Io non voglio guardarla ma alcune volte ci casco.
Quando siamo tutti a tavola, la sera, c'è il solito telegiornale, vabbè mi tocca subirlo, a volte crea qualche punto di discussione con i miei. Non molte a dire la verità perchè abbiamo quasi tutti la stessa visione.
Finito di mangiare vado in camera, accendo il monitor del pc, mi metto comodo sulla nuova poltrona poang, e guardo la fine del primo tempo tra Roma e Sampdoria. Cambio canale verso Ballarò. C'è Bondi, Della Valle, Diliberto e la Finocchiaro, più qualche altro ospite compreso il presidente Medusa. Parlano sempre delle stesse cose. Quello che non hanno fatto negli ultimi decenni.
Finisce Ballarò, cambio verso Canale 5 e inizia Matrix. Parleranno del delitto di Erba. Voglio spegnere immediatamente la Tv e andare a letto, ma non ci riesco.
Seguo quasi tutta la puntata.
Durante la trasmissione fanno sentire le vere dichiarazioni dei due assassini interrogati dagli inquirenti. Insomma una puntata agghiacciante. Sono andato a letto un pò intorpidito, chiedendomi per quale ragione due persone arrivano a tanto, ma soprattutto perchè mi sono fatto del male guardando quella puntata quando potevo continuare a leggere un libro.
La risposta alla prima domanda potrebbe essere facile, anche se dietro ci sono anni di frustrazioni, e chissà quant'altro.
Mentana giocava intorno al fatto che erano gente comune, delle "apparenti" brave persone. Messaggio chiaro e netto: siamo tutti dei possibili assassini?
Io credo di no. Si può scegliere la propria condotta di vita e non generare gravi patologie che sfociano in questi delitti per molti assurdi, secondo me si possono prevenire.
mercoledì 30 gennaio 2008
martedì 22 gennaio 2008
Ma tu cosa non sei?
Non sono il tipo di uomo che credi.
Bella, questa è una frase a effetto, un pò trita e ritrita ma efficace.
Innanzitutto non sono quello che tu vuoi io sia. A prescindere.
Non sono buddista, per prima cosa. Sembrerebbe di sì, ma non è vero. Neanche musulmano, cristiano, ateo, spiritualista.
Non sono individualista, visto che le mie idee le condivido e cerco anche di confrontarmi con gli altri. Non perseguo il culto del fai-da-te.
Non sono integralista. Quello mai.
Non sono socialista-comunista-marxista-leninista-ista-ista-ista, ma neanche fascista.
Non sono moderato.
Non sono realista, spesso sogno a occhi aperti.
Non sono irrazionale, ma neanche razionale. Dico tante cazzate.
Non sono intellettuale. Però mi piace informarmi, leggere, documentarmi.
Ehi, ma devo per forza essere qualcosa o qualcuno?
Bella, questa è una frase a effetto, un pò trita e ritrita ma efficace.
Innanzitutto non sono quello che tu vuoi io sia. A prescindere.
Non sono buddista, per prima cosa. Sembrerebbe di sì, ma non è vero. Neanche musulmano, cristiano, ateo, spiritualista.
Non sono individualista, visto che le mie idee le condivido e cerco anche di confrontarmi con gli altri. Non perseguo il culto del fai-da-te.
Non sono integralista. Quello mai.
Non sono socialista-comunista-marxista-leninista-ista-ista-ista, ma neanche fascista.
Non sono moderato.
Non sono realista, spesso sogno a occhi aperti.
Non sono irrazionale, ma neanche razionale. Dico tante cazzate.
Non sono intellettuale. Però mi piace informarmi, leggere, documentarmi.
Ehi, ma devo per forza essere qualcosa o qualcuno?
sabato 19 gennaio 2008
Tibet, un soffio nel vento
E' ufficiale la produzione con la conseguente post-produzione del mio documentario sul Tibet partirà ufficialmente Lunedì 21 Gennaio e terminerà per Luglio in vista della Festa del cinema di Roma che si terrà a Ottobre.
Alla terza manifestazione della capitale verrà riservata una "finestra" sul mondo tibetano, pare ci sarà anche il Dalai Lama e altri ospiti illustri. Certo, costruire un film (parola grossa, lo so) degno di essere proiettato alla Festa non sarà cosa facile, ma sono fermamente convinto nell'impresa, costi quel che costi.
Mi piacerebbe aggiornarvi di tanto in tanto sul corso dei lavori, indi continuate a farmi visita.
Volevo soltanto raccontare come è nata questa "cosa" del documentario.
Quattro anni sono passati quando cominciammo a interessarci del Tibet.
Nel corso di tutto questo tempo abbiamo cercato di avvicinarci verso quella cultura forse troppo distante dalla nostra, ma in egual misura fragile e facilmente corruttibile.
