sabato 29 dicembre 2007

Il 2007

Ci sono periodi nella vita che si caratterizzano maggiormente, altri meno impressionanti. Il mio 2007 è stato carico di emozioni sia negative che positive.
La morte della mia gatta, aveva diciotto anni (eravamo legati come fratelli) è stato il periodo più difficile, anche se superato con tanta riflessione e unione.
Soddisfazioni personali non molte debbo dire soprattutto dal lavoro, atteso, rinnegato, mal pagato ma doveroso.
Nel campo sentimentale ancora aspetto la mia dolce metà, sono impaziente, MA DOVE SEIIIII???
Boh, per il momento la mia vita è questa, non mi lamento.
Buon anno a tutti, ma proprio tutti!

Emilz.

lunedì 24 dicembre 2007

Il fuoco

Cominciare una nuova avventura non è mai facile. Il periodo in cui sono stato senza far nulla è perdurato per un pò di tempo. Ora, tutto assieme, il lavoro mi sta perseguitando. In poco tempo ho ricevuto tre chiamate!
Per il momento sto continuando la mia esperienza al Warner village, beh non sono per niente contento di quella scelta. Lavoro troppo massacrante! Ieri il mio turno era: 12:00 - 20:30, sono tornato a casa alle 24!! Vi lascio immaginare le mie condizioni fisiche, tra l'altro ho dovuto usare un acido per pulire le macchine e quello mi ha disturbato non poco quando sono tornato a casa.

Non so se mandare a quel paese 'sti maledetti o prendere almeno il primo stipendio...bohh!

venerdì 14 dicembre 2007

I mille km di Milano

L'avventura a Milano è stata per certi versi un disastro per altri un trionfo.
Ho sfiorato l'appuntamento privato con il Dalai Lama il giorno che sono partito, i tibetani nella fase organizzativa lasciano veramente a desiderare. Nei giorni d'insegnamento del capo spirituale tibetano non sono mai riuscito a avere il pass per fare le riprese decentemente, eppure m'avevano detto di non preoccuparmi. A Cologno Monzese m'hanno buttato in un angolo lontano un miglio, eppure conosco i responsabili tibetani da quasi quattro anni, ma lì contano altri meccanismi.
Quando il Dalai Lama arriva in Italia nessuno capisce più niente, tutti intenti a fare bella figura. C'è uno spaccato di realtà dietro alla grandezza di quel "semplice" monaco in esilio assai preoccupante, davvero in controtendenza con le parole dirette e sincere di quell'uomo misurato e pacato.
Nessuno può pensare minimamente che dietro un'organizzazione così importante molti tibetani si fanno la guerra, cercando di apparire potenti e grandiosi di fronte alle istituzioni italiane e principalmente al loro capo spirituale. Non riescono a unire le forze per la stessa causa dividendosi in organizzazioni e interessi. Un peccato che costerà caro, temo.
Comunque al di là delle scaramucce tra tibetani prima e italiani che mangiano a sbafo dietro la figura del Dalai Lama, rimane l'essenza dell'insegnamento di questa persona. Non tanto l'intricata pappardella di nomi buddhisti assai noiosa, ma l'unico e universale messaggio di pace espresso con i fatti e la determinazione di un uomo contro una politica avversa al denaro.

mercoledì 5 dicembre 2007

Ho raggiunto lo scopo della mia vita.

Sì è vero.
Sono riuscito a farmi fare un contratto con una delle case cinematografiche più importanti al mondo!
La WARNER BROS!!
Lavorerò a stretto contatto con tutti i più grandi registi del mondo da qui fino ai prossimi quattro mesi.
Un bel contratto di 570€ al mese!
Sono l'uomo più felice del mondoooooooooooooooooooo!


n.b. Faccio delle ottime pop corn!

lunedì 3 dicembre 2007

Sistemi operativi

Ieri il mio computer ha subito una rivoluzione. Ho formattato tutto e ho installato UBUNTU, il sistema open source di Linux. Ho alcune difficoltà iniziali nel comprendere l'utilizzo del terminale, dal quale si possono risolvere problemi di installazione con alcuni software e tante altre cose. L'unico dilemma è che non conosco il linguaggio, perciò ogni volta devo andare su internet e cercare la scrittura giusta da inserire. Insomma non è proprio per novelli.

Per il resto, i riconoscimenti vari, per esempio la configurazione internet è stata indolore, ha fatto tutto da solo. E meno male!

Inoltre ho avuto l'opportunità di prendere anche Leopard per l'Apple, beh ancora non l'ho provato ma immagino sia molto poootente.
Insomma, sono giorni di lotta "computeresca".

Giovedì parto nuovamente per Milano, ritorno Domenica sera. Speriamo bene.
Saluti.

lunedì 26 novembre 2007

Sogno di essere accanto alla vita
Sogno di essere parte di tutto
Sogno di percorrere la lunga gita
E resto in attesa del tempo distrutto.

Guardo gli alberi parlare
Guardo il vento minaccioso
Guardo il sé mutare
E resto in attesa di un felice giorno piovoso.

E’ tempo di andare per la strade senza rimpianto.
E’ tempo di percorrere il cielo più profondo
E’ tempo di ascoltare il canto
E resto in attesa del mondo.

E via via come le ali di un gabbiano
Urlo il pianto dell’amore
E cerco la luce di un piano
Nell’immenso sapore.

venerdì 16 novembre 2007

Che faccetta simpatica!

martedì 13 novembre 2007

Gea



E' uno dei fumetti più belli nel panorama italiano, almeno secondo me. Nata dalla mente di Luca Enoch, Gea chiude i battenti proprio questo mese, dopo otto anni passati assieme. Aspettare sei mesi il proseguo della storia era piuttosto massacrante, ora non mi rimane che aspettare il nuovo personaggio, sempre femminile, in uscita il prossimo anno.

venerdì 9 novembre 2007

Le cose cambiano...

...speriamo in meglio.
Questa è stata una settimana alquanto rigeneratrice. C'è la possibilità di un cambiamento "sereno" per quanto riguarda il mio lavoro, grazie a un amico che m'ha dato alcune dritte .

Domani parto in quel di Milano, per due giorni, insieme ai miei amici tibetani. Devo realizzare un servizio sulla squadra Team Tibet. Non vedo l'ora!

Ci rivediamo Lunedì!!

giovedì 8 novembre 2007

Il silenzio compagno - prima parte

a coloro che lo specchio
riflette immagini altre


Dall’uovo del mondo sacrificato ti eri immerso
nell’ indescrivibile.
Non avresti mai immaginato di essere in tale avvenenza.
In perenne sospensione intorno al guscio tuo; aspettavi immobile, mentre un guizzo d’aurora ti portava nel profondo oceano di vita.
La parola data attendeva, il gesto ricevuto si muoveva con lo sguardo che ti invadeva. Piccolo eri in quel nido privo di paura.
Intorno a te tempo in movimento. Una burrasca infinita di precarietà, spingeva il tutto nel vortice di un oblio rarefatto.
Tenace tranquillità prometteva divina comprensione,
quando un vento esterno colmo di apprensione si spingeva all’interno di una casa senza porte.
Il tramonto ormai arrivato a destinazione, salutava la tua maturità.
La natura faceva per te momento di meditazione in un’era di indecisione.
Sembravi una goccia di rugiada caduta dal tronco che in passato t’era stato di grande illuminazione.
Con lo sguardo proteso verso il fuori promettevi distacco necessario.
Intorno a te tempo in movimento, una burrasca infinita di precarietà, ti spingeva nel tutto in un vortice di un oblio rarefatto.
Stabile fermezza che t’era sempre stata amica fermava codesto tumulto di movimento, nel tempo…di tempo non tempo.
La collisione devastante provocava raffiche di amore scintillante. L’intero essere si animava di una gioia incalcolabile, musica indescrivibile.
Silenzio provocato, nato da siffatta situazione, dava parola ai più di scegliere l’immortale intelligenza o la flebile stranezza.
Un caos di dubbio si faceva largo nel fiume prosciugato.
In disparte, forte della tua consapevolezza, guardavi la massa che desiderava cogliere le ultime gocce di stravaganti illusioni.
Carcasse di vuoti simulacri scivolavano via incuranti di un arcobaleno assai vicino.
L’acqua ormai spenta sotto egocentrici scalzi, domandava perdono a te che la contemplavi.
Sincerità illuminante priva di giudizio, balenava dal tuo sorriso carico di calore.

Verità era colta dal terreno, come un fiore prima vivo poi appassito, salivi gli ultimi gradini di una scala senza foggia.

Emilz.

lunedì 5 novembre 2007

I cinesi mi osservano...


Nella giornata di ieri mi sono accorto che due utenti, uno da Taiwan e l'altro in Cina hanno visitato il mio sito. Mi auguro non appartengano ai servizi segreti. Questa notte ho avuto parecchi incubi a riguardo.

A parte gli scherzi, io amo la Cina! I LOVE CHINA!


N.B. Non fatemi del male.


sabato 3 novembre 2007

Quando un ricordo positivo diventa altro.

Tempo fa decisi di contattare un mio vecchio professore di Linguaggio Cinematografico, un regista modesto, un ottimo insegnante, per tentare di aprire una porta e finalmente trovare un lavoro. Ero assai deciso, infatti attesi per più di un'ora prima di incontrarlo. Quest'uomo è un ritardatario cronico, anche se molto preciso.
Quando arrivò a scuola lo informai della mia situazione, ero alla ricerca di un posto di lavoro. Lui mi disse che stava facendo un documentario sul cinema italiano e che gli serviva un assistente montatore. Ovviamente il lavoro non era retibuito, ma questo non mi indignò granchè perchè ho imparato a memoria il ritornello: "però non ti paghiamo".
Accettai la proposta.
Durante un colloquio con un altro professore ascoltai una conversazione interessante.
I due parlavano di possibili viaggi. Emerse che questo mio professore era stato in Birmania, aveva fatto un viaggio bellissimo e consigliava di andarci. Pensai che era un segno. La mia passione per l'Asia, soprattutto per il vicino Tibet, per la cultura buddhista, ma soprattutto per il mio progetto di documentario sul popolo delle nevi potevano finalmente trovare la luce grazie all'esperienza di questo professore. Sono un grande romanticone, anche troppo sognatore.

Passai tutta l'estate a lavorare per questo documentario, una volta finito mi ritrovai di nuovo nella stessa situazione iniziale. Feci qualche altro lavoro per questo mio professore, ormai lo frequentavo assiduamente anche a casa. E' proprio in casa di quest'uomo che ammirai un bellissimo arazzo (piccolino) di un Buddha, forse comprato come ricordo proprio in Birmania.
Non dissi nulla.
Un giorno presi la palla in balzo riferendo la mia passione per il Tibet, la volontà concreta di fare un documentario sulla cultura del popolo delle nevi e quant'altro.
Non mi aspettavo granchè e in effetti non successe niente.

