venerdì 21 novembre 2008

Lilith Il segno del Triacanto

Lilith è un cronoagente, inviata indietro nel tempo dai misteriosi Mandanti per uccidere personaggi storici ma anche gente comune. Lo scopo dei suoi viaggi non è quello di modificare il corso della Storia ma di eliminare una genia di uomini posseduta da un parassita alieno – il Triacanto –, uno spiromorfo che in un lontano futuro porterà a un’ecatombe planetaria. Lilith non elimina persone qualunque.
C’è una linea precisa che attraversa il tempo e che marca determinati individui. Questi individui sono portatori inconsapevoli del parassita che lei - una volta individuato - rende visibile, poi corporeo e infine estrae dai corpi delle sue vittime, annientandolo.
La morte dello spiromorfo è il segnale che piega e attraversa lo spazio-tempo avvisando i Mandanti che il compito è stato portato a termine. Ogni segnale rivela quindi altre linee temporali da percorrere e porta ad altri “bersagli” da colpire. Lo scopo è sì cambiare il futuro, ma eliminando unicamente i portatori dello spiromorfo recidendone quindi la linea di ascendenza prima che questa si ramifichi in maniera incontrollabile. La modifica della Storia a seguito di questi omicidi è solo un effetto collaterale, una conseguenza di nessuna importanza per Lilith e i suoi Mandanti. Lilith non ritorna mai nella sua epoca. Rimane continuamente in viaggio, sballottata da un’epoca all’altra. Una volta inviato nel passato, il cronoagente non può più essere ricondotto al suo presente. Ad affiancarla nelle sue missioni Lilith ha un solo compagno: lo Scuro.


Il nuovo albo scritto e disegnato da Luca Enoch, lo dico subito, è un capolavoro e non lo dico da fan incallito coi prosciutti agli occhi, lo dico perchè lo penso davvero, anche cercando di scoprire qualche falla. Questa nuova scommessa di Luca Enoch ma soprattutto della Sergio Bonelli Editore, parte col botto, un bel botto. Innanzitutto la tensione drammatica viene mantenuta per tutte le 130 pagine, forte sicuramente l'esperienza positiva del precedente fumetto, scritto e disegnato sempre in toto da Luca: la simpatica Gea venne presentata con un'attenzione diversa rispetto alla Lyca de "Il segno del Triacanto". Qui il nuovo personaggio ha chiariscuri più forti, nel carattere (l'evoluzione sarà determinante o anche l'involuzione, non si può dire), rispetto al ruolo che ricopre, assai delicato e determinante per mantenere intatto il procedere del tempo e quindi le sorti del futuro. Gli interrogativi che ci poniamo di fronte la lettura sono tanti e ovviamente non ci sono risposte adeguate, sicuro che verrano mantenute nel corso della vicenda, intricata e coinvolgente. I disegni sono senza dubbio accurati, è stata riposta un'attenzione accurata ai particolari storici, inoltre ogni storia prevederà ambientazioni diverse, e qui sta anche l'altra scommessa anche dal punto di vista dell'immagine.


I sei mesi di attesa a questo punto diventano indispensabili per produrre un'opera così importante e minuziosa, anche pensando alle altre opere di testate più vecchie ormai pesanti e prive di contenuti. Certo, mi rendo conto che non tutti gli albi gioverebbero (dal punto di vista economico) però c'è da riflettere.








2 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo, un bel racconto e di sicuro lo sviluppo sarà interessante.

Spero solo che, come successo con Gaia, la storia non sia conclusa frettolosamente, vanificando il costrutto narrativo precedente.

E spero anche che non accada un' "inversione" Enochiana (i buoni si rivelano cattivi e vicerversa o, in ogni caso, i cattivi sono generati dai buoni): sa di visto e rivisto.

Per ora la storia intriga ed è interessante... vedremo.

Anonimo ha detto...

Interessante. ;)

Tomo