I primi anni avevamo progettato di partire per il Tibet, ma i costi e la poca sicurezza del viaggio ci hanno fatto desistere e divergere verso altre aspettative, comunque a mio modo di vedere sempre interessanti.
Ora, non vorrei sembrare uno scroccone, ma ho aperto un link di donazione per chi vorrà regalarci qualche soldino da investire per il documentario: HD esterno, mini-dv, riversamenti in beta ecc.. Fate vobis, senza impegno alcuno.
Per il momento è tutto.
Emilz.
Alla terza manifestazione della capitale verrà riservata una "finestra" sul mondo tibetano, pare ci sarà anche il Dalai Lama e altri ospiti illustri. Certo, costruire un film (parola grossa, lo so) degno di essere proiettato alla Festa non sarà cosa facile, ma sono fermamente convinto nell'impresa, costi quel che costi.
Mi piacerebbe aggiornarvi di tanto in tanto sul corso dei lavori, indi continuate a farmi visita.
Volevo soltanto raccontare come è nata questa "cosa" del documentario.
Quattro anni sono passati quando cominciammo a interessarci del Tibet.
Nel corso di tutto questo tempo abbiamo cercato di avvicinarci verso quella cultura forse troppo distante dalla nostra, ma in egual misura fragile e facilmente corruttibile.
I primi anni avevamo progettato di partire per il Tibet, ma i costi e la poca sicurezza del viaggio ci hanno fatto desistere e divergere verso altre aspettative, comunque a mio modo di vedere sempre interessanti.
Ora, non vorrei sembrare uno scroccone, ma ho aperto un link di donazione per chi vorrà regalarci qualche soldino da investire per il documentario: HD esterno, mini-dv, riversamenti in beta ecc.. Fate vobis, senza impegno alcuno.
Per il momento è tutto.
Emilz.
giovedì 17 gennaio 2008
Lost
martedì 15 gennaio 2008
Vostro, semplice pensator.
"Così parlò uno, per caso".
- L'idea di poter cambiare le cose è la scintilla rivoluzionaria che recherà violenza se nel progetto non c'è amore.
- Il rispetto per l'avversario se le cose volgessero male.
- La conoscenza del potere e del danno macroscopico nell'esercitarla a dovere.
- Metter i lucchetti al proprio pensiero costringendo gli altri a non guardare.
- Responsabilità dovuta, responsabilità del ruolo e non del capriccio.
- Tenersi alla larga dalla responsabilità corrotta, esiste e giace nella corruzione.
- Iniziare ma saper anche smettere.
- Educare se stessi e forse poi gli altri.
- Poche parole per dire tanto.
A noi.
- L'idea di poter cambiare le cose è la scintilla rivoluzionaria che recherà violenza se nel progetto non c'è amore.
- Il rispetto per l'avversario se le cose volgessero male.
- La conoscenza del potere e del danno macroscopico nell'esercitarla a dovere.
- Metter i lucchetti al proprio pensiero costringendo gli altri a non guardare.
- Responsabilità dovuta, responsabilità del ruolo e non del capriccio.
- Tenersi alla larga dalla responsabilità corrotta, esiste e giace nella corruzione.
- Iniziare ma saper anche smettere.
- Educare se stessi e forse poi gli altri.
- Poche parole per dire tanto.
A noi.
sabato 12 gennaio 2008
Cosa vedo?
Svegliarsi la mattina dovrebbe essere il germoglio per un nuovo giorno, l'addio verso il vecchio, l'usato arrugginito. Mi rendo conto però che il germoglio si stacca assai velocemente perdendosi inutilmente nella corsa verso il giorno dopo.
Quando esco di casa per andare a lavorare o per fare qualsiasi altra cosa c'è sempre e solo una cosa. Tanta confusione. Non è per le macchine che ti passano a destra, a sinistra, sopra e sotto. Non è per l'inquinamento acustico, urbano, visivo e chimico. C'è confusione perchè è la gente confusa. Inebetita da tante cose; deviata dal successo personale, dall'arroganza e dalla maleducazione.
Cosa conta più di tutto? Se stessi. Va bene, posso starci, farà parte di un qualche criterio, di una legge naturale, di sopravvivenza, ma non ci sto quando la gente viene ingannata, umiliata subdolamente.
Seppur in qualche modo la maggior parte di noi riesce a vivere, a mangiare prima di tutto, vedo tanta miseria. Intellettualmente? Potrebbe non importare.
Spiritualmente? Forse non nel senso al quale siamo abituati.
Emilz.