Io sono uno che non rompe le scatole, non fa pressioni, è proprio una mia caratteristica che non va d'accordo con il movimento della società. Dico una volta sola una cosa e se vedo un certo interesse nella persona bene, altrimenti non insisto.
La voglia di collaborare con questa persona cadde inesorabilmente quando, non so per quale motivo, decise di mettermi alla prova (quando avevo già dimostrato il mio impegno).

Ricevetti una telefonata. Era sempre questo mio professore. Mi dette un lavoro da fare. Si trattava di fare uno show reel di una serie televisiva che aveva diretto.
Un giorno mi chiama e mi dice che dovevamo assolutamente finire il lavoro perchè andava consegnato a un suo amico che vive a New York.
Andai a casa sua e cominciai a lavorare.
Beh, mi trattenne a lavoro la bellezza di 18 ore di lavoro (sig!).
Cenai a casa loro insieme alla famiglia.
Uscì fuori un discorso strano.
Il figlio non ancora maggiorenne aveva deciso di uscire e fare festa con gli amici, rimaneva a dormire da un amico, il giorno dopo però aveva una gara di canottaggio (sembrava essere importante).
Il padre contrariato gli disse di rinunciarvi perchè se voleva diventare un campione doveva dimostrare di essere professionale.
Il figlio non disse niente, però a una certa ora prese la borsa e uscì di casa.
Con tutta risposta, l'uomo disse che non sarebbe andato a vedere la gara, non meritava la sua attenzione.
Dopo essermi riposato per un giorno intero e aver spento cellulare e quant'altro, il mio prof. mi richiama dopo due giorni.
Era contrariato perchè si aspettava un mio ritorno a casa sua (dopo 18 ore passate assieme non avevo voglia di rivederlo!) dicendo che dovevo avvertirlo ecc. ecc.
Mi recai di nuovo a casa. Avevo voglia di vomitare.
Mi fece un altro dei suoi discorsi piuttosto strani (almeno io li reputo tali).
Mi disse che se volevo fare strada dovevo essere più rompiballe, che non si campa facendo solo i documentari, perciò chiamò un suo amico montatore e gli parlò di me. Gli disse che ero affidabile, uno che andava sfruttato tanto non dicevo mai nulla (rise divertito, io un pò meno).
Quando attaccò mi liquidò dicendo che quello era l'ultimo contatto che mi dava e che dovevo cavarmela da solo.
Uscii di casa e lo salutai per l'ultima volta.

In quei giorni mi sembrava d'aver un altro padre, uno che ti dice come devi comportarti, come devi agire, come devi lavorare per diventare...
Ho imparato che non voglio diventare perchè sono già una persona e per questo voglio avere la libertà di sbagliare e di crescere in base alle mie decisioni.

venerdì 2 novembre 2007

Youth without youth - Un'altra giovinezza



E' durata dieci anni l'attesa di vedere il nuovo film di Francis Ford Coppola nelle sale di tutto il mondo. Il grande regista di Apocalypse Now, Il padrino, ritorna con una pellicola sofisticata, non sempre comprensibile, dove a volte il tempo si dilata in maniera troppo esponenziale facendo perdere l'orientamento. Effetto voluto? Penso di sì, soprattutto perchè questo è un film che parla del tempo, di una giovinezza ritrovata (sarà così?), una giovinezza senza giovinezza.

Tutto ruota intorno a un'incidente; un fulmine colpisce un professore di lingue orientali rumeno. La scarica elettrica fa regredire la vecchiaia riportandolo a un'età giovanile, dove potrà continuare i suoi studi sull'origine della coscienza, tutto condito da un'amore ritrovato, dalla fuga contro i nazisti che vogliono studiare o impossessarsi del segreto per generare il super uomo, e dal dramma della separazione. Insomma una miscela ampia, a volte dosata in maniera convincente, a volte non approfondita.

Il film di "maturità" di Francis Ford Coppola, retto da interpretazioni convincenti, da uno sperimentalismo riuscito e dalla voglia di parlare d'altre cose, filosofiche e impegnate.

Emilz.

mercoledì 31 ottobre 2007

Halloween

In Italia hanno trovato il modo di festeggiare il carnevale 2 volte! Grazie a Halloween, una festa tutta nord americana (ora) o celtica (prima). Insomma un modo come un altro per mettersi in costume (orrorifico) e cazzeggiare con gli amici. Divertente direi. Un salasso se si cerca di andare in qualche locale per festeggiare. Quello dipende però dalle singole tasche.
Personalmente ho festeggiato Halloween una volta sola, con gli amici, poi basta, ora consegno i cioccolatini e le caramelle ai bimbi di zona che vengono a bussare alla porta.
Detto questo stasera non mi filo nessuno! Vado a vedere il film di Coppola... yuppy!!

Buona caccia alle streghe!

martedì 30 ottobre 2007

Peter Jackson


Peter Jackson è uno dei registi "moderni" che più ammiro. Sono un grande appassionato del libro di J.R.R. Tolkien e quando seppi della notizia di una trasposizione cinematografica ne rimasi affascinato. Non si sapeva granchè di quest'uomo, le notizie arrivavano con il contagocce durante gli anni d'attesa.
Peter è neozelandese, uno che ama lo splatter umoristico, simpatici i suoi primi film (Bad Taste, Splatters, Meet the feebles). Con "Heavenly Creatures" si conquistò la fama "hollywoodiana" che gli permise (poi) di poter ambire a dirigere la saga di Tokien.
Riuscire a dirigere tre film di quelle proporzioni lo ha reso ai miei occhi un grande regista. E' uno dei pochi che non è sceso a compromessi; voleva tre film e è riuscito a ottenerli, voleva che durassero tre ore e ci è riuscito. In fin dei conti ha mantenuto anche le spese del budget, cosa non da poco, favorito anche dalla sua "fabbrica dei sogni" targata Weta.
Il successo dei film è indiscutibile, certo, si può controbbattere su alcune scelte artistiche della lavorazione, ma nessuno poteva chiedere di meglio.
Dopo la parentesi (secondo me riuscita) di King Kong, Peter è ritornato sul set a dirigere "Amabili Resti", il romanzo di Alice Sebold. Non è tanto rivederlo nelle sale, ma è la voglia di vederlo alle prese con altri generi. Aspetterò con ansia l'uscita del film.
Emilz.

venerdì 26 ottobre 2007

Pixar!


Quando l'animazione digitale diventa arte e raffinatezza il resto fatica a emergere.

Non solo per mancanza di idee dalle altre compagnie, ma soprattutto perchè il team di animatori è affiancato da degli ottimi sceneggiatori. Senza una buona storia, i disegni non bastano.

L'ultimo gioiellino dell'anno si chiama: "Ratatouille", ambientato in Francia dal tema assai appetitoso: la cucina. Il protagonista del film è Remy, un topolino speciale, amante delle buone cose, da mangiare ovviamente, in special modo quelle raffinate. La storia è davvero unica, riesce a divertire sempre, ovviamente intrise di una morale di fondo, l'universalità dell'amicizia.

Essere documentaristi oggi...

Cosa significa oggi, documentare?
E' un pò il mio interrogativo di questi mesi, visto che ho da tempo preso la strada del filmaker a tempo libero. Dopotutto siamo continuamente bombardati da scatolette audio-visive, che nel bene o nel male ci raccontano testimonianze, momenti drammatici, anchce comici della nostra esistenza.

Nel 2004 io e Gabriele abbiamo pensato di entrare in contatto con la comunità tibetana, scossi da quella realtà di soprusi e passione. La sopraffazione dei tibetani coesiste perfettamente con lo spirito religioso, in questo caso Buddhista, del popolo delle nevi. Perchè non mostrare la realtà spirituale con quella più aggressiva e meschina della Cina?
In mente ho un progetto chiaro, sensibile, ma scosso continuamente dall'esterno, la realtà che ci circonda è intrisa di soprusi e violenza. Perchè proprio il Tibet?

Quando c'è stata la rivolta in Birmania ho pensato alle dure violenze mosse dalla dittatura.
Quando quel bambino in Cambogia è stato stuprato ho pensato all'uomo debole spinto dal sesso.
E in Italia? Quante aggressioni ci sono ogni giorno?
In fondo, la vita che ci circonda viene continuamente mostrata; una violenza incessante, per me nauseabonda, spesso poco interessante.
C'è davvero bisogno di un documentario sul Tibet? In fondo ce ne sono tanti.

Allora cerco di guardare meglio le mie spinte, la causa che m'ha portato a scegliere quello piuttosto che qualcos'altro.
Non la trovo. Sto cercando la giustificazione per usare un mezzo: la cinepresa.

Un documentarista ha l'esigenza di raccontare, sviluppare una storia, ma soprattutto di viverla.
Mi rendo conto di non vivere la realtà tibetana. Non è andare cinque/sei volte all'anno a far riprese che fa di me una persona capace di raccontare il Tibet.
Penso che ci sia la volontà, forse un'esigenza personale, ma solo nel momento del viaggio, della scoperta, riuscirò (riusciremo) a capire se questo lavoro ci interessa.

Emilz.

giovedì 25 ottobre 2007

Serie-tv

E' innegabile, i serial tv, maggiormente quelli di stampo americano, stanno prendendo il sopravvento sul mercato televisivo... e non solo. La cosa non mi dispiace, perchè permette una scelta maggiore e una vasta gamma di generi per tutti i gusti.
C'è da dire che il "boom" dei serial-tv in un certo senso non è mai scemato; guardando al passato molte sono le produzioni che rivivono tutt'ora sulle nostre reti, senz'altro forti di un'interesse non morto, anzi rinvigorito, nostalgico.
Mi piacerebbe concentrarmi maggiormente sulla nostra epoca. L'epoca del segnale in alta definizione, l'epoca dalle immagini rapide e incessanti. Qualitativamente un risultato "quasi" cinematografico, difatti in molti ripropongono delle "puntati speciali" nelle sale. E' successo per la serie-tv per eccellenza Star Trek o per X-Files.

Ho iniziato a riscoprire le serie-tv con l'interessante cittadina di Wisteria Lane "Desperate Housewives". Personaggi caratterizzati molto bene, con momenti divertenti e altri piuttosto drammatici. Ha fatto capolino poi la serie che più mi piace, forse un pò paracula: "Lost".
Tensione, dramma, suspance, ingredienti solidi. Certo in tre anni (tra poco 4) di puntate su puntate qualche cosa in più sul negativo dovrei dirla, ma la tengo per me, perchè dopotutto mi tiene incollato allo schermo e mi diverte.

Una delle serie passate che più mi piace rivedere sono i Visitors. Certo con l'occhio di oggi alcune cose sono molto buffe, però all'epoca mi garbavano molto, inquietandomi non poco.

Questa è la mia top-five delle serie-tv che hanno lasciamo un segno nel mio interesse:

1. Lost
2. Desperate Housewives
3. X-Files
4. I Visitors
5. Hazzard (Bo & Yuk)

Ho tralasciato molte serie mitiche degli anni '80 tra cui: A-team, Chips, Magnum P.I. ecc. ecc.

