
Dalle fiamme del Vietnam a RangoonQuando il buddismo diventa rivolta"
La folla di giorno in giorno sempre più gonfia (c'è chi ieri azzardava più di centomila persone) raccolta attorno a un plotone di teste rasate e a tuniche color zafferano nelle strade di Yangon. L'ex capitale del Myanmar (un tempo Birmania), ricorda a chi ha vissuto i drammi dell'Asia negli ultimi decenni tanti altri avvenimenti di cui i monaci buddisti sono stati i protagonisti. Il Buddismo conta da tempo numerosi fedeli in Occidente, ed è in netta espansione sia in Europa sia in America. Ma per il grande pubblico è spesso ancora una religione esotica che adora un saggio in meditazione, e, a volte, degli dei con tante braccia, in pagode con gli angoli dei tetti rialzati e dei guardiani severi. I più avveduti lo considerano una filosofia di rinuncia al mondo, o di serenità in un mondo senza dei. Rari, nel grande pubblico, nonostante la sua grande e rapida diffusione, non solo tra i giovani, sono coloro che considerano il Buddismo quel che esso via via è: vale a dire una regola di vita e un metodo di condotta del pensiero, una filosofia, un culto devoto, un rito, una gnosi di grande libertà, direi senza confini. C'è chi dice licenziosa. Ed è ancora di più. Esso si interessa a tutti i grandi aspetti dell'attività umana: dall'arte alla logica. I suoi seguaci hanno scavato, costruito, scolpito, dipinto e cesellato. E pochi hanno ragionato più di loro e criticato l'esperienza e la ragione. Questa mezza predica, che suona ai nostri giorni un po' semplicistica o antiquata, mi fu impartita anni fa in Viet Nam, a Saigon, quando alcuni bonzi si bruciarono sulla pubblica piazza.
Io osservai i poveri resti, carbonizzati, con orrore. Un paio di monaci si erano cosparsi di benzina e avevano acceso un semplice fiammifero, appiccandosi il fuoco. Al momento giudicai quel sacrificio, quel suicidio, un atto di fanatismo. Ma quel che accadde poi mi indusse ad essere meno drastico. Il Viet Nam non era un paese buddista. I buddisti erano pochi. I colonizzatori francesi avevano diviso sbrigativamente per l'anagrafe la popolazione in buddisti e cattolici. In realtà la maggioranza era dedita al culto degli antenati, ispirato dal confucianesimo. Ma le grandi ricorrenze erano celebrate nelle pagode, tenute dai monaci buddisti. La cui forte influenza si opponeva a quella del potente clero cattolico, irrobustitosi all'ombra del colonialismo ma percorso da un autentico nazionalismo. Un nazionalismo che si scontrava a quello comunista di Ho Chi Minh. In quel febbraio del 1962 Kennedy era da poco diventato presidente degli Stati Uniti e nel Sud Viet Nam abbandonato dai francesi (sconfitti a Diem Bien Phu otto anni prima) i consiglieri americani si moltiplicavano. Ed era in discussione l'invio di reparti combattenti per contenere e respingere la guerriglia guidata dal regime comunista del Nord. I Viet Cong erano inseguiti nelle risaie e sulle montagne dell'Annam dai primi elicotteri della cavalleria yankee, che precedeva il non lontano arrivo dei marines. Al potere c'era il cattolico Diem, un nazionalista autoritario, che reprimeva gli oppositori, dedicando una particolare attenzione alle pagode, ritenute centri di sovversione, infiltrati dai comunisti. In realtà i monaci erano dei pacifisti, ma il loro pacifismo si scontrava con il clero cattolico, in gran parte fuggito dal Nord comunista e quindi ansioso di ottenere una rivincita. I bonzi si erano bruciati sulla pubblica piazza, in pieno giorno, per protestare contro le angherie subite dal regime di Diem. L'onnipotente cognata del presidente Diem, la signora Ngo Dinh Nhu, chiamò l'immolazione dei monaci buddisti "una barbecue". Una definizione che scandalizzò anche la Casa Bianca, già inquieta per la corruzione e l'incapacità dei governanti di Saigon ai quali stava per dare un appoggio militare sempre più impegnativo. Cosi gli americani cominciarono a sostenere i generali sudvietnamiti che l'anno successivo avrebbero scalzato dal potere con un colpo di Stato il regime di Diem. Il sacrificio dei bonzi precedette l'assassinio di Kennedy, il quale provocò l'avvento di Lyndon B. Johnson alla Casa Bianca. E quindi l'inizio della vera guerra americana in Viet Nam, in sostegno dei generali golpisti che avevano cacciato dal potere il cattolico Diem. Quando Kennedy fu ucciso c'erano nel Sud della penisola indocinese 16.300 militari americani che in pochi anni arrivarono a mezzo milione. Ho pensato a lungo che i fiammiferi dei monaci buddisti avessero contribuito ad accendere il conflitto. Mi è capitato di cercare, invano, negli anni successivi, sul selciato di Saigon, l'ombra scura dei corpi carbonizzati ormai cancellata dal tempo. Certo, forzavo un po' il significato e l'importanza di quel sacrificio, che la storia considera un semplice episodio. E che io non giudico più da un pezzo un atto di fanatismo. Anche perché da allora, durante la lunga guerra, andavo spesso a trovare i monaci buddisti, i quali mi insegnavano con toni sommessi che la loro religione non è basato sull'orgoglio, sulla violenza e la potenza, ma sull'intelligenza e la concordia e la pietà. Budda, il fondatore scomparso venticinque secoli fa nel deserto villaggio indiano di Rumindei, dicevano, è ancora l'autore della rivoluzione spirituale e storica dell'Asia. Essi mi offrivano queste loro verità mentre il comunismo trionfava nella Cina di Mao e stava per sconfiggere il più potente esercito dell'Occidente nella Penisola indocinese. Pareva un dolce delirio. Il loro discorso mi sembrava in quegli anni molto simile a quello sul cristianesimo degli ultimi gesuiti ancora presenti in Viet Nam, prima del crollo del regime sudista e il trionfo di quello del Nord comunista. Quei discorsi, ripetuti nei nostri giorni, non sono più tanto deliranti nell'Asia del nuovo millennio. Vi furono altri sacrifici di monaci buddisti, in Viet Nam. Dopo quattro anni, i bonzi appoggiarono la rivolta degli studenti. E alcuni di loro scontarono lunghe pene di prigione. Prima in quelle sudiste e poi nei campi di rieducazione comunisti. Il Tibet è il teatro della grande tragedia buddista. A Lhasa due anni fa, mentre osservavo i pellegrini prostrati davanti al tempio di Jokhang, la mia guida, un giovane bonzo nato dopo l'annessione del paese alla Cina, non ha risposto alla mia banale e inopportuna domanda: "Come va con i cinesi?" Nessuno ci ascoltava ma era di pessimo gusto, come ignoto visitatore straniero, che io gli ponessi un interrogativo tanto rudimentale. Quasi provocatorio. Sono stato punito. Mi ha guardato dall'alto in basso e ha continuato a illustrarmi la storia del santuario vecchio di mille trecento anni. Insieme alle condizioni di vita, certamente migliorate sul piano economico, dopo anni di privazioni e di umiliazioni, il Tibet ha cambiato faccia. Non è più il paese che era prima di diventare una provincia autonoma cinese. Il buddismo ha perduto quella che considerava la sua patria. I Lama, come tutti gli altri tibetani rifugiatisi in India o in altri paesi, hanno potuto conservare le loro convinzioni, ma nel nuovo ambiente stentano a mettere le radici. Per i tibetani è crollata una struttura secolare. Per i buddisti in generale è stato come smarrire un punto di riferimento. Nella loro azione i bonzi birmani pensano al Tibet inghiottito dalla Cina? L'attivismo della grande comunità monastica non è nuovo. I monaci ebbero un ruolo determinante nella lotta per l'indipendenza dal colonialismo britannico, ottenuta nel 1948. E nel 1988 hanno partecipato ai cortei di protesta nelle strade di Rangoon, fino al colpo di Stato del 18 settembre. E hanno poi rifiutato le offerte dei militari alle pagode, dopo che i generali avevano ingnorato la massiccia vittoria della Lega Nazionale per la democrazia (LND) di Aung San Suu Kyi, alle elezioni del maggio '90. Consapevoli dell'enorme influenza dei religiosi, i generali hanno appesantito i controlli attorno alle pagode. E questo, insieme ai generosi regali, avrebbe ammansito non pochi vecchi monaci influenti. Non è dunque l'insieme della comunità religiosa che è scesa per le strade. Nel cuore della folla ci sono i giovani bonzi. Le cui rivendicazioni vanno ormai oltre le scuse chieste in un primo tempo al regime per gli atti di violenza commessi dai militari all'inizio del mese. Il movimento religioso si è saldato con quello politico e chiede un cambio di regime. Come in tanti altri momenti della storia asiatica, il buddismo non è più soltanto la religione della meditazione. (25 settembre 2007)
lunedì 24 settembre 2007
venerdì 21 settembre 2007
giovedì 20 settembre 2007
mercoledì 19 settembre 2007
Limbo
Il limbo è la mia camera; composta da film, internet, libri, fumetti, musica e quant'altro.