Quando esco di casa per andare a lavorare o per fare qualsiasi altra cosa c'è sempre e solo una cosa. Tanta confusione. Non è per le macchine che ti passano a destra, a sinistra, sopra e sotto. Non è per l'inquinamento acustico, urbano, visivo e chimico. C'è confusione perchè è la gente confusa. Inebetita da tante cose; deviata dal successo personale, dall'arroganza e dalla maleducazione.
Cosa conta più di tutto? Se stessi. Va bene, posso starci, farà parte di un qualche criterio, di una legge naturale, di sopravvivenza, ma non ci sto quando la gente viene ingannata, umiliata subdolamente.
Seppur in qualche modo la maggior parte di noi riesce a vivere, a mangiare prima di tutto, vedo tanta miseria. Intellettualmente? Potrebbe non importare.
Spiritualmente? Forse non nel senso al quale siamo abituati.
Emilz.
venerdì 11 gennaio 2008
Indignazione
C'è un libro uscito da pochissimo dal titolo "Mani Sporche", scritto da Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio dove raccontano con minuziosa attenzione gli ultimi sei anni della nostra non politica, fatta di corruzione, giochi di potere e tanta disinformazione.
Ieri siamo andati alla presentazione del libro al teatro Quirino, tra l'altro abbiamo costituito un nostro gruppo "Qui Roma Libera" con l'intento di far nascere iniziative di discussione ma anche di critica del nostro mondo politico. Un gemellaggio con altri ragazzi sparsi in tutta Italia.
Forse questo è un modo per sentirsi partecipi, dato che la politica ci tiene distanti proprio perchè non vuole essere "manomessa" dal popolo. Proteggere i propri interessi, i loschi affari prima di tutto.
Noi giovani non siamo rappresentati da nessuno, indi perchè non rappresentarsi da soli?
Emilz.
Ieri siamo andati alla presentazione del libro al teatro Quirino, tra l'altro abbiamo costituito un nostro gruppo "Qui Roma Libera" con l'intento di far nascere iniziative di discussione ma anche di critica del nostro mondo politico. Un gemellaggio con altri ragazzi sparsi in tutta Italia.
Forse questo è un modo per sentirsi partecipi, dato che la politica ci tiene distanti proprio perchè non vuole essere "manomessa" dal popolo. Proteggere i propri interessi, i loschi affari prima di tutto.
Noi giovani non siamo rappresentati da nessuno, indi perchè non rappresentarsi da soli?
Emilz.
mercoledì 2 gennaio 2008
Mentre fo le pop corn...
Sono impegnato nella mia attività lavorativa, quella dove metto in stand by il cervello (per farlo riposare) per usare la routine dei movimenti (prendo vassoio pop corn, riempio vassoio pop corn) quando si presenta dinanzi a me una bella ragazza. Divento subito farfallone.
Lei: "Un pop corn medio...
Io: "Ma sei sicura...? Ci riesci a mangiarle?
La ragazza non risponde, quasi schifata.
Nel frattempo intorno a me comincia a esserci un pò di agitazione. Ignoro i motivi continuando a servire quella bella ragazzuola.
Paga il conto e se ne va.
Dopo un pò arriva un collega e mi dice:
Collega: "Emozionato?"
Io: "Perchè?"
Collega: "Era Aida Yespica"
Ci rifletto un attimo e dico...
"Echiccazzè"??
Lei: "Un pop corn medio...
Io: "Ma sei sicura...? Ci riesci a mangiarle?
La ragazza non risponde, quasi schifata.
Nel frattempo intorno a me comincia a esserci un pò di agitazione. Ignoro i motivi continuando a servire quella bella ragazzuola.
Paga il conto e se ne va.
Dopo un pò arriva un collega e mi dice:
Collega: "Emozionato?"
Io: "Perchè?"
Collega: "Era Aida Yespica"
Ci rifletto un attimo e dico...
"Echiccazzè"??
sabato 29 dicembre 2007
Il 2007
Ci sono periodi nella vita che si caratterizzano maggiormente, altri meno impressionanti. Il mio 2007 è stato carico di emozioni sia negative che positive.
La morte della mia gatta, aveva diciotto anni (eravamo legati come fratelli) è stato il periodo più difficile, anche se superato con tanta riflessione e unione.
Soddisfazioni personali non molte debbo dire soprattutto dal lavoro, atteso, rinnegato, mal pagato ma doveroso.
Nel campo sentimentale ancora aspetto la mia dolce metà, sono impaziente, MA DOVE SEIIIII???
Boh, per il momento la mia vita è questa, non mi lamento.
Buon anno a tutti, ma proprio tutti!
Emilz.
La morte della mia gatta, aveva diciotto anni (eravamo legati come fratelli) è stato il periodo più difficile, anche se superato con tanta riflessione e unione.