Per il momento sto recuperando:
Twin Peaks
Weeds
Battlestar Galactica

Ho mollato Desperate Housewives perchè si stanno un pò ripetendo, affondano il coltello sempre sulle stesse cose e non vorrei rovinare il buon ricordo dei primi due anni.
Per il momento è tutto.

sabato 20 ottobre 2007

Alcuni dei miei film preferiti divisi per genere...

Guerra:
1. APOCALYPSE NOW di Francis Ford Coppola
2. IL CACCIATORE di Michael Cimino
3. LA SOTTILE LINEA ROSSA di Terrence Malick
4. I SETTE SAMURAI di Akira Kurosawa

Fantascienza:
1. STAR WARS - UNA NUOVA SPERANZA di George Lucas
2. 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO di Stanley Kubrick
3. E.T. di Steven Spielberg
4. INCONTRI RAVVICINATI DEL 3°TIPO di Steven Spielberg
5. IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Peter Jackson (fantasy)

Drammatico:
1. QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO di Milos Forman
2. ANCHE LIBERO VA BENE di Kim Rossi Stuart
3. LADRI DI BICICLETTE di Vittorio De Sica
4. C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA di Sergio Leone
5. ARANCIA MECCANICA di Stanley Kubrick

Azione:
1. IL PADRINO di Francis Ford Coppola
2. PULP FICTION di Quentin Tarantino
3. QUEI BRAVI RAGAZZI di Martin Scorsese
4. OLD BOY di Park Chan Wook

Orrore
1. SHINING di Stanley Kubrick

Commedia:
1. LA GRANDE GUERRA di Mario Monicelli
2. TROPPO FORTE di Carlo Verdone
3. IL MARCHESE DEL GRILLO di Mario Monicelli
4. UNA VITA DIFFICILE di Dino Risi
5. NON CI RESTA CHE PIANGERE di Massimo Troisi & Roberto Benigni

Animazione:
1. LA SPADA NELLA ROCCIA
2. LA CITTA' INCANTATA di Hayao Miyazaki
3. MONSTER & Co.
4. TOY STORY

Vari:
1. LA FINESTRA SUL CORTILE di Alfred Hitchcock

2. L'APPARTAMENTO di Billy Wilder
3. DERZU UZALA di Akira Kurosawa
4. L'UOMO CHE NON C'ERA di Joel Coen
5. MULHOLLAND DRIVE di David Lynch

Questi sono alcuni dei miei film preferiti, indiscussi capolavori per molti.
Tra questi però, quello che ritengo più vicino alle mie corde è Apocalypse Now, diciamo IL mio film preferito. Senza dubbio quello che mi ha scosso maggiormente.
Comunque ho messo quelli rappresentativi, altrimenti sarebbero molti di più, a cominciare dai nostri italiani: Fellini, Pasolini, Visconti ecc. ecc.

lunedì 15 ottobre 2007

Infelicità.

C'è una ragazza, scrive quotidianamente sul suo blog. Racconta la sua vita, è depressa, infelice, vuole fare altre cose però non ci riesce. Per poter star bene ha bisogno di fare altro, perchè vede intorno a sè tanta banalità, compresi i suoi genitori. Dice chiaramente che si droga, non una droga leggera, anzi. A volte testimonia che preferirebbe morire, anzichè continuare quell'inutile vita. C'è tanta infelicità, mentre a sprazzi si sente lucida e rinvigorita da chissà quale forza.
Io mi domando se non sia proprio la droga a provocare questo malessere e depressione, o magari a incrementare uno stato d'animo di per se già dimesso. Non è facile rendersi conto della pericolosità di un gesto abitudinario, quando ci sei dentro niente è come prima. Se i suoi genitori sono distanti sia psicologicamente che materialmente la condizione di questa ragazza presumo possa solo peggiorare. Lei cerca di richiamare l'attenzione di qualcuno e quando vede di non riuscire inizia a fare la vittima del sistema. E' un classico atteggiamento, purtroppo, già visto in altre occasioni. Siamo circondati da malessere, ma se siamo noi stessi a nutrirci di questo malessere come possiamo essere lucidi di fronte ai nostri problemi, le nostre necessità? Rischiamo di perdere il senso della nostra vita.

Cambiare non significa accettare la propria esistenza e adagiarsi agli altri, oppure cercare qualcosa di diverso in un'altra città. L'aria potrà cambiare, ma se non si ha ben chiaro cosa siamo e cosa vogliamo tutto diventa complicato.

sabato 13 ottobre 2007

Persone...

Vediamo un pò. Non è che ami molto fare classifiche sulle persone però mi piacerebbe inserire quelle che hanno suscitato in me interesse, quelle che m'hanno fatto riflettere, sia nel bene che nel male. Sono persone più o meno note, dipende dai casi. Ovviamente tralascerò quelle di tutti i giorni, anche se meriterebbero la stessa attenzione.

1. Jiddu Krishnamurti
- Per molti quello che dice potrà sembrare utopia, ma per me ha significato un drastico cambiamento, una rivoluzione interiore. Quando ho letto i suoi primi libri ero piuttosto scettico, invaso dal dubbio, dalla presunzione d'aver capito gran parte delle cose.
Le sue parole agiscono pian piano, senza uno scopo ben preciso. Lasciarsi fotografare in perenne ascolto è gioia. Nel verso senso della parola.

2. Tiziano Terzani
- L'ho già detto, ma Tiziano è stato un grandissimo giornalista prima, bellissimo uomo dopo.
Ha un carisma eccezionale, non dice cose scontate, anzi, ancor oggi, i suoi saggi sull'Asia, sono attualissimi e interessanti. Ha viaggiato per mari e monti, riuscendo pian piano a carpire molto della vita. Il suo primo libro che lessi fu alquanto "doloroso", quando si giunge alla fine, vien da piangere.

3. J.R.R. Tolkien
- Sembrerà strano, ma io quest'uomo l'ho adorato. Innanzitutto riuscire a creare un'opera di un genere piuttosto sconosciuto agli inizi del novecento fa di questa persona un grande letterato, attento osservatore di quello che succedeva in quegli anni, partecipò al primo conflitto mondiale, riuscendo a racchiudere le sue passioni in un mondo "alternativo", oggi molto esplorato.
Grandissima mente.

4. Akira Kurosawa, George Lucas, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Peter Jackson...
- Okay, qui sono stato un pò scorretto. Però questi nomi sono coloro che m'hanno fatto amare il cinema. Certo, negli anni sono riuscito a farmi un'idea più chiara e precisa di alcuni di loro. Io li racchiuderei in un'unica categoria, quelli che ti fanno passare un paio d'ore a sognare di costruire storie. Hitchcock, Leone, Fellini, Pasolini, Rossellini, De Sica, Lars Von Trier, Brian De Palma ecc. ecc. Inserisco in questa lista anche gli attori va, così non mi ripeto. Furbetto, eh.
Alberto Sordi, Carlo Verdone in primis.

5. Palden Gyatso
- In verità non conta nulla che sta al quinto posto, quest'uomo non può avere un piazzamento.
Ho avuto la fortuna di incontrarlo dopo aver letto il suo libro "Tibet, il fuoco sotto la neve", beh ne ha passate di tutti colori sotto la repressione cinese e io lo ammiro molto, sia per il coraggio che per la sua passione, durata tutta la vita. Si può solo imparare.

6. Autori Bonelli
- E' da quando ho 13 anni che leggo fumetti Bonelli e molti degli autori dei tanti albi che posseggo hanno influenzato positivamente la mia fantasia. Certo, alcuni li avrei strozzati con le mie mani, ma altri, tanto di cappello! Luca Enoch, Claudio Nizzi, Carlo Ambrosini sono quelli che più mi piacciono.


Per il momento mi fermo qui. Sembrerà strano tralasciare nomi più significativi, magari più conosciuti sia della letteratura, dell'arte in generale, della filosofia, della psicologia.
Pian piano sto conoscendo altre persone che spingono un certo interesse. Saprò aggiornarvi.

Domande.

Certo, entrare ogni volta in questo blog e vedere quel povero ragazzo birmano ammazzato disteso su una tavola di legno è straziante. L'altra sera lo stavo guardando e mi sono venute in mente un pò di domande.

Chi era? Come si chiamava?
Cosa faceva nella vita?
Studiava? Lavorava?
Quanti anni aveva?
Aveva una ragazza?
Quali erano i suoi sogni, le sue passioni, i suoi desideri?
Cosa gli piaceva fare?

e poi inevitabilmente mi sono domandato...

I primi giorni della manifestazione, aveva speranza nel cambiamento?
Ho immaginato quello che stava provando.
Voleva la sospirata libertà, per lui ma anche per tutti gli altri birmani.
Allora ha deciso. Ha manifestato un suo pensiero, in piazza.
Magari tenendo per mano altri suoi amici.

Poi il caos.

Chi l'ha ucciso? Come si chiama il suo assassino?
Perchè ha scelto di diventare militare?
Quali sono i suoi ideali?
Cosa ha portato l'assassino a uccidere questo ragazzo?
Perchè ha premuto il grilletto?
Cosa sta facendo adesso l'assassino di questo ragazzo?
Quali sono i suoi sentimenti?
Prova rimorso? Si compiace del gesto?

Tante domande. Quante sono le storie del mondo.
Ciclicamente si ripetono, sempre diverse ma così uguali...

Emilz.

venerdì 12 ottobre 2007

Ho voglia di te.

Non ho voglia di scrivere, eppure lo faccio.
Ho voglia di installare leopard sul mac. Quando esce?
Ho voglia di fare un lavoro, qualsiasi esso fosse. A sto punto.
Non ho voglia di sentire gente che mi dice: ora ti chiama la RAI.
Ho voglia di lei.
Ho voglia di scappare.
Ho voglia di leggere gli ultimi due libri della saga "Le oscure materie".
Ho voglia di incontrare gente nuova.
No, non ho voglia di incontrare gente nuova.
Ho voglia di formattare questo computer del cavolo.
Ho voglia di finire il documentario sul Tibet.
Non ho voglia di sentire gente che racconta balle.
Non ho voglia di spolverare questa scrivania. Però tra due minuti lo faccio.
Ho voglia di ingrassare.
Non ho voglia di mangiare.
Ho voglia di voglia. Ehm?
Non ho voglia di sentire mia madre che mi chiama: Emiiii! Emiiiii!

Perchè uno c'ha sempre tante voglie?
1. Forse perchè non c'ha un cavolo da fare. Nel mio caso è una grossa possibilità.
2. Insoddisfazione?
3. Non riesco a fare quello che voglio. In parte sì, in parte no. Non è che mi posso lamentare.

Comunque le voglie sono desideri e dietro al desiderio si nasconte una piccola trappola.

venerdì 5 ottobre 2007

Calma piatta.

In Birmania la situazione sembra essersi stabilizzata a sfavore della gente.
I birmani dovranno convivere con la dittatura ancora per tanto tempo, io credo,
soprattutto con il caro benzina (+500%), una cosa impensabile.


Aspetta che t'arispetta il lavoro ancora non salta fuori, e tutto tace.
Aspettiamo.

Voglio giocare questa carta lor signori, posso?

giovedì 27 settembre 2007

Sparano a altezza uomo!