Non sono uno di quelli che si rifiutano di uscire dalla propria casa, anzi.
A me uscire piace, sempre che ci sia qualcosa di veramente interessante da fare o da vedere.
Domenica per esempio, io e mio fratello, siamo usciti dal limbo, inaspettatamente, forse perchè tediati dal troppo relax.
Abbiamo passato un'oretta a girovagare nelle vie di un immenso centro commerciale. Poi siamo ritornati nel limbo.
Mi rendo conto che la routine del giorno toglie spazio a cose più importanti. Magari semplicemente fare una passeggiata in montagna o al mare.
La sera, dopo una giornata di lavoro o di studio, difficilmente si decide di andare fuori, soprattutto per chi vive in città e il giorno dopo deve rifare le stesse cose di sempre.
Quello che sento ardemente nella mia vita è viaggiare. Si può viaggiare cercando di vivere e lavorare in qualche modo? Penso di sì. Ci spero.
Quello che mi frena è senz'altro la mancanza di soldi, prima di tutto, mentre anche il legame famigliare non è da sottovalutare.
Ho capito una cosa, mai entrare nello sconforto della ripetitività. Il domani me lo creo da solo, con tutte le problematiche in cui andrò in contro. Sono convinto però che un giorno farò quello che sento, non per capriccio, ma per passione.
Nel frattempo vivo nel limbo, continuando la mia crescita.
N.b. Non dovrei sottovalutare neanche l'imprevidibilità della vita, l'ho visto giusto questo mese, con la morte di Luca.
martedì 18 settembre 2007
Libertà
venerdì 14 settembre 2007
giovedì 13 settembre 2007
La vita e la morte
Quando muore il proprio fratello è dolore.
Quando muore il proprio compagno la vita si frantuma.
Perdere la propria vita a causa della distrazione, della velocità.
Uno schianto mortale che ha cancellato, di netto, tre persone.
Non le ha cancellate però nel cuore di chi li ama, perchè l'amore non ha confini, perdura per sempre, una fiamma eterna.
Non è mai facile accettare la morte, soprattutto quando il distacco dalla persona amata è così inaspettato. Nella vita però c'è anche la morte, inseparabili come ogni cosa nell'universo.
Luca aveva 27 anni, la sua fidanzata aspetta una bambina; ecco ancora una volta come la vita dimostra di essere imprevedibile, forse nella debolezza del momento si può pensare che sia crudele, "è capitato proprio a una coppia che doveva ancora crescere". La morte c'è.
Mi viene da dire, si poteva evitare? Molte volte quando si è alla guida di un mezzo, a vincere è sempre la distrazione.
Luca è morto a causa della distrazione di altri, non guidava.
Molte volte penso che chi guida abbia una grande responsabilità, soprattutto quando trasporta altre persone.
Alla fine di questa storia rimarrà tanto dolore, spero soltanto che si tramuti in amore, che le persone si stringano tra di loro facendo tesoro dei sentimenti provati, per crescere sempre.
martedì 11 settembre 2007
Ricordi
Il mio 11 Settembre 2001 fu alquanto tranquillo. Ero in casa con mio fratello. Abbiamo parlato, giocato, ma mai acceso la Tv. Fino a quando non rientrarono a casa i miei genitori.Mio padre disse: Non avete sentito niente?
Noi: No. Perchè?
Mio padre: Ma dove vivete? Sta per scoppiare la terza guerra mondiale!
(Mio padre lo dice in tutte le occasioni, anche durante la guerra del golfo, del Kosovo, ecc.ecc.)
Beh, da quel momento in poi accesi anche io la Tv fino a notte inoltrata.
Bush stava già bombardando l'Afghanistan e la guerra contro il terrorismo non era che all'inizio.
Come ha detto giustamente Tiziano Terzani, un grandissimo giornalista, l'11 Settembre fu "un'occasione speciale" per poter veramente cambiare. Eppure l'abbiamo sprecata ancora una volta, nella vendetta e nell'odio...
lunedì 10 settembre 2007

La cronaca.
POMEZIA (9 settembre) - Tre motociclisti hanno perso la vita in uno scontro fra moto avvenuto intorno a mezzogiorno a Pomezia, in via Solfatara. Edoardo Foresta, 30 anni, di Castelgandolfo, percorreva la strada sulla sua Ducati diretto a Pomezia da Albano. In una doppia curva al chilometro 9,500 si è scontrato con una Yamaha che proveniva in senso opposto, con a bordo Alessio Pacifici di 30 anni e Luca Capozzo di 27, romani e residenti tra Torrenova e Torre Angela. Tutti e tre sono morti sul colpo. I corpi dei giovani sono stati trasportati all'obitorio dell'ospedale di Albano.
venerdì 7 settembre 2007
giovedì 30 agosto 2007
spencer tunick greenpeace
l'artista americano Spencer Tunick - famoso in tutto il mondo per le sue installazioni - ha realizzato una scultura vivente di grande impatto visivo: centinaia di persone nude, in posa sul ghiaccio Aletsch, a simboleggiare la fragilità di un ecosistema gravemente minacciato dal surriscaldamento globale.
lunedì 27 agosto 2007
sabato 25 agosto 2007
Profumo di donna...
lunedì 20 agosto 2007
giovedì 9 agosto 2007
Ce la dovrei fare...
A volte mi chiedo se quello che dico possa interessare, poi non mi faccio scrupoli e la mia parte menefreghista dice: "tu parla, non ti curar di loro".
Ce la dovrei fare a lavorare. Un lavoro per conto mio. Visto che "nessuno mi vuole".
Ce la dovrei fare a ristabilire un pò di ordine in quello che voglio fare, visto che ho oziato per qualche anno aspettando, lavoricchiando a destra e a sinistra.
Ce la dovrei fare a essere più sicuro.
Ce la dovrei fare a trovare una ragazza. Urge bisogno.
Ce la dovrei fare a mandare a quel paese qualche persona di troppo.
Ce la dovrei fare a fare, fare e fare.
martedì 7 agosto 2007
Scontro tra 4 galassie


giovedì 2 agosto 2007
Jiddu Krishnamurti - I° Parte

"Quando iniziai a leggere i primi libri di questo grande osservatore, cominciai a mettermi a nudo, mantenendo su di me la solita critica occidentale. Fu un cammino ostacolato dalle mie stesse ansie, assai illuminante.
Coloro che avranno voglia di scoprire sè stessi non dovranno far altro che mettersi davanti a uno specchio, mentre altri non faranno altro che continuare a essere quello che sono."