Soddisfazioni personali non molte debbo dire soprattutto dal lavoro, atteso, rinnegato, mal pagato ma doveroso.
Nel campo sentimentale ancora aspetto la mia dolce metà, sono impaziente, MA DOVE SEIIIII???
Boh, per il momento la mia vita è questa, non mi lamento.
Buon anno a tutti, ma proprio tutti!
Emilz.
lunedì 24 dicembre 2007
Il fuoco
Cominciare una nuova avventura non è mai facile. Il periodo in cui sono stato senza far nulla è perdurato per un pò di tempo. Ora, tutto assieme, il lavoro mi sta perseguitando. In poco tempo ho ricevuto tre chiamate!
Per il momento sto continuando la mia esperienza al Warner village, beh non sono per niente contento di quella scelta. Lavoro troppo massacrante! Ieri il mio turno era: 12:00 - 20:30, sono tornato a casa alle 24!! Vi lascio immaginare le mie condizioni fisiche, tra l'altro ho dovuto usare un acido per pulire le macchine e quello mi ha disturbato non poco quando sono tornato a casa.
Non so se mandare a quel paese 'sti maledetti o prendere almeno il primo stipendio...bohh!
Per il momento sto continuando la mia esperienza al Warner village, beh non sono per niente contento di quella scelta. Lavoro troppo massacrante! Ieri il mio turno era: 12:00 - 20:30, sono tornato a casa alle 24!! Vi lascio immaginare le mie condizioni fisiche, tra l'altro ho dovuto usare un acido per pulire le macchine e quello mi ha disturbato non poco quando sono tornato a casa.
Non so se mandare a quel paese 'sti maledetti o prendere almeno il primo stipendio...bohh!
venerdì 14 dicembre 2007
I mille km di Milano
L'avventura a Milano è stata per certi versi un disastro per altri un trionfo.
Ho sfiorato l'appuntamento privato con il Dalai Lama il giorno che sono partito, i tibetani nella fase organizzativa lasciano veramente a desiderare. Nei giorni d'insegnamento del capo spirituale tibetano non sono mai riuscito a avere il pass per fare le riprese decentemente, eppure m'avevano detto di non preoccuparmi. A Cologno Monzese m'hanno buttato in un angolo lontano un miglio, eppure conosco i responsabili tibetani da quasi quattro anni, ma lì contano altri meccanismi.
Quando il Dalai Lama arriva in Italia nessuno capisce più niente, tutti intenti a fare bella figura. C'è uno spaccato di realtà dietro alla grandezza di quel "semplice" monaco in esilio assai preoccupante, davvero in controtendenza con le parole dirette e sincere di quell'uomo misurato e pacato.
Nessuno può pensare minimamente che dietro un'organizzazione così importante molti tibetani si fanno la guerra, cercando di apparire potenti e grandiosi di fronte alle istituzioni italiane e principalmente al loro capo spirituale. Non riescono a unire le forze per la stessa causa dividendosi in organizzazioni e interessi. Un peccato che costerà caro, temo.
Comunque al di là delle scaramucce tra tibetani prima e italiani che mangiano a sbafo dietro la figura del Dalai Lama, rimane l'essenza dell'insegnamento di questa persona. Non tanto l'intricata pappardella di nomi buddhisti assai noiosa, ma l'unico e universale messaggio di pace espresso con i fatti e la determinazione di un uomo contro una politica avversa al denaro.
Ho sfiorato l'appuntamento privato con il Dalai Lama il giorno che sono partito, i tibetani nella fase organizzativa lasciano veramente a desiderare. Nei giorni d'insegnamento del capo spirituale tibetano non sono mai riuscito a avere il pass per fare le riprese decentemente, eppure m'avevano detto di non preoccuparmi. A Cologno Monzese m'hanno buttato in un angolo lontano un miglio, eppure conosco i responsabili tibetani da quasi quattro anni, ma lì contano altri meccanismi.
Quando il Dalai Lama arriva in Italia nessuno capisce più niente, tutti intenti a fare bella figura. C'è uno spaccato di realtà dietro alla grandezza di quel "semplice" monaco in esilio assai preoccupante, davvero in controtendenza con le parole dirette e sincere di quell'uomo misurato e pacato.
Nessuno può pensare minimamente che dietro un'organizzazione così importante molti tibetani si fanno la guerra, cercando di apparire potenti e grandiosi di fronte alle istituzioni italiane e principalmente al loro capo spirituale. Non riescono a unire le forze per la stessa causa dividendosi in organizzazioni e interessi. Un peccato che costerà caro, temo.