Decimo giorno di marce non violente nella capitale RangoonNelle strade anche migliaia di civili. Ucciso un fotografo giapponese.
Birmania: 9 morti, più di mille arrestiE' caccia ai giornalisti stranieri
Situazione drammatica. Sgomberati più di sei monasteri. La polizia spara ad altezza uomoSanzioni Usa contro il governo. Appello di Bush: "Chi può faccia pressioni sulla giunta militare"
Birmania: 9 morti, più di mille arresti E' caccia ai giornalisti stranieri".

RANGOON - Fonti ufficiali della giunta militare dicono nove morti, tra cui un fotografo giapponese, e un centinaio di feriti. Le voci che dalla capitale Rongoon riescono a superare divieti e censure, arresti, morte e black out forniscono numeri molto diversi. "Sparano nelle strade ad altezza uomo, chi riesce a vedere dai tetti dei palazzi parla di decine e decine di persone rimaste a terra" racconta un cooperante italiano contattato dall'agenzia Agi via e-mail. Decine e decine di morti, quindi, e destinati a restare senza nome. E poi centinaia di arresti. Nella notte passata sono stati rastrellati sei monasteri nei dintorni della capitale per un totale di almeno 850 monaci portati nelle carceri militari. Ma stanno finendo in carcere anche artisti, letterati, attori, tutti coloro che possono coordinare, animare e trascinare la protesta come l'attore più famoso del paese e il poeta Aung Way. Rangoon, il vero nome della capitale della Birmania che i militari nel 1989 fecero diventare Yangon e Myanmar (Repubblica ha deciso di non utilizzare più i nomi militari): quando sta per calare la sera del decimo giorno di protesta, la tensione resta alta e la situazione drammatica. "Sparano ad altezza uomo" - E' la testimonianza di un cooperante italiano che vive a Rangoon: "Il massacro è cominciato, i militari sparano ad altezza uomo sui manifestanti. Non sappiamo quanti siano rimasti a terra ma chi ha potuto vedere dall'alto dei palazzi parla di decine dedine di persone. I militari dai megafoni avvertono che sarà aperto il fuoco senza altri avvisi contro qualsiasi sbarramento". Questa, rilasciata all'agenzia Agi, la testimonianza più diretta da un paese molto al di là del coprifuoco. La repressione ha numeri che possiamo solo immaginare ma a cui possiamo collegare i volti impauriti, gli occhi persi, le teste rasate che si muovono in fretta, le tuniche color cannella e i piedi scalzi sotto la pioggia delle migliaia di monaci che dieci giorni fa hanno lasciato i conventi e sono scesi in strada per dire basta. Un migliaio di loro sono stati arrestati durante la notte, presi direttamenti dai monasteri e portati nelle carceri militari.
Spariti i monaci, oggi tocca ai civili -
Dopo i rastrellamenti notturni stamani i monaci non sono stati visti nelle strade occupate invece dai civili, un passaggio di testimonianza e di lotta assai più che simbolico. Una folla è stata dispersa con gli spari dalle parti della pagoda di Sule, uno dei due fronti della protesta. Più avanti, nella giornata, i soldati hanno nuovamente sparato contro 10 mila manifestanti. Almeno cento sono stati arrestati. Le cause della crisi - Quella della Birmania è una lunga storia di oppressione militare, almeno fin dal 1962 quando i militari presero il potere. Uno dei momenti pià drammatici è stato il 1988 quando la rivolta fu schiacciata con un bilancio di tremila morti. Questa volta, oltre alle ragioni di sempre, la causa della protesta è nell'aumento folle di beni di primo consumo come petrolio, diesel e gas naturale cresciuti dal 66% al 535%. Un aumento insopportabile per i livelli della popolazione birmana.
La repressione contro giornalisti e media -
Un fotografo giapponese è stato ucciso durante gli incidenti nei pressi della pagoda di Sule. Il Giappone, per protesta, ha richiamato subito a Pechino il suo ambasciatore a Rangoon. La polizia militare gira nelle strade a bordo di camion, indossa grandi foulard gialli ed è in tenuta antisommossa. Sempre nella zona della pagoda di Sule la polizia ha fatto irruzione nell'hotel Traders a caccia di giornalisti "travestiti" da turisti. I pochi reporters presenti in Birmania prima che scoppiasse la protesta sono stati allontanati. Nessuno riesce più ad entrare e le testimonianze dirette di quello che sta accadendo sono sempre più scarse. I militari infatti stanno chiudendo gli internet point e tagliando le connessioni veloci. Le accuse alla comunità internazionale - La situazione si complica anche a livello internazionale: nonostante le pressioni della maggior parte dei paesi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha preso alcuna decisione contro il regime militare birmano per i veti di Russia e Cina, entrambi con interessi commerciali molto forti in Birmania e con il regime militare. E molti si chiedono: perchè finora, dopo anni di regime, non è stato fatto nulla? Perchè questa tolleranza?
Le sanzioni Usa -
La Casa Bianca ha annunciato sanzioni contro i 14 membri della giunta militare, quelle che non è stato possibile decidere a livello di Nazioni Unite pe ri veti di Cina e Russia. Il presidente Bush ha chiesto che "le nazioni che hanno influenza sulla Birmania facciano pressioni sulla giunta militare perchè cessi l'uso della forza". Un messaggio a Mosca e a Pechino che hanno impedito una decisione delle Nazioni Unite. La Casa Bianca ha ufficialmente annunciato che l'amministrazione americana d'ora in poi userà solo i nomi Birmania e Rangoon invece che Myanmar e Yangon imposti dalla dittattura militare. Ma la protesta dei monaci cammina nel mondo - Carità e povertà: di questo vivono i 350 mila monaci buddisti birmani. Non hanno nulla, non temono nulla e per questo la loro protesta spaventa il regime. Si svegliano prima dell'alba, pregano, escono dai monasteri con la loro ciotola nera per chiedere offerte e poi tornano nei monasteri. Ora tutto il mondo li guarda e li ammira. E marcia con loro. L'Europa ha deciso sanzioni. In tante città, a cominciare da Roma, sono in corso manifestazioni e sit-in in cui la partecipazione è trasversale e bipartisan.
(27 settembre 2007)

martedì 25 settembre 2007

Dalle fiamme del Vietnam a Rangoon -Quando il buddismo diventa rivolta

Mi piacerebbe proporre questo interessante articolo sulla "rivolta" dei monaci in Birmania.
di BERNARDO VALLI (dal sito di Repubblica)
Dalle fiamme del Vietnam a RangoonQuando il buddismo diventa rivolta"
La folla di giorno in giorno sempre più gonfia (c'è chi ieri azzardava più di centomila persone) raccolta attorno a un plotone di teste rasate e a tuniche color zafferano nelle strade di Yangon. L'ex capitale del Myanmar (un tempo Birmania), ricorda a chi ha vissuto i drammi dell'Asia negli ultimi decenni tanti altri avvenimenti di cui i monaci buddisti sono stati i protagonisti. Il Buddismo conta da tempo numerosi fedeli in Occidente, ed è in netta espansione sia in Europa sia in America. Ma per il grande pubblico è spesso ancora una religione esotica che adora un saggio in meditazione, e, a volte, degli dei con tante braccia, in pagode con gli angoli dei tetti rialzati e dei guardiani severi. I più avveduti lo considerano una filosofia di rinuncia al mondo, o di serenità in un mondo senza dei. Rari, nel grande pubblico, nonostante la sua grande e rapida diffusione, non solo tra i giovani, sono coloro che considerano il Buddismo quel che esso via via è: vale a dire una regola di vita e un metodo di condotta del pensiero, una filosofia, un culto devoto, un rito, una gnosi di grande libertà, direi senza confini. C'è chi dice licenziosa. Ed è ancora di più. Esso si interessa a tutti i grandi aspetti dell'attività umana: dall'arte alla logica. I suoi seguaci hanno scavato, costruito, scolpito, dipinto e cesellato. E pochi hanno ragionato più di loro e criticato l'esperienza e la ragione. Questa mezza predica, che suona ai nostri giorni un po' semplicistica o antiquata, mi fu impartita anni fa in Viet Nam, a Saigon, quando alcuni bonzi si bruciarono sulla pubblica piazza.
Io osservai i poveri resti, carbonizzati, con orrore. Un paio di monaci si erano cosparsi di benzina e avevano acceso un semplice fiammifero, appiccandosi il fuoco. Al momento giudicai quel sacrificio, quel suicidio, un atto di fanatismo. Ma quel che accadde poi mi indusse ad essere meno drastico. Il Viet Nam non era un paese buddista. I buddisti erano pochi. I colonizzatori francesi avevano diviso sbrigativamente per l'anagrafe la popolazione in buddisti e cattolici. In realtà la maggioranza era dedita al culto degli antenati, ispirato dal confucianesimo. Ma le grandi ricorrenze erano celebrate nelle pagode, tenute dai monaci buddisti. La cui forte influenza si opponeva a quella del potente clero cattolico, irrobustitosi all'ombra del colonialismo ma percorso da un autentico nazionalismo. Un nazionalismo che si scontrava a quello comunista di Ho Chi Minh. In quel febbraio del 1962 Kennedy era da poco diventato presidente degli Stati Uniti e nel Sud Viet Nam abbandonato dai francesi (sconfitti a Diem Bien Phu otto anni prima) i consiglieri americani si moltiplicavano. Ed era in discussione l'invio di reparti combattenti per contenere e respingere la guerriglia guidata dal regime comunista del Nord. I Viet Cong erano inseguiti nelle risaie e sulle montagne dell'Annam dai primi elicotteri della cavalleria yankee, che precedeva il non lontano arrivo dei marines. Al potere c'era il cattolico Diem, un nazionalista autoritario, che reprimeva gli oppositori, dedicando una particolare attenzione alle pagode, ritenute centri di sovversione, infiltrati dai comunisti. In realtà i monaci erano dei pacifisti, ma il loro pacifismo si scontrava con il clero cattolico, in gran parte fuggito dal Nord comunista e quindi ansioso di ottenere una rivincita. I bonzi si erano bruciati sulla pubblica piazza, in pieno giorno, per protestare contro le angherie subite dal regime di Diem. L'onnipotente cognata del presidente Diem, la signora Ngo Dinh Nhu, chiamò l'immolazione dei monaci buddisti "una barbecue". Una definizione che scandalizzò anche la Casa Bianca, già inquieta per la corruzione e l'incapacità dei governanti di Saigon ai quali stava per dare un appoggio militare sempre più impegnativo. Cosi gli americani cominciarono a sostenere i generali sudvietnamiti che l'anno successivo avrebbero scalzato dal potere con un colpo di Stato il regime di Diem. Il sacrificio dei bonzi precedette l'assassinio di Kennedy, il quale provocò l'avvento di Lyndon B. Johnson alla Casa Bianca. E quindi l'inizio della vera guerra americana in Viet Nam, in sostegno dei generali golpisti che avevano cacciato dal potere il cattolico Diem. Quando Kennedy fu ucciso c'erano nel Sud della penisola indocinese 16.300 militari americani che in pochi anni arrivarono a mezzo milione. Ho pensato a lungo che i fiammiferi dei monaci buddisti avessero contribuito ad accendere il conflitto. Mi è capitato di cercare, invano, negli anni successivi, sul selciato di Saigon, l'ombra scura dei corpi carbonizzati ormai cancellata dal tempo. Certo, forzavo un po' il significato e l'importanza di quel sacrificio, che la storia considera un semplice episodio. E che io non giudico più da un pezzo un atto di fanatismo. Anche perché da allora, durante la lunga guerra, andavo spesso a trovare i monaci buddisti, i quali mi insegnavano con toni sommessi che la loro religione non è basato sull'orgoglio, sulla violenza e la potenza, ma sull'intelligenza e la concordia e la pietà. Budda, il fondatore scomparso venticinque secoli fa nel deserto villaggio indiano di Rumindei, dicevano, è ancora l'autore della rivoluzione spirituale e storica dell'Asia. Essi mi offrivano queste loro verità mentre il comunismo trionfava nella Cina di Mao e stava per sconfiggere il più potente esercito dell'Occidente nella Penisola indocinese. Pareva un dolce delirio. Il loro discorso mi sembrava in quegli anni molto simile a quello sul cristianesimo degli ultimi gesuiti ancora presenti in Viet Nam, prima del crollo del regime sudista e il trionfo di quello del Nord comunista. Quei discorsi, ripetuti nei nostri giorni, non sono più tanto deliranti nell'Asia del nuovo millennio. Vi furono altri sacrifici di monaci buddisti, in Viet Nam. Dopo quattro anni, i bonzi appoggiarono la rivolta degli studenti. E alcuni di loro scontarono lunghe pene di prigione. Prima in quelle sudiste e poi nei campi di rieducazione comunisti. Il Tibet è il teatro della grande tragedia buddista. A Lhasa due anni fa, mentre osservavo i pellegrini prostrati davanti al tempio di Jokhang, la mia guida, un giovane bonzo nato dopo l'annessione del paese alla Cina, non ha risposto alla mia banale e inopportuna domanda: "Come va con i cinesi?" Nessuno ci ascoltava ma era di pessimo gusto, come ignoto visitatore straniero, che io gli ponessi un interrogativo tanto rudimentale. Quasi provocatorio. Sono stato punito. Mi ha guardato dall'alto in basso e ha continuato a illustrarmi la storia del santuario vecchio di mille trecento anni. Insieme alle condizioni di vita, certamente migliorate sul piano economico, dopo anni di privazioni e di umiliazioni, il Tibet ha cambiato faccia. Non è più il paese che era prima di diventare una provincia autonoma cinese. Il buddismo ha perduto quella che considerava la sua patria. I Lama, come tutti gli altri tibetani rifugiatisi in India o in altri paesi, hanno potuto conservare le loro convinzioni, ma nel nuovo ambiente stentano a mettere le radici. Per i tibetani è crollata una struttura secolare. Per i buddisti in generale è stato come smarrire un punto di riferimento. Nella loro azione i bonzi birmani pensano al Tibet inghiottito dalla Cina? L'attivismo della grande comunità monastica non è nuovo. I monaci ebbero un ruolo determinante nella lotta per l'indipendenza dal colonialismo britannico, ottenuta nel 1948. E nel 1988 hanno partecipato ai cortei di protesta nelle strade di Rangoon, fino al colpo di Stato del 18 settembre. E hanno poi rifiutato le offerte dei militari alle pagode, dopo che i generali avevano ingnorato la massiccia vittoria della Lega Nazionale per la democrazia (LND) di Aung San Suu Kyi, alle elezioni del maggio '90. Consapevoli dell'enorme influenza dei religiosi, i generali hanno appesantito i controlli attorno alle pagode. E questo, insieme ai generosi regali, avrebbe ammansito non pochi vecchi monaci influenti. Non è dunque l'insieme della comunità religiosa che è scesa per le strade. Nel cuore della folla ci sono i giovani bonzi. Le cui rivendicazioni vanno ormai oltre le scuse chieste in un primo tempo al regime per gli atti di violenza commessi dai militari all'inizio del mese. Il movimento religioso si è saldato con quello politico e chiede un cambio di regime. Come in tanti altri momenti della storia asiatica, il buddismo non è più soltanto la religione della meditazione. (25 settembre 2007)