Discorso con cui Jiddu Krishnamurti ad Ommen il 3 agosto 1929 (aveva 34 anni) inaspettatamente sciolse l' “Ordine della Stella” dinanzi agli oltre 3000 membri e a molte altre migliaia di persone in ascolto radiofonico.L'Ordine della Stella d'Oriente era stato fondato nel 1911 per proclamare l'avvento del Maestro del Mondo.
Traduzione dall'inglese © curata da Aetos
Copyright 2001 K.F.A.Krishnamurti Foundation of America
in English
“We are going to discuss this morning the dissolution of the Order of the Star. Many people will be delighted, and others will be rather sad. It is a question neither for rejoicing nor for sadness, because it is inevitable, as I am going to explain.Stamani stiamo andando a discutere lo scioglimento dell'Ordine della Stella. Numerose persone saranno felicissime, ed altre piuttosto rattristate. La questione non sta nel rallegrarsi né nel rattristarsi, giacché è inevitabile, come sto appunto andando a spiegare.
in English
“You may remember the story of how the devil and a friend of his were walking down the street, when they saw ahead of them a man stoop down and pick up something from the ground, look at it, and put it away in his pocket. The friend said to the devil, “What did that man pick up?” “He picked up a piece of Truth,” said the devil. “That is a very bad business for you, then,” said his friend. “Oh, not at all,” the devil replied, “I am going to let him organize it”.Forse ricorderete quella storia del diavolo e di un suo amico che passeggiavano lungo la via, ad un certo punto essi videro dinanzi a loro un uomo che si chinò per raccogliere qualcosa in terra, la guardò e poi se la mise in tasca. L'amico disse al diavolo “Che cosa ha preso quell'uomo?” “Ha preso un pezzo di Verità,” ribatté il diavolo. “Quello è un brutto affare per voi, allora” disse l'amico. “Oh, niente affatto!” replicò il diavolo, “Sto appunto andando a permettere che lo organizzi”.
in English
“I maintain that Truth is a pathless land, and you cannot approach it by any path whatsoever, by any religion, by any sect. That is my point of view, and I adhere to that absolutely and unconditionally. Truth, being limitless, unconditioned, unapproachable by any path whatsoever, cannot be organized; nor should any organization be formed to lead or to coerce people along any particular path. If you first understand that, then you will see how impossible it is to organize a belief. A belief is purely an individual matter, and you cannot and must not organize it. If you do, it becomes dead, crystallized; it becomes a creed, a sect, a religion, to be imposed on others. This is what everyone throughout the world is attempting to do. Truth is narrowed down and made a plaything for those who are weak, for those who are only momentarily discontented. Truth cannot be brought down, rather the individual must make the effort to ascend to it. You cannot bring the mountain-top to the valley. If you would attain to the mountain-top you must pass through the valley, climb the steeps, unafraid of the dangerous precipices.Io sostengo che la Verità è una terra priva di sentieri, e che nessuno può approssimarsi ad essa seguendo un sentiero, una religione o una setta. Questo è il mio punto di vista, e lo sostengo con assoluta certezza e senza riserve. Essendo la Verità senza limiti, incondizionata, e non accessibile attraverso un percorso pianificato, qualsiasi esso sia, non può essere organizzata. Non si dovrebbe altresì costituire alcuna organizzazione che abbia come scopo quello di condurre o forzare le persone a seguire determinati percorsi. Non appena avrete compreso ciò, comprenderete come non sia possibile organizzare un credo, una fede. La fede è un aspetto strettamente individuale, e voi non potete né dovete organizzarla. Se lo fate diverrà cosa morta, cristallizzata, diverrà una dottrina, un credo sistematico, una setta, una religione che dev'essere imposta agli altri. Questo è ciò che in tutto il mondo si tenta di fare. La Verità viene imprigionata, resa banale, ridotta a un giocattolo da destinare alle persone fragili e a coloro che sono temporaneamente insoddisfatti. La Verità non può essere portata al nostro livello, piuttosto ognuno di noi deve impegnarsi per elevarsi al suo. Non potete portare la vetta della montagna in una valle. Chi desidera raggiungere la vetta della montagna lo fa passando attraverso la valle, salendo ripidamente, senza timore dei pericolosi dirupi.
in English
“So that is the first reason, from my point of view, why the Order of the Star should be dissolved. In spite of this, you will probably form other Orders, you will continue to belong to other organizations searching for Truth. I do not want to belong to any organization of a spiritual kind, please understand this. I would make use of an organization which would take me to London, for example; this is quite a different kind of organization, merely mechanical, like the post or the telegraph. I would use a motor car or a steamship to travel, these are only physical mechanisms which have nothing whatever to do with spirituality. Again, I maintain that no organization can lead man to spirituality.Questo è ciò di cui sono convinto ed è anche la prima ragione che mi spinge a sciogliere l'Ordine della Stella. Malgrado tutto, voi probabilmente fonderete altri ordini, o prenderete parte ad altre organizzazioni andando in cerca della Verità. Io non voglio appartenere ad alcuna organizzazione di tipo spirituale, vi prego di comprendermi. Farei uso, ad esempio, di un'organizzazione che volesse supportarmi a Londra, ma sarebbe un genere di organizzazione del tutto diversa, meramente meccanica, come la posta o il telegrafo. Utilizzerei un'automobile o un battello per viaggiare, ma sarebbero meccanismi fisici, che non avrebbero nulla a che vedere con la spiritualità. Insisto pertanto nel sostenere che nessuna organizzazione può condurre l'uomo alla spiritualità.
in English
“If an organization be created for this purpose, it becomes a crutch, a weakness, a bondage, and must cripple the individual, and prevent him from growing, from establishing his uniqueness, which lies in the discovery for himself of that absolute, unconditioned Truth. So that is another reason why I have decided, as I happen to be the Head of the Order, to dissolve it. No one has persuaded me to this decision.Ogniqualvolta viene creata un'organizzazione con questo proposito, essa diviene una stampella, un handicap, una catena, che ostacolerà l'individuo fino a mutilarlo, gli impedirà di evolversi e riconoscere la sua unicità, la quale dispone ciò che è proprio in se stessi alla scoperta di questa assoluta ed incondizionata Verità. Così questa è un' altra ragione per cui ho deciso, dal momento che sono la guida di questo ordine, di dissolverlo. Sappiate che nessuna persona mi ha indotto a prendere questa decisione.
in English
“This is no magnificent deed, because I do not want followers, and I mean this. The moment you follow someone you cease to follow Truth. I am not concerned whether you pay attention to what I say or not. I want to do a certain thing in the world and I am going to do it with unwavering concentration. I am concerning myself with only one essential thing: to set man free. I desire to free him from all cages, from all fears, and not to found religions, new sects, nor to establish new theories and new philosophies. Then you will naturally ask me why I go the world over, continually speaking. I will tell you for what reason I do this: not because I desire a following, not because I desire a special group of special disciples. (How men love to be different from their fellow-men, however ridiculous, absurd and trivial their distinctions may be! I do not want to encourage that absurdity.) I have no disciples, no apostles, either on earth or in the realm of spirituality.Questo non vuole essere un grande gesto. Giacché non voglio che nessuno mi segua, ed ho davvero intenzione di agire in questo modo. Nel momento in cui seguite qualcuno cessate di seguire la Verità. Non m'interessa sapere se prestate ascolto o meno a ciò che dico. Ho intenzione di determinare qualcosa di specifico nel mondo, e realizzerò questo mio proposito con imperturbabile concentrazione. Voglio liberare l'uomo da tutte le gabbie, da tutte le paure ed impedire che si creino nuove dottrine o filosofie, e che si fondino nuove religioni o sette. Ora naturalmente mi chiederete perché io parli continuamente viaggiando per il mondo. Vi dirò perché lo faccio. Non perché desideri avere seguaci o un gruppo speciale di speciali discepoli. (Per quanto gli uomini amino distinguersi dal proprio prossimo, cionondimeno banali e assurde potrebbero essere le loro distinzioni. Non ho intenzione di incoraggiare tale assurdità.) Non ho discepoli e nemmeno apostoli, né sulla terra né nei regni dello spirito.