Comunque al di là delle scaramucce tra tibetani prima e italiani che mangiano a sbafo dietro la figura del Dalai Lama, rimane l'essenza dell'insegnamento di questa persona. Non tanto l'intricata pappardella di nomi buddhisti assai noiosa, ma l'unico e universale messaggio di pace espresso con i fatti e la determinazione di un uomo contro una politica avversa al denaro.
mercoledì 5 dicembre 2007
Ho raggiunto lo scopo della mia vita.
Sì è vero.
Sono riuscito a farmi fare un contratto con una delle case cinematografiche più importanti al mondo!
La WARNER BROS!!
Lavorerò a stretto contatto con tutti i più grandi registi del mondo da qui fino ai prossimi quattro mesi.
Un bel contratto di 570€ al mese!
Sono l'uomo più felice del mondoooooooooooooooooooo!
n.b. Faccio delle ottime pop corn!
Sono riuscito a farmi fare un contratto con una delle case cinematografiche più importanti al mondo!
La WARNER BROS!!
Lavorerò a stretto contatto con tutti i più grandi registi del mondo da qui fino ai prossimi quattro mesi.
Un bel contratto di 570€ al mese!
Sono l'uomo più felice del mondoooooooooooooooooooo!
n.b. Faccio delle ottime pop corn!
lunedì 3 dicembre 2007
Sistemi operativi
Ieri il mio computer ha subito una rivoluzione. Ho formattato tutto e ho installato UBUNTU, il sistema open source di Linux. Ho alcune difficoltà iniziali nel comprendere l'utilizzo del terminale, dal quale si possono risolvere problemi di installazione con alcuni software e tante altre cose. L'unico dilemma è che non conosco il linguaggio, perciò ogni volta devo andare su internet e cercare la scrittura giusta da inserire. Insomma non è proprio per novelli.
Per il resto, i riconoscimenti vari, per esempio la configurazione internet è stata indolore, ha fatto tutto da solo. E meno male!
Inoltre ho avuto l'opportunità di prendere anche Leopard per l'Apple, beh ancora non l'ho provato ma immagino sia molto poootente.
Insomma, sono giorni di lotta "computeresca".
Giovedì parto nuovamente per Milano, ritorno Domenica sera. Speriamo bene.
Saluti.
Per il resto, i riconoscimenti vari, per esempio la configurazione internet è stata indolore, ha fatto tutto da solo. E meno male!
Inoltre ho avuto l'opportunità di prendere anche Leopard per l'Apple, beh ancora non l'ho provato ma immagino sia molto poootente.
Insomma, sono giorni di lotta "computeresca".
Giovedì parto nuovamente per Milano, ritorno Domenica sera. Speriamo bene.
Saluti.
lunedì 26 novembre 2007
Sogno di essere accanto alla vita
Sogno di essere parte di tutto
Sogno di percorrere la lunga gita
E resto in attesa del tempo distrutto.
Guardo gli alberi parlare
Guardo il vento minaccioso
Guardo il sé mutare
E resto in attesa di un felice giorno piovoso.
E’ tempo di andare per la strade senza rimpianto.
E’ tempo di percorrere il cielo più profondo
E’ tempo di ascoltare il canto
E resto in attesa del mondo.
E via via come le ali di un gabbiano
Urlo il pianto dell’amore
E cerco la luce di un piano
Nell’immenso sapore.
Sogno di essere parte di tutto
Sogno di percorrere la lunga gita
E resto in attesa del tempo distrutto.
Guardo gli alberi parlare
Guardo il vento minaccioso
Guardo il sé mutare
E resto in attesa di un felice giorno piovoso.
E’ tempo di andare per la strade senza rimpianto.
E’ tempo di percorrere il cielo più profondo
E’ tempo di ascoltare il canto
E resto in attesa del mondo.
E via via come le ali di un gabbiano
Urlo il pianto dell’amore
E cerco la luce di un piano
Nell’immenso sapore.
venerdì 16 novembre 2007
martedì 13 novembre 2007
Gea

E' uno dei fumetti più belli nel panorama italiano, almeno secondo me. Nata dalla mente di Luca Enoch, Gea chiude i battenti proprio questo mese, dopo otto anni passati assieme. Aspettare sei mesi il proseguo della storia era piuttosto massacrante, ora non mi rimane che aspettare il nuovo personaggio, sempre femminile, in uscita il prossimo anno.
venerdì 9 novembre 2007
Le cose cambiano...
...speriamo in meglio.
Questa è stata una settimana alquanto rigeneratrice. C'è la possibilità di un cambiamento "sereno" per quanto riguarda il mio lavoro, grazie a un amico che m'ha dato alcune dritte.
Domani parto in quel di Milano, per due giorni, insieme ai miei amici tibetani. Devo realizzare un servizio sulla squadra Team Tibet. Non vedo l'ora!