lunedì 24 settembre 2007

Un pensiero a tutti i Birmani.

venerdì 21 settembre 2007

giovedì 20 settembre 2007

Scatti.

Prima immagine di una lunga serie
di scatti giornalieri.
Per raccontare quello che vedo
attraverso le foto.

mercoledì 19 settembre 2007

Limbo

Ho passato gli ultimi anni della mia esistenza in una sorta di limbo.
Il limbo è la mia camera; composta da film, internet, libri, fumetti, musica e quant'altro.
Non sono uno di quelli che si rifiutano di uscire dalla propria casa, anzi.
A me uscire piace, sempre che ci sia qualcosa di veramente interessante da fare o da vedere.
Domenica per esempio, io e mio fratello, siamo usciti dal limbo, inaspettatamente, forse perchè tediati dal troppo relax.
Abbiamo passato un'oretta a girovagare nelle vie di un immenso centro commerciale. Poi siamo ritornati nel limbo.
Mi rendo conto che la routine del giorno toglie spazio a cose più importanti. Magari semplicemente fare una passeggiata in montagna o al mare.
La sera, dopo una giornata di lavoro o di studio, difficilmente si decide di andare fuori, soprattutto per chi vive in città e il giorno dopo deve rifare le stesse cose di sempre.

Quello che sento ardemente nella mia vita è viaggiare. Si può viaggiare cercando di vivere e lavorare in qualche modo? Penso di sì. Ci spero.
Quello che mi frena è senz'altro la mancanza di soldi, prima di tutto, mentre anche il legame famigliare non è da sottovalutare.

Ho capito una cosa, mai entrare nello sconforto della ripetitività. Il domani me lo creo da solo, con tutte le problematiche in cui andrò in contro. Sono convinto però che un giorno farò quello che sento, non per capriccio, ma per passione.

Nel frattempo vivo nel limbo, continuando la mia crescita.

N.b. Non dovrei sottovalutare neanche l'imprevidibilità della vita, l'ho visto giusto questo mese, con la morte di Luca.

martedì 18 settembre 2007

Libertà

La libertà è espressione.
La libertà non è poter dire...
La libertà è intelligenza.
La libertà non si consegue con la violenza.

venerdì 14 settembre 2007

Lacrime.


Sgorga una lacrima dal tuo viso,
appari bellissima.
Occhi che brillano, testimoni di
un sentimento ardente.
Intorno a te il vuoto,
di fianco a te amicizia e
compassione.

Lacrime che cadono a terra,
gocce di virtù.
Saprai esser forte?

giovedì 13 settembre 2007

La vita e la morte

Quando muore il proprio figlio è strazio, sofferenza.
Quando muore il proprio fratello è dolore.
Quando muore il proprio compagno la vita si frantuma.
Perdere la propria vita a causa della distrazione, della velocità.
Uno schianto mortale che ha cancellato, di netto, tre persone.
Non le ha cancellate però nel cuore di chi li ama, perchè l'amore non ha confini, perdura per sempre, una fiamma eterna.
Non è mai facile accettare la morte, soprattutto quando il distacco dalla persona amata è così inaspettato. Nella vita però c'è anche la morte, inseparabili come ogni cosa nell'universo.
Luca aveva 27 anni, la sua fidanzata aspetta una bambina; ecco ancora una volta come la vita dimostra di essere imprevedibile, forse nella debolezza del momento si può pensare che sia crudele, "è capitato proprio a una coppia che doveva ancora crescere". La morte c'è.
Mi viene da dire, si poteva evitare? Molte volte quando si è alla guida di un mezzo, a vincere è sempre la distrazione.
Luca è morto a causa della distrazione di altri, non guidava.
Molte volte penso che chi guida abbia una grande responsabilità, soprattutto quando trasporta altre persone.
Alla fine di questa storia rimarrà tanto dolore, spero soltanto che si tramuti in amore, che le persone si stringano tra di loro facendo tesoro dei sentimenti provati, per crescere sempre.

martedì 11 settembre 2007

Ricordi

Il 2001 fu un anno un pò particolare, complicato, sia nella sfera privata che in quella sociale, alla quale non possiamo dissociarci.La macchina del potere faceva affari in quel di Genova, mentre sulle strade; la lotta tra polizia e i manifestanti, quelli pacifici mal menati alla stessa maniera di quelli non pacifici, arrivava al culmine, portando dietro di sè, un morto e tanto orrore.La quiete dei successivi mesi venne scossa da questo evento, ancor più enfatizzato dalla macchina televisiva, onnipresente nel suo far vedere gli eventi, soprattutto in diretta, meglio se catastrofici. Mi resi presto conto di quanto fosse, di quanto è tutt'ora forte il mezzo "TV".Eppure in Africa ci sono state tragedie altrettanto feroci, come in Cambogia e altre parti del mondo. Eppure quando gli Stati Uniti sono stati attaccati, il mondo ha avuto un sussulto. Tutti si sentivano coinvolti in quella tragedia, almeno quelli che avevano un televisore, probabilmente.Molti, in quel periodo, si sentivano davvero Americani, forse perchè tragedie di questo genere abbattono i confini del mondo.

Il mio 11 Settembre 2001 fu alquanto tranquillo. Ero in casa con mio fratello. Abbiamo parlato, giocato, ma mai acceso la Tv. Fino a quando non rientrarono a casa i miei genitori.Mio padre disse: Non avete sentito niente?
Noi: No. Perchè?
Mio padre: Ma dove vivete? Sta per scoppiare la terza guerra mondiale!
(Mio padre lo dice in tutte le occasioni, anche durante la guerra del golfo, del Kosovo, ecc.ecc.)
Beh, da quel momento in poi accesi anche io la Tv fino a notte inoltrata.
Bush stava già bombardando l'Afghanistan e la guerra contro il terrorismo non era che all'inizio.

Come ha detto giustamente Tiziano Terzani, un grandissimo giornalista, l'11 Settembre fu "un'occasione speciale" per poter veramente cambiare. Eppure l'abbiamo sprecata ancora una volta, nella vendetta e nell'odio...

Emilz.

Momenti...

Momenti...

Momenti...

lunedì 10 settembre 2007



Scendeva il silenzio. La luce si faceva intensa.
Sgomento e soffocata tristezza.

La cronaca.