in English
“Nor is it the lure of money, nor the desire to live a comfortable life, which attracts me. If I wanted to lead a comfortable life I would not come to a Camp or live in a damp country! I am speaking frankly because I want this settled once and for all. I do not want these childish discussions year after year.Non è il richiamo dei soldi ad attrarmi, né il desiderio di una vita confortevole. Se volessi condurre una vita agiata non verrei in un campo e non vivrei in un paese afoso! Sto parlandovi con franchezza perché voglio stabilire come stanno le cose una volta per tutte. Non vorrò ripetere queste precisazioni puerili anno dopo anno.
in English
“One newspaper reporter, who interviewed me, considered it a magnificent act to dissolve an organization in which there were thousands and thousands of members. To him it was a great act because, he said: “What will you do afterwards, how will you live? You will have no following, people will no longer listen to you.” If there are only five people who will listen, who will live, who have their faces turned towards eternity, it will be sufficient. Of what use is it to have thousands who do not understand, who are fully embalmed in prejudice, who do not want the new, but would rather translate the new to suit their own sterile, stagnant selves? If I speak strongly, please do not misunderstand me, it is not through lack of compassion. If you go to a surgeon for an operation, is it not kindness on his part to operate even if he cause you pain? So, in like manner, if I speak straightly, it is not through lack of real affection–on the contrary.Un giornalista che mi ha intervistato ha considerato lo scioglimento di un'organizzazione che conta migliaia e migliaia di membri come un atto grandioso. A lui è sembrata una grande azione perché ha detto: “Cosa farà dopo? Come vivrà? Non avrà più un seguito, la gente non l'ascolterà a lungo.” Se anche fossero solo cinque le persone che vorranno prestarmi ascolto, che vorranno nutrirsi, che avranno i loro visi orientati verso l'eternità, sarà sufficiente. Quale giovamento ha essere seguiti da migliaia di persone che non comprendono, che sono completamente imbalsamate nel pregiudizio, che non vogliono il nuovo, ma preferiscono piuttosto adattarlo al proprio sterile e stagnante sé? Non fraintendete il mio parlare duro, non è mancanza di compassione. Se vi recate da un chirurgo per un'operazione, non è benevolenza da parte sua operare anche se questo causa in voi sofferenza? Così, allo stesso modo, il mio parlare schietto non implica una carenza di autentici sentimenti bensì il contrario.
in English
“As I have said, I have only one purpose: to make man free, to urge him towards freedom, to help him to break away from all limitations, for that alone will give him eternal happiness, will give him the unconditioned realization of the self.Come già dissi, ho un solo proposito: rendere l'uomo libero, spronarlo ad orientarsi verso la libertà, ad infrangere ogni limitazione, poiché solo ciò potrà infondere in lui incessante felicità ed offrirgli l'incondizionata realizzazione del sé.
in English
“Because I am free, unconditioned, whole – not the part, not the relative, but the whole Truth that is eternal – I desire those, who seek to understand me to be free; not to follow me, not to make out of me a cage which will become a religion, a sect. Rather should they be free from all fears–from the fear of religion, from the fear of salvation, from the fear of spirituality, from the fear of love, from the fear of death, from the fear of life itself. As an artist paints a picture because he takes delight in that painting, because it is his self-expression, his glory, his well-being, so I do this and not because I want anything from anyone.Poiché io sono libero, incondizionato, interamente — non in parte, non in relazione a qualcosa, ma nella completa Verità che è immutabile — desidero che l'uomo cerchi di comprendermi per essere libero; non per seguire me, né per fare di me una gabbia da tramutare in una religione o in una setta. Piuttosto deve essere libero da tutte le paure — dal timore religioso, dall'ansia della salvazione, dalle paure spirituali, o da quelle dell'amore, della morte, o della vita in sé. Come un artista dipinge una tela e prende delizia in quel dipinto, poiché quella è la propria auto-espressione, la sua gloria, il suo stato di benessere, allo stesso modo io faccio questo, e non perché mi aspetto qualcosa da qualcuno.
in English
“You are accustomed to authority, or to the atmosphere of authority, which you think will lead you to spirituality. You think and hope that another can, by his extraordinary powers--a miracle–transport you to this realm of eternal freedom which is Happiness. Your whole outlook on life is based on that authority.Siete avvezzi all'autorità, o ai climi d'influenza dell'autorità, e credete che vi condurrà alla spiritualità. Pensate e sperate che altri possano, attraverso straordinari poteri — un miracolo — trasportarvi nel regno di libertà eterna che è Gioia. La vostra intera prospettiva di vita è fondata su tale autorità.
in English
“You have listened to me for three years now, without any change taking place except in the few. Now analyze what I am saying, be critical, so that you may understand thoroughly, fundamentally. When you look for an authority to lead you to spirituality, you are bound automatically to build an organization around that authority. By the very creation of that organization, which, you think, will help this authority to lead you to spirituality, you are held in a cage.Voi mi avete ascoltato per tre anni, senza che alcun cambiamento abbia avuto luogo, se non in pochi casi. Ora analizzate criticamente ciò che sto dicendo, così che possiate comprendere esaurientemente, completamente. Quando voi andate in cerca di un'autorità convinti che questa possa condurvi alla spiritualità, vi state automaticamente vincolando all'organizzazione costruita intorno a quella stessa autorità. Proprio attraverso la creazione di quell'organizzazione, che voi pensate aiuterà l'autorità a condurvi alla spiritualità, avete acconsentito a farvi mettere in una gabbia.
in English
“If I talk frankly, please remember that I do so, not out of harshness, not out of cruelty, not out of the enthusiasm of my purpose, but because I want you to understand what I am saying. That is the reason why you are here, and it would be a waste of time if I did not explain clearly, decisively, my point of view.Se io parlo francamente, per favore ricordate che lo sto facendo, non per severità, crudeltà o mancanza di entusiasmo per ciò che propongo, ma perché voglio che comprendiate ciò che sto dicendo. Questa è la ragione per cui sono qui, e sarebbe una perdita di tempo se non esprimessi il mio pensiero chiaramente e risolutamente.
in English
“For eighteen years you have been preparing for this event, for the Coming of the World Teacher. For eighteen years you have organized, you have looked for someone who would give a new delight to your hearts and minds, who would transform your whole life, who would give you a new understanding; for someone who would raise you to a new plane of life, who would give you a new encouragement, who would set you free – and now look what is happening! Consider, reason with yourselves, and discover in what way that belief has made you different – not with the superficial difference of the wearing of a badge, which is trivial, absurd. In what manner has such a belief swept away all the unessential things of life? That is the only way to judge: in what way are you freer, greater, more dangerous to every Society which is based on the false and the unessential? In what way have the members of this organization of the Star become different?Per diciotto anni vi siete preparati a questo evento, alla Venuta del Maestro del Mondo. Per diciotto anni vi siete organizzati, avete cercato qualcuno che desse nuova gioia ai vostri cuori e alle vostre menti, che trasformasse per intero la vostra vita, che vi desse una nuova comprensione; qualcuno che vi innalzasse a un nuovo piano di esistenza, che vi desse un nuovo incoraggiamento, che vi rendesse liberi — e ora guardate che cosa sta accadendo! Osservate attentamente, scrutate in voi stessi e scoprite in che modo quella fede vi avrebbe reso diversi — e non della superficiale diversità che consiste nel mostrare un simbolo, che è banale, assurda. In che maniera tale fede ha spazzato via tutte le cose inessenziali dell'esistenza? Questo è l'unico criterio di giudizio: in che senso siete più liberi, grandi, minacciosi per qualunque società che sia basata sul falso e l'inessenziale? In che modo i membri di questa Organizzazione della Stella divengono dissimili?
