lunedì 29 dicembre 2008

Idol

Vorrei fare una classifica delle cose che più seguo e più mi attraggono nella mia vita. Non è un elenco del primo posto a scendere è soltanto una lista di persone, di artisti, di aziende e quant'altro che fanno della mia vita un contorno, spesso arricchendolo di fatti, di passioni e di emozioni.

1. HAYAO MIYAZAKICome avrete notato dal mio ultimo post sullo Studio Ghibli, questo grande artista (ma anche per molti altri migliaia di fan in tutto il mondo) rappresenta nel mio immaginario filmico una delle punte diamanti da ricordare e studiare per carpire tanti segreti celati. Dietro le sue opere si celano tesori per tutti, per chi vuole coglierli ovviamente, quindi non esagero se mostro molta simpatia per quest'uomo.


2. Marco TravaglioQuesto giornalista, entrato nel mondo dei più grazie a dissacranti indagini contro i potenti, rappresenta la speranza per un'informazione "diversa". Qualcuno lo critica per la sua ossessione a Berlusconi, io lo stimo per il suo sincero lavoro contro la corruzione, il malaffare, i poteri "sinistri" e quant'altro.

3. Sprayliz


Sprayliz è il trampolino di lancio di uno dei fummettisti più importanti del nostro paese: Luca Enoch, ideatore e disegnatore tra l'altro di altre due femmine come Gea e Lilith. Elizabeth è una graffitara bisex, in perenne conflitto contro la società burbera e prepotente idealizzata dal sindaco corrotto. Questo mese sono riuscito a recuperare (in fumetteria) tutta la serie di 11 albetti uscita negli anni '90, interrotta dall'editore e mai più ripresa.

martedì 16 dicembre 2008

Studio Ghibli Inside



Grande scorpacciata di film dello Studio Ghibli durante queste due settimane. Ho riscoperto capolavori come "Nausicaa della valle del vento", primo film dello studio, ma anche il successivo "Laputa: il castello nel cielo", due film dimenticati dai più ma da riscoprie assolutamente, per diverse ragioni. Attraverso questi due primi film si comincia a delineare la poetica Miyazakiana, la relazione conflittuale che contrappone la natura con la distruzione industriale dell'uomo, l'amore dei personaggi principali verso la vita, ma anche verso la morte, il vecchio. Isao Takahata (l'altro co-fondatore dello Studio Ghibli) invece ha uno stile più duro e crudo, il suo primo film (un capolavoro assoluto) "Una tomba per le lucciole" percorre la strada della guerra, vista dagli occhi di due ragazzini. Se Miyazaki decide di optare per storie "a lieto fine", seppur con un filo malinconico, Takahata diventa neorelista, mostrando gli orrori, senza censure. Quindi uno Studio coraggioso che negli anni si è contraddistinto nel proporre storie forti, emozionanti, accarezzando il gusto dei bambini, ma puntando sulla maturità degli adulti.


Totoro ("Il mio vicino Totoro")

Successivamente (parliamo del 1988-89) Miyazaki propose due storie diverse, ma allo stesso tempo simili. Si tratta de "Il mio vicino Totoro" e "Kiki consegne a domicilio". Altri due piccoli capolavori sull'indipendenza, sul passaggio dall'età adolescenziale a quella un pochino più adulta.

Negli anni successivi, fino a oggi con (Porco Rosso, La principessa Mononoke, La città incantata e Il castello errante di Howl), Miyazaki ha di nuovo ritoccato e riesplorato il suo cinema, ampliandolo a dismisura, rendendolo sempre più vicino a una visione di vita saggia e matura. La contrapposizione del bene e del male, nelle opere di Miyazaki (più prepotentemente in quelle di Takahata) non regge, perchè il male diventa a sua volta il bene (succede spesso, per esempio la perfida strega nel Castello errante di Howl, o i presunti pirati cattivi in "Laputa: il castello nel cielo"), quindi la sottigliezza tra quello che è giusto e quello che è sbagliato evolve secondo un unico criterio: quanto più le persone si avvicinano all'amore, l'odio e la desolazione si allontanano scacciando presunti mostri.
Questa è la lista dei film che ho recuperato (in attesa di una nuova distribuzione in dvd) e che consiglio a tutti.