Ci rivediamo Lunedì!!
Questa è stata una settimana alquanto rigeneratrice. C'è la possibilità di un cambiamento "sereno" per quanto riguarda il mio lavoro, grazie a un amico che m'ha dato alcune dritte
Domani parto in quel di Milano, per due giorni, insieme ai miei amici tibetani. Devo realizzare un servizio sulla squadra Team Tibet. Non vedo l'ora!
Ci rivediamo Lunedì!!
giovedì 8 novembre 2007
Il silenzio compagno - prima parte
a coloro che lo specchio
riflette immagini altre
Dall’uovo del mondo sacrificato ti eri immerso
nell’ indescrivibile.
Non avresti mai immaginato di essere in tale avvenenza.
In perenne sospensione intorno al guscio tuo; aspettavi immobile, mentre un guizzo d’aurora ti portava nel profondo oceano di vita.
La parola data attendeva, il gesto ricevuto si muoveva con lo sguardo che ti invadeva. Piccolo eri in quel nido privo di paura.
Intorno a te tempo in movimento. Una burrasca infinita di precarietà, spingeva il tutto nel vortice di un oblio rarefatto.
Tenace tranquillità prometteva divina comprensione,
quando un vento esterno colmo di apprensione si spingeva all’interno di una casa senza porte.
Il tramonto ormai arrivato a destinazione, salutava la tua maturità.
La natura faceva per te momento di meditazione in un’era di indecisione.
Sembravi una goccia di rugiada caduta dal tronco che in passato t’era stato di grande illuminazione.
Con lo sguardo proteso verso il fuori promettevi distacco necessario.
Intorno a te tempo in movimento, una burrasca infinita di precarietà, ti spingeva nel tutto in un vortice di un oblio rarefatto.
Stabile fermezza che t’era sempre stata amica fermava codesto tumulto di movimento, nel tempo…di tempo non tempo.
La collisione devastante provocava raffiche di amore scintillante. L’intero essere si animava di una gioia incalcolabile, musica indescrivibile.
Silenzio provocato, nato da siffatta situazione, dava parola ai più di scegliere l’immortale intelligenza o la flebile stranezza.
Un caos di dubbio si faceva largo nel fiume prosciugato.
In disparte, forte della tua consapevolezza, guardavi la massa che desiderava cogliere le ultime gocce di stravaganti illusioni.
Carcasse di vuoti simulacri scivolavano via incuranti di un arcobaleno assai vicino.
L’acqua ormai spenta sotto egocentrici scalzi, domandava perdono a te che la contemplavi.
Sincerità illuminante priva di giudizio, balenava dal tuo sorriso carico di calore.
Verità era colta dal terreno, come un fiore prima vivo poi appassito, salivi gli ultimi gradini di una scala senza foggia.
Emilz.
riflette immagini altre
Dall’uovo del mondo sacrificato ti eri immerso
nell’ indescrivibile.
Non avresti mai immaginato di essere in tale avvenenza.
In perenne sospensione intorno al guscio tuo; aspettavi immobile, mentre un guizzo d’aurora ti portava nel profondo oceano di vita.
La parola data attendeva, il gesto ricevuto si muoveva con lo sguardo che ti invadeva. Piccolo eri in quel nido privo di paura.
Intorno a te tempo in movimento. Una burrasca infinita di precarietà, spingeva il tutto nel vortice di un oblio rarefatto.
Tenace tranquillità prometteva divina comprensione,
quando un vento esterno colmo di apprensione si spingeva all’interno di una casa senza porte.
Il tramonto ormai arrivato a destinazione, salutava la tua maturità.
La natura faceva per te momento di meditazione in un’era di indecisione.
Sembravi una goccia di rugiada caduta dal tronco che in passato t’era stato di grande illuminazione.
Con lo sguardo proteso verso il fuori promettevi distacco necessario.
Intorno a te tempo in movimento, una burrasca infinita di precarietà, ti spingeva nel tutto in un vortice di un oblio rarefatto.
Stabile fermezza che t’era sempre stata amica fermava codesto tumulto di movimento, nel tempo…di tempo non tempo.
La collisione devastante provocava raffiche di amore scintillante. L’intero essere si animava di una gioia incalcolabile, musica indescrivibile.
Silenzio provocato, nato da siffatta situazione, dava parola ai più di scegliere l’immortale intelligenza o la flebile stranezza.
Un caos di dubbio si faceva largo nel fiume prosciugato.
In disparte, forte della tua consapevolezza, guardavi la massa che desiderava cogliere le ultime gocce di stravaganti illusioni.
Carcasse di vuoti simulacri scivolavano via incuranti di un arcobaleno assai vicino.
L’acqua ormai spenta sotto egocentrici scalzi, domandava perdono a te che la contemplavi.