in English
“As I said, you have been preparing for eighteen years for me. I do not care if you believe that I am the World–Teacher or not. That is of very little importance. Since you belong to the organization of the Order of the Star, you have given your sympathy, your energy, acknowledging that Krishnamurti is the World–Teacher– partially or wholly: wholly for those who are really seeking, only partially for those who are satisfied with their own half-truths.Vi siete preparati diciotto anni per me. Non è importante se voi crediate o no che io sia il Maestro del Mondo. E' davvero di poca importanza. Da quel momento voi appartenete all'organismo dell'ordine della Stella, avete offerto la vostra partecipazione, la vostra energia, accettando l'idea che Krishnamurti è il Maestro del Mondo — parzialmente o totalmente: totalmente quelli che stanno realmente cercando, solo parzialmente coloro che sono soddisfatti delle proprie mezze-verità.
in English
“You have been preparing for eighteen years, and look how many difficulties there are in the way of your understanding, how many complications, how many trivial things. Your prejudices, your fears, your authorities, your churches new and old–all these, I maintain, are a barrier to understanding. I cannot make myself clearer than this. I do not want you to agree with me, I do not want you to follow me, I want you to understand what I am saying.Vi siete preparati per diciott'anni, e osservate quante difficoltà si oppongono alla comprensione, quante complicazioni, quante cose banali. I vostri pregiudizi, le vostre paure, le vostre autorità, le vostre chiese nuove e vecchie — tutto questo rappresenta una barriera che impedisce la comprensione. Non mi è possibile essere più chiaro di così. Non desidero che siate d'accordo con me, non voglio che mi seguiate, voglio che comprendiate cosa intendo.
in English
“This understanding is necessary because your belief has not transformed you but only complicated you, and because you are not willing to face things as they are. You want to have your own gods – new gods instead of the old, new religions instead of the old, new forms instead of the old – all equally valueless, all barriers, all limitations, all crutches. Instead of old spiritual distinctions you have new spiritual distinctions, instead of old worships you have new worships. You are all depending for your spirituality on someone else, for your happiness on someone else, for your enlightenment on someone else; and although you have been preparing for me for eighteen years, when I say all these things are unnecessary, when I say that you must put them all away and look within yourselves for the enlightenment, for the glory, for the purification, and for the incorruptibility of the self, not one of you is willing to do it. There may be a few, but very, very few.Questa comprensione è necessaria perché il vostro credo non vi ha trasformato, ma solo confuso, e perché non siete propensi a guardare le cose come esse sono. Volete avere i vostri idoli personali — nuovi idoli da sostituire a quelli antichi, nuove religioni al posto delle vecchie, nuove immagini in luogo di quelle ormai consunte — tutto ugualmente privo di valore, tutte barriere, tutte limitazioni, tutte stampelle. Al posto delle vecchie distinzioni spirituali ne avete di nuove, al posto dei vecchi culti ne avete di nuovi. Dipendete da un altro per la vostra spiritualità, dipendete da un altro per la vostra felicità e per la vostra illuminazione; e sebbene vi siate preparati ad accogliermi per diciotto anni, quando sostengo queste cose esse si rivelano inutili, quando vi dico di gettare via tutto e di cercare in voi stessi ciò che conduce all'illuminazione, alla gloria, alla purezza, all'incorruttibilità del sé, nessuno di voi è disposto a farlo. Ce ne possono essere alcuni, ma sono pochi, pochissimi.
in English
So why have an organization?“Why have false, hypocritical people following me, the embodiment of Truth? Please remember that I am not saying something harsh or unkind, but we have reached a situation when you must face things as they are. I said last year that I would not compromise. Very few listened to me then. This year I have made it absolutely clear. I do not know how many thousands throughout the world – members of the Order – have been preparing for me for eighteen years, and yet now they are not willing to listen unconditionally, wholly, to what I say.Quindi perché avere un'organizzazione?Perché gente falsa e ipocrita mi segue come l'incarnazione della Verità? Vi ricordo che il mio parlare non vuole essere duro o scortese, abbiamo soltanto raggiunto un punto in cui dovete assolutamente guardare in faccia la realtà delle cose. Già ebbi modo di dire lo scorso anno che non voglio compromessi, e già all'epoca solo pochissimi di voi mi prestarono ascolto, ma quest'anno sarò assolutamente chiaro. Sono migliaia i membri dell'Ordine sparsi su tutto il pianeta, e non so quanti di loro nonostante si siano preparati ad accogliermi per diciotto anni ora non sono disposti a comprendere fino in fondo e senza riserve ciò che affermo.
in English
“As I said before, my purpose is to make men unconditionally free, for I maintain that the only spirituality is the incorruptibility of the self which is eternal, is the harmony between reason and love. This is the absolute, unconditioned Truth which is Life itself. I want therefore to set man free, rejoicing as the bird in the clear sky, unburdened, independent, ecstatic in that freedom . And I, for whom you have been preparing for eighteen years, now say that you must be free of all these things, free from your complications, your entanglements. For this you need not have an organization based on spiritual belief. Why have an organization for five or ten people in the world who understand, who are struggling, who have put aside all trivial things? And for the weak people, there can be no organization to help them to find the Truth, because Truth is in everyone; it is not far, it is not near; it is eternally there.Come ho già detto poc'anzi, il mio fine è rendere gli uomini incondizionatamente liberi, perché io sostengo che la sola spiritualità è l'incorruttibilità del sé che è eterno, è l'armonia fra la ragione e l'amore. Questa è l'assoluta, incondizionata Verità che è in sé Vita. Desidero pertanto mettere l'uomo in libertà, allietandolo come un uccello libero nei cieli, alleggerito, indipendente, estasiato nell'affrancamento. Ed io, colui per il quale vi siete preparati tanto a lungo, ora vi dico che dovete essere liberi da tutte queste cose, liberi dalle complicazioni e dai vostri grovigli. Voi non avete bisogno di un'organizzazione fondata su un credo. Che bisogno c'è di avere un'organizzazione che nel mondo vede cinque o dieci persone che comprendono, combattono, e accantonano tutte le frivolezze? Questo vale anche per le persone fragili, non può esserci un'organizzazione che aiuti loro a scoprire la Verità, perché la Verità è in ognuno; non è remota, non è vicina, è eternamente lì.
in English
“Organizations cannot make you free. No man from outside can make you free; nor can organized worship, nor the immolation of yourselves for a cause, make you free; nor can forming yourselves into an organization, nor throwing yourselves into works, make you free. You use a typewriter to write letters, but you do not put it on an altar and worship it. But that is what you are doing when organizations become your chief concern. “How many members are there in it?” That is the first question I am asked by all newspaper reporters. “How many followers have you? By their number we shall judge whether what you say is true or false.” I do not know how many there are. I am not concerned with that. As I said, if there were even one man who had been set free, that were enough.Le organizzazioni non possono rendervi liberi. Nessun uomo può liberarvi dall'esterno; né può il culto organizzato e tantomeno la vostra immolazione a favore di una causa; non potete formarvi all'interno di un'organizzazione, né farvi liberi proiettando voi stessi nelle occupazioni. Voi usate una macchina da scrivere per redigere una lettera, ma non la mettete su un altare né l'adorate. Tuttavia è questo che fate quando mettete le organizzazioni come interesse principale. “Quanti membri comprende?” è la prima domanda che mi pongono tutti i giornalisti. “Quanti seguaci avete? Il loro numero ci indica se ciò che dice è vero o falso.” Io non so quanti sono, non m'interessa. Vi ripeto, se anche un solo uomo fosse reso libero, ciò sarebbe abbastanza.
in English
“Again, you have the idea that only certain people hold the key to the Kingdom of Happiness. No one holds it. No one has the authority to hold that key. That key is your own self, and in the development and the purification and in the incorruptibility of that self alone is the Kingdom of Eternity.Di nuovo, siete convinti che soltanto certe persone posseggono la chiave del Regno della Felicità. Nessuno le possiede. Nessuno ha l'autorità per possedere quella chiave. Quella chiave è proprio il vostro sé, e nello sviluppo, nella purificazione e nell'incorruttibilità di quell'unico sé è il Regno dell'Eternità.