POMEZIA (9 settembre) - Tre motociclisti hanno perso la vita in uno scontro fra moto avvenuto intorno a mezzogiorno a Pomezia, in via Solfatara. Edoardo Foresta, 30 anni, di Castelgandolfo, percorreva la strada sulla sua Ducati diretto a Pomezia da Albano. In una doppia curva al chilometro 9,500 si è scontrato con una Yamaha che proveniva in senso opposto, con a bordo Alessio Pacifici di 30 anni e Luca Capozzo di 27, romani e residenti tra Torrenova e Torre Angela. Tutti e tre sono morti sul colpo. I corpi dei giovani sono stati trasportati all'obitorio dell'ospedale di Albano.

giovedì 30 agosto 2007

Gentile richiesta per colei che aspetta.
Ci conosciamo ma non parliamo.
Si gira meravigliosa, circospetta ragazza.
Forse è l'uomo simpatico pagliaccio?
Che strana tendenza, scambio di corpi e nessuna fragranza.

spencer tunick greenpeace

l'artista americano Spencer Tunick - famoso in tutto il mondo per le sue installazioni - ha realizzato una scultura vivente di grande impatto visivo: centinaia di persone nude, in posa sul ghiaccio Aletsch, a simboleggiare la fragilità di un ecosistema gravemente minacciato dal surriscaldamento globale.

lunedì 27 agosto 2007

Salgo nel cielo e m'accorgo di una quiete naturale.
Mi sembra di essere avvolto in quello che chiamerei: nubifragio.
Nessuna sensazione m'è vicina, è una realtà fuori dall'essere.
Mi pare di averla già incontrata, conosciuta, osservata.
Beatitudine di pochi si può pensare,
mentre altri, assai lontani e disperati, la cercano correndo.
Mi cospargo di nutrimento, beneficio ben raccolto.
C'è qualcuno che disprezza, occhi spiacevoli sui volti inquieti.
M'accompagnano restando in attesa,
coloro che la lor mente domanda altro.
Non voglio, non chiedo dono,
so che il tempo m'inganna spesso.
A volte casco e son cresciuto.
Vedo qualcosa intorno a me, a lui, a lei,
volendo ne possiam parlare,
ma niente e nessuno può provare
la scintilla del sè e del cambiamento mai invano.
Cos'altro si può imparare in questo
corpo così violento, atroce funerale?
Schietto e risoluto è chi viaggia e non s'inganna,
meschino colui che gira e si compiace
d'aver capito che il mondo è suo,
perchè Dio, come lui, è a sua immagine e somiglianza.
Copia di un destino sempre avverso
per la mente che s'annega di parole spente e vuote.
Ascolto nel marasma voci bianche così fresche,
altre piccole ma già grandi, impoverite, assassinate.
Nel mondo c'è quella tigre che ti guarda, mi perlustra,
non c'è pace, ma niente potrà impedire la sua tranquillità.
Cammino di nuovo nel cielo e vedo alberi immensi
s'innalzano imponenti, così divini.
Risa incontrastate deridono, distruggono.
In perenne attesa c'è colui che ferma il movimento...

sabato 25 agosto 2007

Profumo di donna...

Corpo di delizia per molti.
Desiderio infame per troppi.
Profumo irresistibile, invidiabile.
Dolcezza di sguardi, struggenti coccole.
Delicata nel suo divenire.
Perfetta nel suo essere.
In continua umiliazione, eppure intoccabile.
Salvezza divina per tanti.
Nido d'amore per pochi.
Carne e profumi s'intrecciano.
Avvolgimento di passione.
Unica.



lunedì 20 agosto 2007

Mi fermo spesso a pensare
che forse c'è qualcosa nel domani.
Il tempo giace fermo in me
eppure fuori si dimena per catturare altri.
E' facile chiuder gli occhi
senza dover mai distogliere
lo sguardo in lei, creatura delicata.
Senz'altro sarà facile capire
quando giungerà la fine.
L'inizio è già qui.


Emilz, l'osservatore.

giovedì 9 agosto 2007

Ce la dovrei fare...

A volte mi rendo conto che parlo poco di me in questo blog, mentre mi concentro più su eventi un pò alla portata di tutti, facilmente distinguibili.
A volte mi chiedo se quello che dico possa interessare, poi non mi faccio scrupoli e la mia parte menefreghista dice: "tu parla, non ti curar di loro".

Ce la dovrei fare a lavorare. Un lavoro per conto mio. Visto che "nessuno mi vuole".
Ce la dovrei fare a ristabilire un pò di ordine in quello che voglio fare, visto che ho oziato per qualche anno aspettando, lavoricchiando a destra e a sinistra.
Ce la dovrei fare a essere più sicuro.
Ce la dovrei fare a trovare una ragazza. Urge bisogno.
Ce la dovrei fare a mandare a quel paese qualche persona di troppo.
Ce la dovrei fare a fare, fare e fare.

martedì 7 agosto 2007

Scontro tra 4 galassie

Potrebbe essere definito come 'il piu' grande incidente stradale dell'universò: il telescopio Spitzer della Nasa ha fotografato lo scontro di quattro galassie a cinque miliardi di anni luce dalla Via Lattea, con 'contorno' di miliardi di stelle che schizzano via per l'impatto. La scoperta é pubblicata dall'Astrophysical Journal Letters. Le collisioni tra le galassie sono abbastanza comuni, causate dalla forza di gravità che spinge i corpi celesti l'uno contro l'altro su una scala però di milioni di anni. Finora, però, gli unici fenomeni ben documentati riguardano oggetti molto grandi che attirano quelli più piccoli, come nel caso della "Galassia Ragno" che ne sta attirando a dozzine nella sua 'tela' di gravità. In questo caso, invece, tre delle galassie hanno le stesse dimensioni della nostra, mentre una quarta è solo tre volte più grande. Il risultato finale del gigantesco scontro sarà un'unica galassia: "Quando il mescolamento sarà completo - spiega Kenneth Rhines, che ha condotto lo studio - sarà una delle più grandi dell'universo. Questi dati sono la prova che gli oggetti maggiori che osserviamo si formano proprio con queste collisioni".

giovedì 2 agosto 2007

Jiddu Krishnamurti - I° Parte

Conoscere Jiddu Krishnamurti - 1° Parte




"Quando iniziai a leggere i primi libri di questo grande osservatore, cominciai a mettermi a nudo, mantenendo su di me la solita critica occidentale. Fu un cammino ostacolato dalle mie stesse ansie, assai illuminante.

Coloro che avranno voglia di scoprire sè stessi non dovranno far altro che mettersi davanti a uno specchio, mentre altri non faranno altro che continuare a essere quello che sono."
Emilz.

Discorso con cui Jiddu Krishnamurti ad Ommen il 3 agosto 1929 (aveva 34 anni) inaspettatamente sciolse l' “Ordine della Stella” dinanzi agli oltre 3000 membri e a molte altre migliaia di persone in ascolto radiofonico.L'Ordine della Stella d'Oriente era stato fondato nel 1911 per proclamare l'avvento del Maestro del Mondo.
Traduzione dall'inglese © curata da Aetos