Sincerità illuminante priva di giudizio, balenava dal tuo sorriso carico di calore.
Verità era colta dal terreno, come un fiore prima vivo poi appassito, salivi gli ultimi gradini di una scala senza foggia.
Emilz.
lunedì 5 novembre 2007
I cinesi mi osservano...
sabato 3 novembre 2007
Quando un ricordo positivo diventa altro.
Tempo fa decisi di contattare un mio vecchio professore di Linguaggio Cinematografico, un regista modesto, un ottimo insegnante, per tentare di aprire una porta e finalmente trovare un lavoro. Ero assai deciso, infatti attesi per più di un'ora prima di incontrarlo. Quest'uomo è un ritardatario cronico, anche se molto preciso.
Quando arrivò a scuola lo informai della mia situazione, ero alla ricerca di un posto di lavoro. Lui mi disse che stava facendo un documentario sul cinema italiano e che gli serviva un assistente montatore. Ovviamente il lavoro non era retibuito, ma questo non mi indignò granchè perchè ho imparato a memoria il ritornello: "però non ti paghiamo".
Accettai la proposta.
Durante un colloquio con un altro professore ascoltai una conversazione interessante.
I due parlavano di possibili viaggi. Emerse che questo mio professore era stato in Birmania, aveva fatto un viaggio bellissimo e consigliava di andarci. Pensai che era un segno. La mia passione per l'Asia, soprattutto per il vicino Tibet, per la cultura buddhista, ma soprattutto per il mio progetto di documentario sul popolo delle nevi potevano finalmente trovare la luce grazie all'esperienza di questo professore. Sono un grande romanticone, anche troppo sognatore.
Passai tutta l'estate a lavorare per questo documentario, una volta finito mi ritrovai di nuovo nella stessa situazione iniziale. Feci qualche altro lavoro per questo mio professore, ormai lo frequentavo assiduamente anche a casa. E' proprio in casa di quest'uomo che ammirai un bellissimo arazzo (piccolino) di un Buddha, forse comprato come ricordo proprio in Birmania.
Non dissi nulla.
Un giorno presi la palla in balzo riferendo la mia passione per il Tibet, la volontà concreta di fare un documentario sulla cultura del popolo delle nevi e quant'altro.
Non mi aspettavo granchè e in effetti non successe niente.
Io sono uno che non rompe le scatole, non fa pressioni, è proprio una mia caratteristica che non va d'accordo con il movimento della società. Dico una volta sola una cosa e se vedo un certo interesse nella persona bene, altrimenti non insisto.
La voglia di collaborare con questa persona cadde inesorabilmente quando, non so per quale motivo, decise di mettermi alla prova (quando avevo già dimostrato il mio impegno).
Ricevetti una telefonata. Era sempre questo mio professore. Mi dette un lavoro da fare. Si trattava di fare uno show reel di una serie televisiva che aveva diretto.
Un giorno mi chiama e mi dice che dovevamo assolutamente finire il lavoro perchè andava consegnato a un suo amico che vive a New York.
Andai a casa sua e cominciai a lavorare.
Beh, mi trattenne a lavoro la bellezza di 18 ore di lavoro (sig!).
Cenai a casa loro insieme alla famiglia.
Uscì fuori un discorso strano.
Il figlio non ancora maggiorenne aveva deciso di uscire e fare festa con gli amici, rimaneva a dormire da un amico, il giorno dopo però aveva una gara di canottaggio (sembrava essere importante).
Il padre contrariato gli disse di rinunciarvi perchè se voleva diventare un campione doveva dimostrare di essere professionale.
Il figlio non disse niente, però a una certa ora prese la borsa e uscì di casa.
Con tutta risposta, l'uomo disse che non sarebbe andato a vedere la gara, non meritava la sua attenzione.
Dopo essermi riposato per un giorno intero e aver spento cellulare e quant'altro, il mio prof. mi richiama dopo due giorni.
Era contrariato perchè si aspettava un mio ritorno a casa sua (dopo 18 ore passate assieme non avevo voglia di rivederlo!) dicendo che dovevo avvertirlo ecc. ecc.
Mi recai di nuovo a casa. Avevo voglia di vomitare.
Mi fece un altro dei suoi discorsi piuttosto strani (almeno io li reputo tali).
Mi disse che se volevo fare strada dovevo essere più rompiballe, che non si campa facendo solo i documentari, perciò chiamò un suo amico montatore e gli parlò di me. Gli disse che ero affidabile, uno che andava sfruttato tanto non dicevo mai nulla (rise divertito, io un pò meno).
Quando attaccò mi liquidò dicendo che quello era l'ultimo contatto che mi dava e che dovevo cavarmela da solo.