in English
“So you will see how absurd is the whole structure that you have built, looking for external help, depending on others for your comfort, for your happiness, for your strength. These can only be found within yourselves.Osservate quanto è assurda l'intera struttura che avete costruito, cercando un aiuto esterno, affidandovi ad altri per ottenere conforto, per la vostra felicità, il vostro potere. Potete scoprire tutto solo all'interno di voi stessi.
in English
“You are accustomed to being told how far you have advanced, what is your spiritual status. How childish! Who but yourself can tell you if you are beautiful or ugly within? Who but yourself can tell you if you are incorruptible? You are not serious in these things.Voi vi siete abituati a sentirvi dire quanto avete progredito, qual è la vostra condizione spirituale. Come siete infantili! Chi se non voi stessi può dirvi se siete belli o brutti nell'intimo? Chi se non voi stessi può dire se siete incorruttibili? Voi non riuscite ad essere seri su queste cose.
in English
“But those who really desire to understand, who are looking to find that which is eternal, without beginning and without an end, will walk together with a greater intensity, will be a danger to everything that is unessential, to unrealities, to shadows. And they will concentrate, they will become the flame, because they understand. Such a body we must create, and that is my purpose. Because of that real understanding there will be true friendship. Because of that true friendship – which you do not seem to know – there will be real cooperation on the part of each one. And this not because of authority, not because of salvation, not because of immolation for a cause, but because you really understand, and hence are capable of living in the eternal. This is a greater thing than all pleasure, than all sacrifice.Ma coloro che realmente desiderano comprendere, che sono in cerca di ciò che è eterno, senza inizio né fine, cammineranno insieme con maggiore intensità, e saranno un pericolo per tutto ciò che è inessenziale, non reale, e per le ombre. E convergeranno, diverranno una fiamma, perché essi comprendono. Dobbiamo creare una realtà di questo tipo, e questo è il mio proposito. Perché dalla reale comprensione nascerà la vera solidale amicizia. A cagione di quell'autentica amicizia — che voi non sembrate conoscere — avrà luogo la reale cooperazione da parte di ognuno. E questo non perché vi è un'autorità, non a motivo di una salvazione o di un'immolazione per una causa, ma perché comprendete realmente e quindi siete in grado di vivere nell'eterno. Questa cosa è più grande di ogni desiderio, di ogni sacrificio.
in English
“So these are some of the reasons why, after careful consideration for two years, I have made this decision. It is not from a momentary impulse. I have not been persuaded to it by anyone. I am not persuaded in such things. For two years I have been thinking about this, slowly, carefully, patiently, and I have now decided to disband the Order, as I happen to be its Head. You can form other organizations and expect someone else. With that I am not concerned, nor with creating new cages, new decorations for those cages. My only concern is to set men absolutely, unconditionally free.”
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sabato 28 luglio 2007

"Ogni posto è una miniera,basta lasciarsi andare, darsi tempo, osservare la gente così che anche il posto più insignificante diventi uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità davanti al quale ci si potrebbe fermare senza bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente dove si è: basta scavare.
venerdì 27 luglio 2007
venerdì 20 luglio 2007

Tutto è nato quando Piero ha dato del "buffone" (anche qualcos'altro), al povero giornalista abusivo.
E' bastato il solito giro di telefonate e conoscenze per far oscurare prima l'articolo e poi bloccare l'intero sito: www.pieroricca.org
Siamo alle solite. In Italia, non si possono fare pernacchie ai potenti, nè criticarli, nè mandarli a quel paese.
Mi sento veramente indignato. Si può apprezzare o meno il "metodo" di Ricca, ma non si può certo mettere a tacere.
http://www.quimilanolibera.net/
Facciamo qualcosa.
Emilz.
giovedì 19 luglio 2007
mercoledì 18 luglio 2007
mercoledì 11 luglio 2007
martedì 10 luglio 2007

Molti chiamano il tantra “un modo femminile di fare l’amore”. In sanscrito “tantra” significa “metodo per ampliare la consapevolezza”. Tutte e due le definizioni hanno il loro pregio, ma la seconda dà senso alla prima. Anche se praticando le tecniche tantriche diventiamo dei migliori amanti, questo non è l’obiettivo principale, ma, piuttosto, un piacevole effetto collaterale.
Il tantra nacque intorno al 2000 a.C. nella valle dell’Indù fra gli Harappei, un popolo di matrice matriarcale, che avevano una vera e propria cultura del piacere: il lussuoso letto della padrona di casa stava nel salotto ed era lì che la donna festeggiava l’atto amoroso con l’uomo che aveva scelto. Il rapporto con la sessualità era molto cosciente, rilassato, naturale e fare l’amore era un atto sacro. Nei secoli successivi, carichi di repressione sessuale, il tantra sopravvisse in alcuni ashram indiani segreti e in alcune linee del buddhismo tibetano. Arrivato in occidente circa 10 anni fa, trovò un terreno culturale fertile che era arato dalla rivoluzione sessuale e concimato dall’emancipazione della donna. Oggi riscontra sempre più interesse proprio perché unisce in un’unica pratica i tre desideri umani più profondi: quello di fare sesso, quello di amare e quello di essere veramente se stessi.
In cosa consiste il TANTRA

La via tantrica comprende 3 passaggi:
1. Liberare la propria energia sessuale. Non in senso di sesso sfrenato, ma in senso affettivo: sentirsi a proprio agio, ricollegare cuore e sesso, rilassarsi nell’atto amoroso e goderselo fino in fondo, distanziarsi dai tanti ideali che si ha in testa (il supermaschio, la donna sempre bella), ritrovare il piacere nel tempio del proprio corpo, coltivare una comunicazione intima col partner, abbandonarsi alle sensazioni più intime e condividerle in due. Dopo aver guardato in faccia i propri mostri interiori, dopo essersi ricollegati con l’energia cruda del primo chakra, tutto questo non rimane più un sogno, ma diventa molto concreto: iniziamo ad accettarci per quello che siamo, con le paure, con la follia, i sentimenti, i desideri e bisogni più intimi e profondi.
2. Aumentare il piacere: molti faticano con la meditazione, non perché sia una prassi che viene dall’oriente o perché non sono abbastanza disciplinati, ma perché non sopportano il piacere che ne deriva. Siamo tutti abituati a un certo limite di piacere e appena lo superiamo, inconsciamente mettiamo in atto delle strategie per ridurlo di nuovo. Per questo anche il periodo di innamoramento prima o poi finisce, non sopportiamo di essere così aperti, amorevoli e vulnerabili. Nel tantra invece ricostruiamo proprio lo stato innamorato, perché è lo stato che fa da trampolino per andare in estasi, è la chiave che più di qualsiasi pratica ascetica ci apre la porta al divino che ognuno contiene in sé.
Rivediamo la sessualità sotto una nuova ottica: possiamo riconoscere che quello che chiamiamo “sesso” è soltanto un 10% di quello che il sesso può essere, notiamo che, da buoni autodidatti (e in materia di sesso siamo tutti degli autodidatti), abbiamo una visione molto limitata del piacere. Ora siamo pronti a sperimentare gli aspetti più fini e più sottili della sessualità, a viverla in un modo più sereno e più interiore, a provare altre forme di orgasmo oltre a quella che conosciamo, a portare l’energia sessuale (la kundalini) nei chakra superiori, a scambiarci delle energie tra uomo e donna che neanche sapevamo di avere.
3. Il prossimo passo dall’orgasmo ci porta all’estasi. Qui non si tratta affatto di trasformare il sesso in “qualcosa di più puro o più spirituale”, come viene chiamato da una moderna corrente di repressione sessuale nella veste new age, ma di ampliare l’orgasmo nel vero e proprio senso. Estasi non è altro che un orgasmo più grande, un orgasmo che ci coinvolge pienamente, che pervade tutto il corpo, la mente e il corpo energetico per portarci al nostro centro, alla vacuità, alla piena consapevolezza, alla grande beatitudine. Quando l’uomo sperimenta la parte femminile in sé e la donna la parte maschile in sé, può avvenire il cosiddetto matrimonio interiore che ci prepara ad incontrare noi stessi e il partner senza filtri, senza maschere, senza limiti e ad amarsi in quello spazio meditativo, dove uomo e donna si aiutano a vicenda a salire la scaletta dei chakra per unirsi nell’oceano dell’orgasmo estatico e fanno l’amore per ore.......