Copyright 2001 K.F.A.Krishnamurti Foundation of America
in English
“We are going to discuss this morning the dissolution of the Order of the Star. Many people will be delighted, and others will be rather sad. It is a question neither for rejoicing nor for sadness, because it is inevitable, as I am going to explain.Stamani stiamo andando a discutere lo scioglimento dell'Ordine della Stella. Numerose persone saranno felicissime, ed altre piuttosto rattristate. La questione non sta nel rallegrarsi né nel rattristarsi, giacché è inevitabile, come sto appunto andando a spiegare.
in English
“You may remember the story of how the devil and a friend of his were walking down the street, when they saw ahead of them a man stoop down and pick up something from the ground, look at it, and put it away in his pocket. The friend said to the devil, “What did that man pick up?” “He picked up a piece of Truth,” said the devil. “That is a very bad business for you, then,” said his friend. “Oh, not at all,” the devil replied, “I am going to let him organize it”.Forse ricorderete quella storia del diavolo e di un suo amico che passeggiavano lungo la via, ad un certo punto essi videro dinanzi a loro un uomo che si chinò per raccogliere qualcosa in terra, la guardò e poi se la mise in tasca. L'amico disse al diavolo “Che cosa ha preso quell'uomo?” “Ha preso un pezzo di Verità,” ribatté il diavolo. “Quello è un brutto affare per voi, allora” disse l'amico. “Oh, niente affatto!” replicò il diavolo, “Sto appunto andando a permettere che lo organizzi”.
in English
“I maintain that Truth is a pathless land, and you cannot approach it by any path whatsoever, by any religion, by any sect. That is my point of view, and I adhere to that absolutely and unconditionally. Truth, being limitless, unconditioned, unapproachable by any path whatsoever, cannot be organized; nor should any organization be formed to lead or to coerce people along any particular path. If you first understand that, then you will see how impossible it is to organize a belief. A belief is purely an individual matter, and you cannot and must not organize it. If you do, it becomes dead, crystallized; it becomes a creed, a sect, a religion, to be imposed on others. This is what everyone throughout the world is attempting to do. Truth is narrowed down and made a plaything for those who are weak, for those who are only momentarily discontented. Truth cannot be brought down, rather the individual must make the effort to ascend to it. You cannot bring the mountain-top to the valley. If you would attain to the mountain-top you must pass through the valley, climb the steeps, unafraid of the dangerous precipices.Io sostengo che la Verità è una terra priva di sentieri, e che nessuno può approssimarsi ad essa seguendo un sentiero, una religione o una setta. Questo è il mio punto di vista, e lo sostengo con assoluta certezza e senza riserve. Essendo la Verità senza limiti, incondizionata, e non accessibile attraverso un percorso pianificato, qualsiasi esso sia, non può essere organizzata. Non si dovrebbe altresì costituire alcuna organizzazione che abbia come scopo quello di condurre o forzare le persone a seguire determinati percorsi. Non appena avrete compreso ciò, comprenderete come non sia possibile organizzare un credo, una fede. La fede è un aspetto strettamente individuale, e voi non potete né dovete organizzarla. Se lo fate diverrà cosa morta, cristallizzata, diverrà una dottrina, un credo sistematico, una setta, una religione che dev'essere imposta agli altri. Questo è ciò che in tutto il mondo si tenta di fare. La Verità viene imprigionata, resa banale, ridotta a un giocattolo da destinare alle persone fragili e a coloro che sono temporaneamente insoddisfatti. La Verità non può essere portata al nostro livello, piuttosto ognuno di noi deve impegnarsi per elevarsi al suo. Non potete portare la vetta della montagna in una valle. Chi desidera raggiungere la vetta della montagna lo fa passando attraverso la valle, salendo ripidamente, senza timore dei pericolosi dirupi.
in English
“So that is the first reason, from my point of view, why the Order of the Star should be dissolved. In spite of this, you will probably form other Orders, you will continue to belong to other organizations searching for Truth. I do not want to belong to any organization of a spiritual kind, please understand this. I would make use of an organization which would take me to London, for example; this is quite a different kind of organization, merely mechanical, like the post or the telegraph. I would use a motor car or a steamship to travel, these are only physical mechanisms which have nothing whatever to do with spirituality. Again, I maintain that no organization can lead man to spirituality.Questo è ciò di cui sono convinto ed è anche la prima ragione che mi spinge a sciogliere l'Ordine della Stella. Malgrado tutto, voi probabilmente fonderete altri ordini, o prenderete parte ad altre organizzazioni andando in cerca della Verità. Io non voglio appartenere ad alcuna organizzazione di tipo spirituale, vi prego di comprendermi. Farei uso, ad esempio, di un'organizzazione che volesse supportarmi a Londra, ma sarebbe un genere di organizzazione del tutto diversa, meramente meccanica, come la posta o il telegrafo. Utilizzerei un'automobile o un battello per viaggiare, ma sarebbero meccanismi fisici, che non avrebbero nulla a che vedere con la spiritualità. Insisto pertanto nel sostenere che nessuna organizzazione può condurre l'uomo alla spiritualità.
in English
“If an organization be created for this purpose, it becomes a crutch, a weakness, a bondage, and must cripple the individual, and prevent him from growing, from establishing his uniqueness, which lies in the discovery for himself of that absolute, unconditioned Truth. So that is another reason why I have decided, as I happen to be the Head of the Order, to dissolve it. No one has persuaded me to this decision.Ogniqualvolta viene creata un'organizzazione con questo proposito, essa diviene una stampella, un handicap, una catena, che ostacolerà l'individuo fino a mutilarlo, gli impedirà di evolversi e riconoscere la sua unicità, la quale dispone ciò che è proprio in se stessi alla scoperta di questa assoluta ed incondizionata Verità. Così questa è un' altra ragione per cui ho deciso, dal momento che sono la guida di questo ordine, di dissolverlo. Sappiate che nessuna persona mi ha indotto a prendere questa decisione.
in English
“This is no magnificent deed, because I do not want followers, and I mean this. The moment you follow someone you cease to follow Truth. I am not concerned whether you pay attention to what I say or not. I want to do a certain thing in the world and I am going to do it with unwavering concentration. I am concerning myself with only one essential thing: to set man free. I desire to free him from all cages, from all fears, and not to found religions, new sects, nor to establish new theories and new philosophies. Then you will naturally ask me why I go the world over, continually speaking. I will tell you for what reason I do this: not because I desire a following, not because I desire a special group of special disciples. (How men love to be different from their fellow-men, however ridiculous, absurd and trivial their distinctions may be! I do not want to encourage that absurdity.) I have no disciples, no apostles, either on earth or in the realm of spirituality.Questo non vuole essere un grande gesto. Giacché non voglio che nessuno mi segua, ed ho davvero intenzione di agire in questo modo. Nel momento in cui seguite qualcuno cessate di seguire la Verità. Non m'interessa sapere se prestate ascolto o meno a ciò che dico. Ho intenzione di determinare qualcosa di specifico nel mondo, e realizzerò questo mio proposito con imperturbabile concentrazione. Voglio liberare l'uomo da tutte le gabbie, da tutte le paure ed impedire che si creino nuove dottrine o filosofie, e che si fondino nuove religioni o sette. Ora naturalmente mi chiederete perché io parli continuamente viaggiando per il mondo. Vi dirò perché lo faccio. Non perché desideri avere seguaci o un gruppo speciale di speciali discepoli. (Per quanto gli uomini amino distinguersi dal proprio prossimo, cionondimeno banali e assurde potrebbero essere le loro distinzioni. Non ho intenzione di incoraggiare tale assurdità.) Non ho discepoli e nemmeno apostoli, né sulla terra né nei regni dello spirito.
in English
“Nor is it the lure of money, nor the desire to live a comfortable life, which attracts me. If I wanted to lead a comfortable life I would not come to a Camp or live in a damp country! I am speaking frankly because I want this settled once and for all. I do not want these childish discussions year after year.Non è il richiamo dei soldi ad attrarmi, né il desiderio di una vita confortevole. Se volessi condurre una vita agiata non verrei in un campo e non vivrei in un paese afoso! Sto parlandovi con franchezza perché voglio stabilire come stanno le cose una volta per tutte. Non vorrò ripetere queste precisazioni puerili anno dopo anno.
in English
“One newspaper reporter, who interviewed me, considered it a magnificent act to dissolve an organization in which there were thousands and thousands of members. To him it was a great act because, he said: “What will you do afterwards, how will you live? You will have no following, people will no longer listen to you.” If there are only five people who will listen, who will live, who have their faces turned towards eternity, it will be sufficient. Of what use is it to have thousands who do not understand, who are fully embalmed in prejudice, who do not want the new, but would rather translate the new to suit their own sterile, stagnant selves? If I speak strongly, please do not misunderstand me, it is not through lack of compassion. If you go to a surgeon for an operation, is it not kindness on his part to operate even if he cause you pain? So, in like manner, if I speak straightly, it is not through lack of real affection–on the contrary.Un giornalista che mi ha intervistato ha considerato lo scioglimento di un'organizzazione che conta migliaia e migliaia di membri come un atto grandioso. A lui è sembrata una grande azione perché ha detto: “Cosa farà dopo? Come vivrà? Non avrà più un seguito, la gente non l'ascolterà a lungo.” Se anche fossero solo cinque le persone che vorranno prestarmi ascolto, che vorranno nutrirsi, che avranno i loro visi orientati verso l'eternità, sarà sufficiente. Quale giovamento ha essere seguiti da migliaia di persone che non comprendono, che sono completamente imbalsamate nel pregiudizio, che non vogliono il nuovo, ma preferiscono piuttosto adattarlo al proprio sterile e stagnante sé? Non fraintendete il mio parlare duro, non è mancanza di compassione. Se vi recate da un chirurgo per un'operazione, non è benevolenza da parte sua operare anche se questo causa in voi sofferenza? Così, allo stesso modo, il mio parlare schietto non implica una carenza di autentici sentimenti bensì il contrario.
in English
“As I have said, I have only one purpose: to make man free, to urge him towards freedom, to help him to break away from all limitations, for that alone will give him eternal happiness, will give him the unconditioned realization of the self.Come già dissi, ho un solo proposito: rendere l'uomo libero, spronarlo ad orientarsi verso la libertà, ad infrangere ogni limitazione, poiché solo ciò potrà infondere in lui incessante felicità ed offrirgli l'incondizionata realizzazione del sé.
in English
“Because I am free, unconditioned, whole – not the part, not the relative, but the whole Truth that is eternal – I desire those, who seek to understand me to be free; not to follow me, not to make out of me a cage which will become a religion, a sect. Rather should they be free from all fears–from the fear of religion, from the fear of salvation, from the fear of spirituality, from the fear of love, from the fear of death, from the fear of life itself. As an artist paints a picture because he takes delight in that painting, because it is his self-expression, his glory, his well-being, so I do this and not because I want anything from anyone.Poiché io sono libero, incondizionato, interamente — non in parte, non in relazione a qualcosa, ma nella completa Verità che è immutabile — desidero che l'uomo cerchi di comprendermi per essere libero; non per seguire me, né per fare di me una gabbia da tramutare in una religione o in una setta. Piuttosto deve essere libero da tutte le paure — dal timore religioso, dall'ansia della salvazione, dalle paure spirituali, o da quelle dell'amore, della morte, o della vita in sé. Come un artista dipinge una tela e prende delizia in quel dipinto, poiché quella è la propria auto-espressione, la sua gloria, il suo stato di benessere, allo stesso modo io faccio questo, e non perché mi aspetto qualcosa da qualcuno.
in English
“You are accustomed to authority, or to the atmosphere of authority, which you think will lead you to spirituality. You think and hope that another can, by his extraordinary powers--a miracle–transport you to this realm of eternal freedom which is Happiness. Your whole outlook on life is based on that authority.Siete avvezzi all'autorità, o ai climi d'influenza dell'autorità, e credete che vi condurrà alla spiritualità. Pensate e sperate che altri possano, attraverso straordinari poteri — un miracolo — trasportarvi nel regno di libertà eterna che è Gioia. La vostra intera prospettiva di vita è fondata su tale autorità.
in English
“You have listened to me for three years now, without any change taking place except in the few. Now analyze what I am saying, be critical, so that you may understand thoroughly, fundamentally. When you look for an authority to lead you to spirituality, you are bound automatically to build an organization around that authority. By the very creation of that organization, which, you think, will help this authority to lead you to spirituality, you are held in a cage.Voi mi avete ascoltato per tre anni, senza che alcun cambiamento abbia avuto luogo, se non in pochi casi. Ora analizzate criticamente ciò che sto dicendo, così che possiate comprendere esaurientemente, completamente. Quando voi andate in cerca di un'autorità convinti che questa possa condurvi alla spiritualità, vi state automaticamente vincolando all'organizzazione costruita intorno a quella stessa autorità. Proprio attraverso la creazione di quell'organizzazione, che voi pensate aiuterà l'autorità a condurvi alla spiritualità, avete acconsentito a farvi mettere in una gabbia.
in English
“If I talk frankly, please remember that I do so, not out of harshness, not out of cruelty, not out of the enthusiasm of my purpose, but because I want you to understand what I am saying. That is the reason why you are here, and it would be a waste of time if I did not explain clearly, decisively, my point of view.Se io parlo francamente, per favore ricordate che lo sto facendo, non per severità, crudeltà o mancanza di entusiasmo per ciò che propongo, ma perché voglio che comprendiate ciò che sto dicendo. Questa è la ragione per cui sono qui, e sarebbe una perdita di tempo se non esprimessi il mio pensiero chiaramente e risolutamente.
