sabato 23 maggio 2009

Antichrist

La nuova fatica di Lars Von Trier non è un film assolutamente per tutti e infatti in sala c'era un mugugnio di voci, un finto tossire che rompeva quella sacralità estrema proveniente dal grande schermo, spesso quadri viventi - consiglio di vederlo assolutamente al cinema. Le scene di sesso, l'infibulazione, e altri tipi di violenze "carnali" non possono non farti suscitare sbigottimento (spesso mi sono sentito intimidito) proprio perchè visivamente molto crude, ma per chi conosce questo regista, soprattutto contestualizzando quel tipo di violenza, il tutto diventa realismo, d'impatto, soffocante, come al solito quasi documentaristico. Non ci sono veli, non c'è pietà, e in fondo è un continuum nelle opere di Lars; la passione (al contrario) viene vissuta con una intensità sempre più negativa, l'ossessione, la paura nella natura (il respiro di Satana) alla fine diventa violenza. Film difficile, visivamente "astuto",la scena iniziale vale il prezzo del biglietto, che non può non rimanerti dentro e per questo va visto con coraggio ma anche con attenzione. Attori superbi, anche se il doppiaggio della Gainsburg è sbagliato, voce troppo da ragazzina di sedici anni, non gli dona giustizia.

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