Nel tantra si vive la sessualità in modo più interiore, si combinano sesso, amore e meditazione, si rivolge il faro della consapevolezza verso l’interno e non verso l’esterno, si scende nella profondità della propria anima, si viaggia nei territori della psiche umana, dove la donna solitamente ha più dimestichezza. Perciò è la donna che assume la guida nell’atto tantrico: guida i tempi, i ritmi, la velocità, le pause..... La donna apre il suo corpo e l’uomo la penetra corporeamente, l’uomo apre il suo cuore e la donna lo penetra con il suo amore. Ognuno si apre completamente all’energia dell’altro e si lascia impregnare fino ad essere strapieno, fino ad arrivare ai limiti del proprio sistema corpo-mente e a scoprire ciò che lo aspetta al di là della coscienza ordinaria.
lunedì 9 luglio 2007
sabato 7 luglio 2007

Se da un lato ci si aspetta grandi cose dagli effetti digitali, anche quelli lasciano perplessi. Un quarto d'ora solo per mostrare gli ingranaggi in movimento dei Robot. Combattimenti sempre uguali, l'apice lo si raggiunge alla fine del film. Musica a palla e boom, sbam. Alla fine della proiezione gente rincoglionita ma soddisfatta. Il solito sorriso sulle labbra.
Billy, che fine hai fatto?
Emilz, l'osservatore.
venerdì 6 luglio 2007
Carlo Verdone - Troppo Forte
Ecco uno di quei film che mi hanno accompagnato durante la mia crescita. "Troppo forte" merita davvero, penso sia uno dei film più belli di Verdone. Alcune scene sono proprio uniche. In dvd ancora non è uscito e non mi spiego il perchè.
Recuperatelo!
giovedì 5 luglio 2007
Quando le palle si rivoltano.
Sarà mancanza di una certa sostanza, sicuramente.
Il dolore non potete immaginarlo.
Quando ti girano le palle l'unica cosa da fare è provare a rimetterle nei giusti binari. Tac! Dolore che sparisce all'istante.
Certo, che palle!
Emilz.
Lavoro.
Era un lavoro stabile? Neanche per idea.
Un mio vecchio professore, un regista con
Mi ha tenuto a casa per circa 19 ore! Ero cotto.
Paga: 150€
Occupazione attuale? Nulla facente.
Sto cercando di contattare un montatore professionista, ma non risponde. Chiappe al mare?
Può darsi.
Nel frattempo ho fatto un giro a Blockbuster, al Warner Village. Il mio cervello deve comunque restare in ambito cine-tv altrimenti entra in crisi.
Intanto a Giugno ho fatto 25 anni. Non ho mai preso una busta paga.
La vita continua.
Emilz, l'osservatore.
L'industria dei psicobimbi
Nel Minnesota, stato USA al confine col Canada, in un periodo di cinque anni, le somme di denaro trasferite dalle industrie agli psichiatri sono aumentate di sei volte, per un totale di 1.6 milioni di dollari. Contemporaneamente il numero di prescrizioni di farmaci antipsicotici a bambini, soprattutto contro l’inappetenza e il disturbo bipolare, è aumentato di dieci volte.
Una legge del Minnesota, obbliga le industrie farmaceutiche a dichiarare i compensi accordati ai medici in cambio di prestazioni quali presentazioni a congressi, corsi, pubblicazioni scientifiche. Grazie a questo provvedimento il New York Times ha potuto fare i conti in tasca agli specialisti.Gli interessati hanno fatto spallucce. I produttori di farmaci sostengono che lo scambio di informazioni tra industria e medici sia una conseguenza della nascita e sviluppo di nuove molecole e sarebbe irragionevole non incaricare proprio chi conosce bene un prodotto e lo utilizza a presentarlo ai colleghi in qualità di esperto. Dall’altra parte si difendono i medici che, credendo nell’efficacia di un farmaco, si sentono motivati ad accettare incarichi con incentivi e ribadiscono la propria indipendenza decisionale da eventuali interessi finanziari.
La questione però non è di così semplice interpretazione, anzi da sempre accende dibattiti lungi dall’esaurirsi, tanto che le maggiori riviste scientifiche pubblicano ricerche in cui, con un cento disappunto, si dà conto di un rapporto troppo stretto tra medici e industria. Solo poche settimane fa il New England Journal of Medicine ha pubblicato un articolo in cui si denuncia come il 94 per cento degli operatori sanitari intrattenga rapporti con le aziende farmaceutiche (vedi l'articolo «Pagare per approvare»).Ma non basta la buona fede degli uni e degli altri a fare da baluardo all’indipendenza delle scelte terapeutiche?Secondo i giornalisti del NYT no: incrociando i dati dei libri paga delle aziende con le prescrizioni degli specialisti a carico del servizio gratuito Medicare effettuate tra il 200 e il 2005 hanno prodotto questo grafico esplicativo:
Sembra quindi che, in linea generale, i doni possono influenzare le prescrizioni, anche di chi è in buona fede. Oltre alle prescrizioni anche le diagnosi possono essere influenzate. A un numero crescente di bambini (fin dai tre anni di età) viene diagnosticato il disturbo bipolare: un fenomeno che, sostiene un recente editoriale pubblicato sul New Scientist, non ha spiegazioni logiche, anche perché l’incremento sembra riguardare solamente gli USA; infatti, qualora i piccoli pazienti siano nuovamente sottoposti a diagnosi questa malattia è confermata solo nel 18 dei casi (Anonimo New Scientist 2007).
Secondo Kevin O'Connor, presidente della società di psichiatria del Minnesota, le industrie farmaceutiche premono affinché si diffondano le diagnosi di disturbo bipolare anche nei bambini. Come? Finanziando ricerche e linee guida che ne definiscono i confini. Sotto questo stimolo negli USA le diagnosi di disturbo bipolare sono aumentate di 5 volte negli ultimi 8 anni. L’incremento della prescrizione di farmaci antipsicotici vien da sé.
E in Italia? La prescrizione di farmaci psichiatrici è meno frequente che negli Stati Uniti. Tuttavia molto clamore ha suscitato la decisione del Ministero della Salute di reintrodurre il metilfenidato per il trattamento della sindrome da defict dell’attenzione e di abbassare l'età a cui si può prescrivere l'antidepressivo fluoxetina (8 anni). Per evitare prescrizioni facili a bambini disattenti il Ministero della salute ha disposto due misure: l'istituzione di alcuni centri regionali attrezzati alla diagnosi e cura dell’ADHD e la raccolta dei dati (criptati) di ogni bambino trattato in un unico registro.Sono molti gli esperti che chiedono analoghi interventi anche per regolare l'uso degli antidepressivi.
dal sito:http://www.partecipasalute.it/cms/?q=node/622
La violenza si paga
GENOVA - Sarà risarcita con 24.300 euro per danni biologici ed esistenziali Rita Sieni, di 44 anni, abitante a Pinerolo (Torino), che durante il G8 del 2001 a Genova venne gravemente ferita nel corso di ripetuti pestaggi da parte dei poliziotti. La donna riportò la frattura di una mandibola, trauma cranico e lesioni varie in tutto il corpo. Lo ha deciso nei giorni scorsi, come pubblicano oggi alcuni quotidiani genovesi, il giudice civile Angela Latella. A farsi carico del risarcimento, maggiorato della rivalutazione secondo gli indici Istat, sarà il ministero dell' Interno. L' episodio in cui la donna subì la violenza dei poliziotti si verificò il 21 luglio del 2001 davanti a Punta Vagno, in corso Italia, quando alcuni agenti si misero all'inseguimento di un gruppo pacifico il "Coordinamento pinerolese contro il G8", di cui anche lei faceva parte, cominciando a picchiare tutti i manifestanti indistintamente e a lanciare lacrimogeni. Secondo il racconto di alcuni testi, Rita Sieni, come altre persone, per fuggire dal fumo e dalla furia degli agenti, che cercavano i black bloc tra la folla, cominciarono a scappare, prese dal panico. La donna venne però raggiunta dai poliziotti, e picchiata a manganellate. Le venne anche spruzzato in faccia un liquido urticante che la rese cieca per alcuni minuti.