in English
“For eighteen years you have been preparing for this event, for the Coming of the World Teacher. For eighteen years you have organized, you have looked for someone who would give a new delight to your hearts and minds, who would transform your whole life, who would give you a new understanding; for someone who would raise you to a new plane of life, who would give you a new encouragement, who would set you free – and now look what is happening! Consider, reason with yourselves, and discover in what way that belief has made you different – not with the superficial difference of the wearing of a badge, which is trivial, absurd. In what manner has such a belief swept away all the unessential things of life? That is the only way to judge: in what way are you freer, greater, more dangerous to every Society which is based on the false and the unessential? In what way have the members of this organization of the Star become different?Per diciotto anni vi siete preparati a questo evento, alla Venuta del Maestro del Mondo. Per diciotto anni vi siete organizzati, avete cercato qualcuno che desse nuova gioia ai vostri cuori e alle vostre menti, che trasformasse per intero la vostra vita, che vi desse una nuova comprensione; qualcuno che vi innalzasse a un nuovo piano di esistenza, che vi desse un nuovo incoraggiamento, che vi rendesse liberi — e ora guardate che cosa sta accadendo! Osservate attentamente, scrutate in voi stessi e scoprite in che modo quella fede vi avrebbe reso diversi — e non della superficiale diversità che consiste nel mostrare un simbolo, che è banale, assurda. In che maniera tale fede ha spazzato via tutte le cose inessenziali dell'esistenza? Questo è l'unico criterio di giudizio: in che senso siete più liberi, grandi, minacciosi per qualunque società che sia basata sul falso e l'inessenziale? In che modo i membri di questa Organizzazione della Stella divengono dissimili?
in English
“As I said, you have been preparing for eighteen years for me. I do not care if you believe that I am the World–Teacher or not. That is of very little importance. Since you belong to the organization of the Order of the Star, you have given your sympathy, your energy, acknowledging that Krishnamurti is the World–Teacher– partially or wholly: wholly for those who are really seeking, only partially for those who are satisfied with their own half-truths.Vi siete preparati diciotto anni per me. Non è importante se voi crediate o no che io sia il Maestro del Mondo. E' davvero di poca importanza. Da quel momento voi appartenete all'organismo dell'ordine della Stella, avete offerto la vostra partecipazione, la vostra energia, accettando l'idea che Krishnamurti è il Maestro del Mondo — parzialmente o totalmente: totalmente quelli che stanno realmente cercando, solo parzialmente coloro che sono soddisfatti delle proprie mezze-verità.
in English
“You have been preparing for eighteen years, and look how many difficulties there are in the way of your understanding, how many complications, how many trivial things. Your prejudices, your fears, your authorities, your churches new and old–all these, I maintain, are a barrier to understanding. I cannot make myself clearer than this. I do not want you to agree with me, I do not want you to follow me, I want you to understand what I am saying.Vi siete preparati per diciott'anni, e osservate quante difficoltà si oppongono alla comprensione, quante complicazioni, quante cose banali. I vostri pregiudizi, le vostre paure, le vostre autorità, le vostre chiese nuove e vecchie — tutto questo rappresenta una barriera che impedisce la comprensione. Non mi è possibile essere più chiaro di così. Non desidero che siate d'accordo con me, non voglio che mi seguiate, voglio che comprendiate cosa intendo.
in English
“This understanding is necessary because your belief has not transformed you but only complicated you, and because you are not willing to face things as they are. You want to have your own gods – new gods instead of the old, new religions instead of the old, new forms instead of the old – all equally valueless, all barriers, all limitations, all crutches. Instead of old spiritual distinctions you have new spiritual distinctions, instead of old worships you have new worships. You are all depending for your spirituality on someone else, for your happiness on someone else, for your enlightenment on someone else; and although you have been preparing for me for eighteen years, when I say all these things are unnecessary, when I say that you must put them all away and look within yourselves for the enlightenment, for the glory, for the purification, and for the incorruptibility of the self, not one of you is willing to do it. There may be a few, but very, very few.Questa comprensione è necessaria perché il vostro credo non vi ha trasformato, ma solo confuso, e perché non siete propensi a guardare le cose come esse sono. Volete avere i vostri idoli personali — nuovi idoli da sostituire a quelli antichi, nuove religioni al posto delle vecchie, nuove immagini in luogo di quelle ormai consunte — tutto ugualmente privo di valore, tutte barriere, tutte limitazioni, tutte stampelle. Al posto delle vecchie distinzioni spirituali ne avete di nuove, al posto dei vecchi culti ne avete di nuovi. Dipendete da un altro per la vostra spiritualità, dipendete da un altro per la vostra felicità e per la vostra illuminazione; e sebbene vi siate preparati ad accogliermi per diciotto anni, quando sostengo queste cose esse si rivelano inutili, quando vi dico di gettare via tutto e di cercare in voi stessi ciò che conduce all'illuminazione, alla gloria, alla purezza, all'incorruttibilità del sé, nessuno di voi è disposto a farlo. Ce ne possono essere alcuni, ma sono pochi, pochissimi.
in English
So why have an organization?“Why have false, hypocritical people following me, the embodiment of Truth? Please remember that I am not saying something harsh or unkind, but we have reached a situation when you must face things as they are. I said last year that I would not compromise. Very few listened to me then. This year I have made it absolutely clear. I do not know how many thousands throughout the world – members of the Order – have been preparing for me for eighteen years, and yet now they are not willing to listen unconditionally, wholly, to what I say.Quindi perché avere un'organizzazione?Perché gente falsa e ipocrita mi segue come l'incarnazione della Verità? Vi ricordo che il mio parlare non vuole essere duro o scortese, abbiamo soltanto raggiunto un punto in cui dovete assolutamente guardare in faccia la realtà delle cose. Già ebbi modo di dire lo scorso anno che non voglio compromessi, e già all'epoca solo pochissimi di voi mi prestarono ascolto, ma quest'anno sarò assolutamente chiaro. Sono migliaia i membri dell'Ordine sparsi su tutto il pianeta, e non so quanti di loro nonostante si siano preparati ad accogliermi per diciotto anni ora non sono disposti a comprendere fino in fondo e senza riserve ciò che affermo.
in English
“As I said before, my purpose is to make men unconditionally free, for I maintain that the only spirituality is the incorruptibility of the self which is eternal, is the harmony between reason and love. This is the absolute, unconditioned Truth which is Life itself. I want therefore to set man free, rejoicing as the bird in the clear sky, unburdened, independent, ecstatic in that freedom . And I, for whom you have been preparing for eighteen years, now say that you must be free of all these things, free from your complications, your entanglements. For this you need not have an organization based on spiritual belief. Why have an organization for five or ten people in the world who understand, who are struggling, who have put aside all trivial things? And for the weak people, there can be no organization to help them to find the Truth, because Truth is in everyone; it is not far, it is not near; it is eternally there.Come ho già detto poc'anzi, il mio fine è rendere gli uomini incondizionatamente liberi, perché io sostengo che la sola spiritualità è l'incorruttibilità del sé che è eterno, è l'armonia fra la ragione e l'amore. Questa è l'assoluta, incondizionata Verità che è in sé Vita. Desidero pertanto mettere l'uomo in libertà, allietandolo come un uccello libero nei cieli, alleggerito, indipendente, estasiato nell'affrancamento. Ed io, colui per il quale vi siete preparati tanto a lungo, ora vi dico che dovete essere liberi da tutte queste cose, liberi dalle complicazioni e dai vostri grovigli. Voi non avete bisogno di un'organizzazione fondata su un credo. Che bisogno c'è di avere un'organizzazione che nel mondo vede cinque o dieci persone che comprendono, combattono, e accantonano tutte le frivolezze? Questo vale anche per le persone fragili, non può esserci un'organizzazione che aiuti loro a scoprire la Verità, perché la Verità è in ognuno; non è remota, non è vicina, è eternamente lì.
in English
“Organizations cannot make you free. No man from outside can make you free; nor can organized worship, nor the immolation of yourselves for a cause, make you free; nor can forming yourselves into an organization, nor throwing yourselves into works, make you free. You use a typewriter to write letters, but you do not put it on an altar and worship it. But that is what you are doing when organizations become your chief concern. “How many members are there in it?” That is the first question I am asked by all newspaper reporters. “How many followers have you? By their number we shall judge whether what you say is true or false.” I do not know how many there are. I am not concerned with that. As I said, if there were even one man who had been set free, that were enough.Le organizzazioni non possono rendervi liberi. Nessun uomo può liberarvi dall'esterno; né può il culto organizzato e tantomeno la vostra immolazione a favore di una causa; non potete formarvi all'interno di un'organizzazione, né farvi liberi proiettando voi stessi nelle occupazioni. Voi usate una macchina da scrivere per redigere una lettera, ma non la mettete su un altare né l'adorate. Tuttavia è questo che fate quando mettete le organizzazioni come interesse principale. “Quanti membri comprende?” è la prima domanda che mi pongono tutti i giornalisti. “Quanti seguaci avete? Il loro numero ci indica se ciò che dice è vero o falso.” Io non so quanti sono, non m'interessa. Vi ripeto, se anche un solo uomo fosse reso libero, ciò sarebbe abbastanza.
in English
“Again, you have the idea that only certain people hold the key to the Kingdom of Happiness. No one holds it. No one has the authority to hold that key. That key is your own self, and in the development and the purification and in the incorruptibility of that self alone is the Kingdom of Eternity.Di nuovo, siete convinti che soltanto certe persone posseggono la chiave del Regno della Felicità. Nessuno le possiede. Nessuno ha l'autorità per possedere quella chiave. Quella chiave è proprio il vostro sé, e nello sviluppo, nella purificazione e nell'incorruttibilità di quell'unico sé è il Regno dell'Eternità.
in English
“So you will see how absurd is the whole structure that you have built, looking for external help, depending on others for your comfort, for your happiness, for your strength. These can only be found within yourselves.Osservate quanto è assurda l'intera struttura che avete costruito, cercando un aiuto esterno, affidandovi ad altri per ottenere conforto, per la vostra felicità, il vostro potere. Potete scoprire tutto solo all'interno di voi stessi.
in English
“You are accustomed to being told how far you have advanced, what is your spiritual status. How childish! Who but yourself can tell you if you are beautiful or ugly within? Who but yourself can tell you if you are incorruptible? You are not serious in these things.Voi vi siete abituati a sentirvi dire quanto avete progredito, qual è la vostra condizione spirituale. Come siete infantili! Chi se non voi stessi può dirvi se siete belli o brutti nell'intimo? Chi se non voi stessi può dire se siete incorruttibili? Voi non riuscite ad essere seri su queste cose.
in English
“But those who really desire to understand, who are looking to find that which is eternal, without beginning and without an end, will walk together with a greater intensity, will be a danger to everything that is unessential, to unrealities, to shadows. And they will concentrate, they will become the flame, because they understand. Such a body we must create, and that is my purpose. Because of that real understanding there will be true friendship. Because of that true friendship – which you do not seem to know – there will be real cooperation on the part of each one. And this not because of authority, not because of salvation, not because of immolation for a cause, but because you really understand, and hence are capable of living in the eternal. This is a greater thing than all pleasure, than all sacrifice.Ma coloro che realmente desiderano comprendere, che sono in cerca di ciò che è eterno, senza inizio né fine, cammineranno insieme con maggiore intensità, e saranno un pericolo per tutto ciò che è inessenziale, non reale, e per le ombre. E convergeranno, diverranno una fiamma, perché essi comprendono. Dobbiamo creare una realtà di questo tipo, e questo è il mio proposito. Perché dalla reale comprensione nascerà la vera solidale amicizia. A cagione di quell'autentica amicizia — che voi non sembrate conoscere — avrà luogo la reale cooperazione da parte di ognuno. E questo non perché vi è un'autorità, non a motivo di una salvazione o di un'immolazione per una causa, ma perché comprendete realmente e quindi siete in grado di vivere nell'eterno. Questa cosa è più grande di ogni desiderio, di ogni sacrificio.
in English
“So these are some of the reasons why, after careful consideration for two years, I have made this decision. It is not from a momentary impulse. I have not been persuaded to it by anyone. I am not persuaded in such things. For two years I have been thinking about this, slowly, carefully, patiently, and I have now decided to disband the Order, as I happen to be its Head. You can form other organizations and expect someone else. With that I am not concerned, nor with creating new cages, new decorations for those cages. My only concern is to set men absolutely, unconditionally free.”
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Così queste sono alcune delle ragioni per cui, dopo aver attentamente riflettuto per due anni, ho preso questa decisione. Essa non nasce da un impulso momentaneo. Non sono stato persuaso da nessuno, non sono cose in cui mi lascio persuadere. Per due anni ho meditato su questo, lentamente, attentamente, pazientemente, e ora ho deciso di sciogliere l'Ordine, giacché ne sono a capo. Voi potete creare altre organizzazioni e attendere qualcun altro. Non sono interessato a questo, né a creare nuove gabbie e nuovi addobbi per quelle gabbie. Il mio unico interesse è di rendere gli uomini assolutamente, incondizionatamente liberi.”
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