martedì 25 novembre 2008

Il dr. Stranamore

Penso che questo film sia uno dei più belli dal punto di vista della satira. Una commedia nera diretta e critica, senza peli sulla lingua, direi. Su questo film è stato scritto di tutto, quindi non voglio ripetere le stesse cose, chiunque può vederlo, soprattutto chi pensa alle armi come una garanzia di difesa.

lunedì 24 novembre 2008

Sighma


Un futuro indefinito. Un mondo vuoto. Una sola, gigantesca Città. E, al di fuori di essa, il risveglio di un uomo sotto un sole che non c'è: la mente sgombra dai ricordi, l'unica traccia di un'identità perduta è una lettera greca tatuata su torace: "Sighma". Inizia così il percorso per ritrovare sé stesso di un individuo in apparenza normale, ma la cui esistenza precedente ha lasciato solo tracce inquietanti. Chi era? Perché sa combattere come un guerriero esperto? Perché nulla lo turba o lo spaventa, perchè nessuno conosce il suo vero nome? La Città è un labirinto di dubbi, e la Verità, sempre ammesso che esista, si trova là dove nessuno può accedere…

Questa è la trama del nuovo "Romanzo a fumetti", uscita annuale di casa Bonelli. Scritto da Paola Barbato, spesso nella collana di Dylan Dog, con i disegni di Stefano Casini.
L'intero albo funziona bene, devo dire, ti coinvolge fino alla fine, anche se ha un piccolo difettuccio, non indifferente, tutta la storia pecca un pò di originalità. Il sistema "Orwelliano", personaggio privo di memoria, tatuaggio e un passato che ritorna pian piano. Insomma, tutte caratteristiche e stilemi classici che non fanno decollare la storia, ripeto, assai appetitosa.

Finora questa collana, si mantiene su standard semplici, nel puro stile Bonelliano, senza tentare la carta del "diverso", magari con autori di altro calibro, senza togliere alla Barbato, ma diciamocelo, non è che sia tutto questo talento.

sabato 22 novembre 2008

La violenza sulle donne



Bellissima immagine. L'hanno censurata.

venerdì 21 novembre 2008

Lilith Il segno del Triacanto

Lilith è un cronoagente, inviata indietro nel tempo dai misteriosi Mandanti per uccidere personaggi storici ma anche gente comune. Lo scopo dei suoi viaggi non è quello di modificare il corso della Storia ma di eliminare una genia di uomini posseduta da un parassita alieno – il Triacanto –, uno spiromorfo che in un lontano futuro porterà a un’ecatombe planetaria. Lilith non elimina persone qualunque.
C’è una linea precisa che attraversa il tempo e che marca determinati individui. Questi individui sono portatori inconsapevoli del parassita che lei - una volta individuato - rende visibile, poi corporeo e infine estrae dai corpi delle sue vittime, annientandolo.
La morte dello spiromorfo è il segnale che piega e attraversa lo spazio-tempo avvisando i Mandanti che il compito è stato portato a termine. Ogni segnale rivela quindi altre linee temporali da percorrere e porta ad altri “bersagli” da colpire. Lo scopo è sì cambiare il futuro, ma eliminando unicamente i portatori dello spiromorfo recidendone quindi la linea di ascendenza prima che questa si ramifichi in maniera incontrollabile. La modifica della Storia a seguito di questi omicidi è solo un effetto collaterale, una conseguenza di nessuna importanza per Lilith e i suoi Mandanti. Lilith non ritorna mai nella sua epoca. Rimane continuamente in viaggio, sballottata da un’epoca all’altra. Una volta inviato nel passato, il cronoagente non può più essere ricondotto al suo presente. Ad affiancarla nelle sue missioni Lilith ha un solo compagno: lo Scuro.