martedì 3 luglio 2007
giovedì 28 giugno 2007
mercoledì 20 giugno 2007
La Cina mette l'asfalto sul tetto del mondo. Un'autostrada per la torcia olimpica
La Cina mette l'asfalto sul tetto del mondoUn'autostrada per la torcia olimpica" PECHINO - Per il viaggio della torcia olimpica il governo cinese non bada a spese. Lunedì comincerà a costruire appositamente un'autostrada sull'Everest, la montagna più alta del mondo, per la quale Pechino pianifica un futuro di "affluenza turistica di massa". Per la prima volta nella storia un tracciato di asfalto nuovo fiammante, con tanto di corsia di sorpasso e guard rail di sicurezza, violerà i pendii del mitico Qomolangma (il nome dell'Everest in tibetano) la cui cima fu espugnata da sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay. Come sempre le maestranze cinesi finiranno i lavori in tempi record. Fra quattro mesi l'autostrada sarà già aperta, con largo anticipo perché possa usarla l'atleta che porterà la torcia olimpica nella sua tappa di massima altitudine. Dopo questa inaugurazione spettacolare legata ai Giochi di Pechino del 2008, la vetta più alta dell'Himalaya sarà sempre più accessibile. Se già da anni il boom dell'alpinismo le ha inflitto un visibile degrado ambientale (montagne di rifiuti non degradabili), il futuro le riserva torpedoni e comitive. All'Everest si può accedere sia dal Nepal, sia dal Tibet sotto controllo cinese. Negli ultimi anni è stato quest'ultimo il versante più frequentato. Dalla cittadina tibetana di Tingri per raggiungere il Campo Base a 5.200 metri di altezza, finora c'è solo una stradina angusta e dissestata. È lungo questo tracciato di 108 chilometri che le ruspe e le betoniere cinesi da lunedì avanzeranno implacabili, segnando il trionfo del cemento e del bitume sulla montagna. La notizia dell'avvio dei lavori autostradali è stata lanciata con orgoglio dall'agenzia stampa del governo, Nuova Cina: "Una volta completata - recita il comunicato ufficiale - l'autostrada diventerà l'itinerario preferito per turisti e scalatori, che affolleranno l'Everest in quantità crescenti".
Il governo ha già stanziato 15 milioni di euro per i lavori ma sono spiccioli per le ambizioni di Pechino. Tutto l'itinerario della torcia olimpica (137.000 km, 130 giorni di percorso a staffetta) è stato disegnato dal regime con scopi politici. L'isola di Taiwan, per esempio, si è dovuta ribellare al passaggio della torcia che la trattava alla stregua di una provincia cinese. La tappa sull'Everest è l'atto più simbolico per sottolineare l'inclusione del Tibet nella Repubblica popolare: un'appartenenza che nei manuali cinesi viene considerata come antichissima e incontestabile. In realtà la civiltà tibetana ha avuto una storia originale e distinta, con lunghe fasi di indipendenza e perfino dei periodi in cui l'alleanza fra dinastie tibetane e mongole ebbe la meglio sui cinesi. Fu Mao Zedong, il Grande Timoniere del comunismo, a lanciare l'Esercito popolare di liberazione nell'invasione di Lhasa e di tutto il Tibet nel 1950. L'attuale leader spirituale dei tibetani, il premio Nobel per la pace Dalai Lama, fu costretto all'esilio nel 1959 mentre la repressione cinese diventava sempre più violenta. Proprio vicino al Campo Base dell'Everest, nella contea di Shigatse, la repressione cinese ha colpito ancora nel 1995, quando i monaci buddisti della lamaseria di Tashilhunpo manifestarono in favore del Dalai Lama e furono repressi brutalmente. L'avvio della costruzione dell'autostrada sull'Everest coincide quasi giorno per giorno con l'anniversario dell'inaugurazione di un'altra grande opera: il primo luglio 2006 diventava operativa la ferrovia da Pechino a Lhasa, il primo treno nella storia che collegava la capitale tibetana con quella cinese e rompeva un isolamento ancestrale. All'approssimarsi del compleanno la stampa ufficiale moltiplica le celebrazioni elogiative. Ecco alcuni titoli di quotidiani in questi giorni: "La ferrovia per il Tibet ha vinto la sua sfida contro l'inverno", "I benefici economici del treno: crescita record per il Tibet", "Per gli scienziati la ferrovia non ha prodotto danni all'ambiente". All'unisono i mass media controllati dal governo recitano una sola versione: la Cina porta alle regioni arretrate come il Tibet i benefici della modernità, l'aumento dei consumi e il miglioramento del tenore di vita. Pechino va fiera delle sue prodezze tecnologiche come la costruzione della ferrovia più alta del mondo che ha dovuto superare problemi come l'instabilità del permafrost, il terreno ghiacciato in profondità e soggetto a movimenti nelle stagioni calde. Ora anche l'autostrada si aggiungerà all'elenco delle meraviglie tecniche con cui la Cina procede nella sua "conquista del West". L'altra faccia del miracolo è quella che preoccupa il Dalai Lama e molti tibetani. Insieme con il boom economico innegabile (un record di tre milioni di turisti nel 2007, altri sei milioni attesi nel 2010, il commercio estero in crescita del 41%) lo sviluppo delle infrastrutture accelera l'immigrazione degli Han - il ceppo etnico dominante della Cina - e quindi la sinizzazione del Tibet che minaccia la sua identità culturale. In quanto al dissesto ambientale, il fatto che la Cina abbia superato gli Stati Uniti nelle emissioni di CO2 ha effetti ben visibili in Tibet: il disgelo accelerato dei ghiacciai himalayani, la siccità e la desertificazione. Ma per Pechino le ragioni del Progresso devono avere la meglio. Zhang Mingxing, il funzionario governativo cinese che controlla le attività sull'Everest, ha dichiarato: "L'autostrada è una manna per lo sviluppo locale. La vecchia strada era in pessimo stato. Ci voleva una giornata per arrivare dai piedi della montagna al Campo Base. Ora gli scalatori potranno risparmiare energie. Così verranno sempre più numerosi". A seguire, chissà, potrebbero esserci gli autogrill con parking per torpedoni, e infine una bella cabinovia ad aria pressurizzata. (20 giugno 2007)
lunedì 11 giugno 2007
G8 - Delusione...
La spettacolare azione era iniziata nella tarda mattinata. Gli attivisti hanno violato la zona rossa, cercando di raggiungere la spiaggia di Helingendam, dove era in corso il summit. La polizia tedesca è intervenuta. Due gommoni di Greenpeace sono stati tamponati. Tre attivisti sono rimasti feriti. I cambiamenti climatici rappresentano la più grande minaccia per la pace, lo sviluppo economico e l'ambiente. I grandi del mondo devono assumersi le proprie responsabilità nella lotta ai cambiamenti climatici. I Paesi del G8 sono responsabili di oltre l'80 per cento delle emissioni storiche di gas serra ed emettono il 40 per cento delle attuali quantità di CO2. Le emissioni pro-capite nei paesi G8 sono tra le più alte del mondo, con in testa gli Stati Uniti, che producono circa 20 tonnellate di CO2 per persona all'anno.Greenpeace condanna i leader presenti al G8 per aver mancato l'opportunità storica di incidere sui cambiamenti climatici. Serviva un accordo per mantenere l'aumento delle temperature sotto i due gradi centigradi, rispetto ai livelli pre-industriali.