Uscii di casa e lo salutai per l'ultima volta.
In quei giorni mi sembrava d'aver un altro padre, uno che ti dice come devi comportarti, come devi agire, come devi lavorare per diventare...
Ho imparato che non voglio diventare perchè sono già una persona e per questo voglio avere la libertà di sbagliare e di crescere in base alle mie decisioni.
Quando arrivò a scuola lo informai della mia situazione, ero alla ricerca di un posto di lavoro. Lui mi disse che stava facendo un documentario sul cinema italiano e che gli serviva un assistente montatore. Ovviamente il lavoro non era retibuito, ma questo non mi indignò granchè perchè ho imparato a memoria il ritornello: "però non ti paghiamo".
Accettai la proposta.
Durante un colloquio con un altro professore ascoltai una conversazione interessante.
I due parlavano di possibili viaggi. Emerse che questo mio professore era stato in Birmania, aveva fatto un viaggio bellissimo e consigliava di andarci. Pensai che era un segno. La mia passione per l'Asia, soprattutto per il vicino Tibet, per la cultura buddhista, ma soprattutto per il mio progetto di documentario sul popolo delle nevi potevano finalmente trovare la luce grazie all'esperienza di questo professore. Sono un grande romanticone, anche troppo sognatore.
Passai tutta l'estate a lavorare per questo documentario, una volta finito mi ritrovai di nuovo nella stessa situazione iniziale. Feci qualche altro lavoro per questo mio professore, ormai lo frequentavo assiduamente anche a casa. E' proprio in casa di quest'uomo che ammirai un bellissimo arazzo (piccolino) di un Buddha, forse comprato come ricordo proprio in Birmania.
Non dissi nulla.
Un giorno presi la palla in balzo riferendo la mia passione per il Tibet, la volontà concreta di fare un documentario sulla cultura del popolo delle nevi e quant'altro.
Non mi aspettavo granchè e in effetti non successe niente.
Io sono uno che non rompe le scatole, non fa pressioni, è proprio una mia caratteristica che non va d'accordo con il movimento della società. Dico una volta sola una cosa e se vedo un certo interesse nella persona bene, altrimenti non insisto.
La voglia di collaborare con questa persona cadde inesorabilmente quando, non so per quale motivo, decise di mettermi alla prova (quando avevo già dimostrato il mio impegno).
Ricevetti una telefonata. Era sempre questo mio professore. Mi dette un lavoro da fare. Si trattava di fare uno show reel di una serie televisiva che aveva diretto.
Un giorno mi chiama e mi dice che dovevamo assolutamente finire il lavoro perchè andava consegnato a un suo amico che vive a New York.
Andai a casa sua e cominciai a lavorare.
Beh, mi trattenne a lavoro la bellezza di 18 ore di lavoro (sig!).
Cenai a casa loro insieme alla famiglia.
Uscì fuori un discorso strano.
Il figlio non ancora maggiorenne aveva deciso di uscire e fare festa con gli amici, rimaneva a dormire da un amico, il giorno dopo però aveva una gara di canottaggio (sembrava essere importante).
Il padre contrariato gli disse di rinunciarvi perchè se voleva diventare un campione doveva dimostrare di essere professionale.
Il figlio non disse niente, però a una certa ora prese la borsa e uscì di casa.
Con tutta risposta, l'uomo disse che non sarebbe andato a vedere la gara, non meritava la sua attenzione.
Dopo essermi riposato per un giorno intero e aver spento cellulare e quant'altro, il mio prof. mi richiama dopo due giorni.
Era contrariato perchè si aspettava un mio ritorno a casa sua (dopo 18 ore passate assieme non avevo voglia di rivederlo!) dicendo che dovevo avvertirlo ecc. ecc.
Mi recai di nuovo a casa. Avevo voglia di vomitare.
Mi fece un altro dei suoi discorsi piuttosto strani (almeno io li reputo tali).
Mi disse che se volevo fare strada dovevo essere più rompiballe, che non si campa facendo solo i documentari, perciò chiamò un suo amico montatore e gli parlò di me. Gli disse che ero affidabile, uno che andava sfruttato tanto non dicevo mai nulla (rise divertito, io un pò meno).
Quando attaccò mi liquidò dicendo che quello era l'ultimo contatto che mi dava e che dovevo cavarmela da solo.
Uscii di casa e lo salutai per l'ultima volta.
In quei giorni mi sembrava d'aver un altro padre, uno che ti dice come devi comportarti, come devi agire, come devi lavorare per diventare...
Ho imparato che non voglio diventare perchè sono già una persona e per questo voglio avere la libertà di sbagliare e di crescere in base alle mie decisioni.
Iscriviti a:
Post (Atom)