Il nuovo albo scritto e disegnato da Luca Enoch, lo dico subito, è un capolavoro e non lo dico da fan incallito coi prosciutti agli occhi, lo dico perchè lo penso davvero, anche cercando di scoprire qualche falla. Questa nuova scommessa di Luca Enoch ma soprattutto della Sergio Bonelli Editore, parte col botto, un bel botto. Innanzitutto la tensione drammatica viene mantenuta per tutte le 130 pagine, forte sicuramente l'esperienza positiva del precedente fumetto, scritto e disegnato sempre in toto da Luca: la simpatica Gea venne presentata con un'attenzione diversa rispetto alla Lyca de "Il segno del Triacanto". Qui il nuovo personaggio ha chiariscuri più forti, nel carattere (l'evoluzione sarà determinante o anche l'involuzione, non si può dire), rispetto al ruolo che ricopre, assai delicato e determinante per mantenere intatto il procedere del tempo e quindi le sorti del futuro. Gli interrogativi che ci poniamo di fronte la lettura sono tanti e ovviamente non ci sono risposte adeguate, sicuro che verrano mantenute nel corso della vicenda, intricata e coinvolgente. I disegni sono senza dubbio accurati, è stata riposta un'attenzione accurata ai particolari storici, inoltre ogni storia prevederà ambientazioni diverse, e qui sta anche l'altra scommessa anche dal punto di vista dell'immagine.


I sei mesi di attesa a questo punto diventano indispensabili per produrre un'opera così importante e minuziosa, anche pensando alle altre opere di testate più vecchie ormai pesanti e prive di contenuti. Certo, mi rendo conto che non tutti gli albi gioverebbero (dal punto di vista economico) però c'è da riflettere.








martedì 21 ottobre 2008

Ah, ma io ho un blog!

Ci sono ancora, eh. Adesso sto facendo l'aerosol, quindi mi è un pò difficile scrivere.

n.b. okay, sto apposto per altri due mesi..

giovedì 28 agosto 2008

Barzelletta filosofica

Oggi vi voglio raccontare una barzelletta che mi raccontò mio frate qualche tempo fa. L'ho un pò scritta a modo mio, giusto per renderla più accattivante.

Un uomo di New York conduce la sua vita in perenne conflitto. Litiga con la moglie, ha un pessimo rapporto con il figlio, a lavoro lo prendono tutti a calci, insomma è proprio infelice.
Stufo di quella vita, comincia a cercare qualcosa di diverso, che lo renda più felice, più allegro, che gli faccia cambiare carattere, perchè lui nel profondo ha voglia di ricucire il rapporto con la moglie e con il figlio. Si confida con gli amici, ma nessuno sa dire cosa può essergli utile per fare tutto ciò. Anzi lo prendono anche in giro!

Un giorno inizia a leggere un libro new age. Questo libro dice che per essere totalmente liberi bisogna recarsi in un posto e scoprire cos'è la verità. Affascinato da quelle parole, l'uomo continua con la lettura. Il libro dice inoltre che sul cucuzzolo di una montagna, nell'Himalaya, c'è un guru potentissimo che rivela agli uomini cos'è la verità. C'è solo un piccolo ostacolo. Bisogna salire sulla vetta della montagna.
L'uomo sembra davvero interessato. Va dalla moglie e gli promette che quando ritornerà dal viaggio, lui sarà un uomo diverso, non più il marito meschino che non è più capace di amare. La donna lo vede così deciso che pare convinta.

Arrivato nel posto, l'uomo inizia il suo cammino verso la vetta della montagna. Fa il primo chilometro, è già esausto. Il primo pensiero è negativo. Ma coraggioso si fa avanti. Sale sempre di più, sempre di più quando a un tratto vede una colonna di persone. Ci saranno migliaia di persone! L'uomo si accoda e dopo un'interminabile attesa giunge sino all'entrata della grotta. Gli uomini che escono dalla grotta piangono tutti a dirotto. L'uomo sembra sbalordito.
Finalmente arriva il suo turno. Entra nella grotta. Si avvicina a un piccolo vecchio da una lunga barba, con la pelle rinzecchita. Timidamente si siede dinnanzi al guru.

- L'uomo: Salve, maestro. Ho fatto tantissimi chilometri per venire da lei e le sarei grato se mi dicesse cos'è la verità?
- Il guru: Mio caro, la verità è... bere un sorso d'acqua...

L'uomo sbigottito non riesce a capire. Rimane in silenzio per qualche minuto.

- L'uomo: Maestro, ma che significa," bere un sorso d'acqua"?

Il guru apre gli occhi e li spalanca e dice:
- Ma perchè non è così??

Il guru in preda al panico prende e scappa.

martedì 26 agosto 2008

Saxa Rubra

Oggi sono andato a Saxa Rubra per consegnare personalmente il mio curriculum. avrò sbagliato Strada tre volte minimo.
Ho parcheggiato la macchina, mi sono diretto verso il cancello, poi sono andato nell'ufficio informazioni dove c'era una tipa davvero ganza.
Gli ho detto: Scusi, a chi posso consegnare il mio curriculum?
La tipa m'ha risposto: veramente qui a Saxa Rubra non prendiamo i curriculum, devi andare a Viale Mazzini.
Gli ho risposto: Ah, va bene (con un mezzo sorriso da inetto).
E da inetto me ne sono andato.

lunedì 25 agosto 2008

Tomo ti ho perso!

Ehi è sparito il blog di Tomo! Dov'è? Ridatemelo per favore!

Assenza ingiustificata

Eccomi qui, dopo tre mesi senza scrivere nulla su questo blog.
La mia vita continua a andare avanti, come al solito.
Il lavoro è sempre un incognita, mentre i progetti che avevo annunciato rimangono in stand-by (documentario in primis).

Mi piacerebbe fare un sacco di cose, ma sono sempre fermo al palo, legato da cose che potrebbero dileguarsi facilmente. Vabbè ma a voi cosa importa? Ma c'è un voi? O solo un me? Bah.

giovedì 22 maggio 2008

Hikikomori - ひきこもり o 引き篭り

Volevo proporvi questo interessante documentario su uno dei fenomeni più preoccupanti del Giappone.
Prima però vi consiglio di leggervi questo articolo introduttivo...
Articolo di Yuki Kumagawa
DA UN PAIO DI ANNI A QUESTA PARTE, IN GIAPPONE, SI SENTE USARE sempre di più il termine "Hikikomori". La parola indica un fenomeno sociale emergente per il quale un considerevole numero di giovani, per problemi di carattere psicologico, non riesce più a vivere nella società: si rinchiudono nella propria stanza rimanendo isolati e rifiutando qualsiasi contatto diretto con il mondo esterno, per anni. Oggi si dice che ce ne siano almeno mezzo milione in tutto il paese. Vittime di questo triste fenomeno sono principalmente gli adolescenti. Di solito si comincia così: prese in giro e maltrattamenti insistenti e duraturi da parte dei compagni di scuola fanno sì che sia sempre più difficile andare a scuola, ed i genitori, non capendo la gravità della situazione, considerano le assenza da scuola dei loro figli come segno di pigrizia e conseguentemente tendono a rimproverarli; in questo modo lo stress si accumula sempre di più ed unica difesa è smettere di comunicare con tutti (incluso i familiari), chiudersi a chiave nella propria stanza per essere lasciati da soli e sentirsi 'protetti'. In un caso descritto nella rivista settimanale Aera, per esempio, alla mattina del primo giorno di scuola (media) dopo la vancanza estiva i genitori di un ragazzo l'hanno trovato nel letto inerte. Esaurito dai maltrattamenti a scuola che lo tormentavano da molto tempo, non aveva più la forza di alzarsi; il suo sguardo vagava nel vuoto. I suoi ricordano: "Quando abbiamo visto il viso di nostro figlio, abbiamo intuito che stava guardando 'la morte'. Questo ci ha fatto rimanere agghiacciati. Stava rifiutando non solo noi ma anche di mangiare e vivere..." Con un enorme sforzo dei genitori, tre mesi dopo il ragazzo è riuscito ad alzarsi dal letto, ma ora, tre anni passati da quel giorno di settembre, il ragazzo rimane ancora nella sua stanza per la maggior parte del tempo. Ultimamente ha cominciato a recarsi alle librerie vicino casa due volte al mese. Una volta ha raccontato a suo padre che lo accompagna sempre, che c'è una libreria che non gli piace particolarmente, perchè non sopporta l'odore che c'è dentro. L'odore della candeggina che forse - pensa il padre - vagamente gli fa ricordare del maltrattamento successogli in piscina durante la lezione di nuoto. I genitori auspicano, coumnque, che loro figlio riesca a raccontare pian piano i suoi pensieri. Hikikomori è diventato un problema sociale così grande che anche il regista cinematografico Katsumi Sakaguchi ha girato un film l'estate scorsa. Il suo film si chiama "Aoi Tou" (La Torre Blu) e dipinge il percorso travagliato spirituale del protagonista dicianovenne fino al suo risveglio. Il colore blu suggerisce quel colore del mare profondo estraneo al mondo di superficie, e simboleggia anche il "blu" della depressione, l'immaturità e la solitudine della gioventù. Per rendere il film più autentico possibile, Sakaguchi ha scelto degli attori non professionisti, un ragazzo che ha vissuto realmente l'esperienza di Hikikomori, e una signora che ne ha avuto ugualmente esperienza diretta come madre, con suo figlio rinchiuso nella sua stanza. Ricordandosi del tempo duro e claustrofobico, Yusuke Nakamura (l'attore protagonista) confessa che anche se si era rinchiuso dentro la propria stanza, non si sentiva affatto in pace; non pensava altro che alla scuola... mentre lui stava a casa senza far niente, tutti gli altri studiavano e andavano avanti... Questo pensiero lo rendeva inquieto ma se fosse tornato a scuola ogni minima cosa lo avrebbe preoccupato e non sarebbe riuscito neanche a concentrarsi sulle conversazioni con gli altri. Il protagonista del film scrive nel suo diario: "rinchiudermi a chiave nella mia stanza, nella quale l'angoscia, l'impazienza e l'autocoscienza si intrecciano, è un mio autoritratto blu. Sono io stesso che sto crollando, pur continuando a vivere...". In mezzo al dilemma tra il cuore straziato e la propria dignità, questi ragazzi cercano disperatamente una via di uscita.


Ecco alcune foto delle stanze degli Hikikomori:



giovedì 15 maggio 2008

Radio Aut

E venne da noi un adolescente dagli occhi trasparentie dalle labra carnose,alla nostra giovinezza consunta nel paese e nei bordelli.Non disse una sola parolanè fece gesto alcuno:questo suo silenzio e questa sua immobilità hanno aperto una ferita mortale nella nostra consunta giovinezza. Nessuno ci vendicherà: la nostra pena non ha testimoni. (Peppino Impastato)

giovedì 8 maggio 2008

Aggiornamento 2.0

Sono di nuovo un disoccupato.

domenica 13 aprile 2008

Desaparacido

Non sono scomparso.
In questo mese di cose ne sono successe, ma non avevo lo spirito giusto per affrontarle e scriverle in questo angolo della mia vita.
Comunque eccomi qui...

giovedì 6 marzo 2008

No country for old men Vs There will be blood

"Non è un paese per vecchi" contro "Scorrerà del sangue" (tradotto all'italiana: Il Petroliere) sono due film unici, con dei personaggi spietati, dove il male ha radici ben radicate e indecifrabili, forse proprio come nella nostra società.

Non c'è grande differenza tra questi due film, quasi si compensano, forse perchè simili, anche se situati in tempi diversi. Il film dei fratelli Coen gravita attorno a una valigetta, maledetta, colma di soldi e sangue infetto. Anton Chigurh cerca di riappropiarsene quando Llewelyn Moss la trova per caso nel deserto rosso. Un film scandito da momenti violentissimi senza una colonna sonora d'accompagnamento. Tutti i personaggi, volenti o nolenti faranno il crudo incontro con Anton, spietato killer dotato di un'arma terribile. Uno dei personaggi più inquietanti nel panorama cinematografico.

"Non è un paese per vecchi"; perchè questi non riescono a stare con il passo del tempo moderno, lontani dai finti ideali di oggi...
Lo sceriffo di San Juan infatti è vecchio e stanco di combattere contro il sangue e i morti ammazzati... soprattutto perchè la linea tra il sense e il no sense si assottiglia sempre di più quasi a essere un'unica cosa.
Molto più buio e oscuro (come il petrolio) è il personaggio del film di Paul Thomas Anderson: Daniel. Egli è in continua ricerca, una ricerca esterna (in giro per gli Stati Uniti), ma anche interna (sotto terra). Egli trascura se stesso, anzi divora il prossimo con il suo odio, facendo scorrere il sangue se necessario.
Se nel film dei Coen, Anton, è un pazzo senza speranza, in Daniel si intravede (forse in pochissimi momenti) una sorta di ri-scoperta della sua vita. Nel corso del film questo personaggio muta nel peggio, accozzato alla sua voglia di competere con il prossimo...




domenica 24 febbraio 2008

sabato 16 febbraio 2008

Nelle terre selvagge - cosa mi manca per farlo...

Giornataccia questo sabato.
Durante le mie otto ore di lavoro mi sono reso conto dell'insoddisfazione. Sarà per la maleducazione di tutti: colleghi, clienti... ma io nel marasma non riesco a starci.
Sono come quel lupo solitario nella mia pagina, quanto mi piacerebbe essere LUI.
L'ignoranza non ha confini e purtroppo te ne accorgi sulla tua pelle giorno dopo giorno.
Un pò mi ero disabituato, non lavorando, passando la maggior parte del tempo a casa, mi ero creato una piccola barriera contro la meschinità della gente. Riesco a essere distaccato, difatti non sono un tipo che va in escandescenza, ma sento dentro di me nascere l'insoddisfazione.
E' un'esperienza, il lavoro sottopagato, da voltastomaco...
Quanto vorrei scappare da qualche parte senza imbecilli intorno. Cosa mi manca per farlo?
Senz'altro i legami famigliari.
Mia mamma e mio papà soffrirebbero tantissimo.
Poi c'è mio fratello e la mia gattina. Loro sono tutto, e non è poco.

Che delusione la società.

sabato 9 febbraio 2008

Nel mentre lavoravo...

Siamo tutti il culmine di un piacere.

sabato 2 febbraio 2008

Into the Wild

Nelle terre selvagge dell'Alaska (e non solo) Christopher McCandless inizia la sua nuova vita, un percorso intenso, fatto di rinunce e incontri. Il nuovo film di Sean Penn è meraviglioso, un percorso interno "on the road" insieme alla selvaggia natura; pericolosa ma di raffinata bellezza. Compagni ispiratori sono i libri (Il Richiamo della Foresta), compagni di viaggio sono le persone, quelle più inaspettate, il tutto scandito da delle musiche meravigliose. Sto meditando di fare un viaggio del genere, chissà. Stay Tuned.

Consigliatissimo.