venerdì 15 dicembre 2006

L'olocausto negato

A cura di Gabro.

In un modo dove ormai dilaga la pazzia, anche l’olocausto viene messo in discussione. Mi domando come sia possibile tutto ciò e cerco delle risposte, indago e osservo.
La “Conferenza sull’Olocausto” organizzata per l’11 e il 12 dicembre a Teheran, è la prova di una distorsione che ci sta portando verso un futuro che nega anche il passato (forse lo scopo ancora ci sfugge). Non un passato lontano, bensì vicino, molto vicino. Il solo ricordo infatti terrorizza ancora molte persone. Proprio i negazionisti, affermano che l’Olocausto (voglio ricordare che letteralmente questa parola significa: "tutto bruciato", cioè "rogo sacrificale offerto a Dio” e che la Shoa, nel linguaggio ebraico, significa: "distruzione",parola che viene usata per indicare, appunto; l’olocausto) non sia mai esistito, o meglio che sia esistita una guerra che ha ucciso, sì molte persone, ma non quante quelle dichiarate dalle fonti ufficiali. Il numero esatto di persone uccise dal regime nazista è ancora soggetto a ulteriori ricerche. Recentemente, documenti declassificati, di provenienza britannica e sovietica, hanno indicato che il totale delle vittime potrebbe essere superiore rispetto alle documentazioni attuali. Ad ogni modo, le seguenti stime sono considerate altamente affidabili.
· 5,6–6,1 milioni di ebrei
· 3,5–6 milioni di civili Slavi
· 2,5–4 milioni di prigionieri di guerra
· 1–1,5 milioni di dissidenti politici
· 200.000–800.000 tra Rom e Sinti
· 200.000–300.000 portatori di handicap
· 10.000–250.000 omosessuali
· 2.000 Testimoni di Geova
Totale: fra i 13 e i 19 milioni di persone uccise e cremate nell'arco di quattro anni, per una media di 11.000 persone uccise e cremate ogni giorno. In base a questo dato, ogni forno cremava oltre 150 corpi al giorno, con un'efficienza almeno venti volte superiore a quella di oggi. Infatti, esistevano 12 campi di sterminio, e in ciascuno di essi c'erano circa mezza dozzina di forni crematori. Solo per questo motivo, del tutto opinabile, alcuni revisionisti sostengono che le cifre delle vittime dell'olocausto fossero grandemente esagerate.
Ma ancora più sconcertanti sono le tesi dei negazionisti. Un documentario dal titolo 1/3 dell’olocausto, firmato da una persona dalle ignote generalità, racconta ( in ben 4 ore) quanto segue: Treblinka fu uno dei tre campi di sterminio nazisti costruiti nell'ambito dell'Operazione Reinhard, gli altri erano Sobibór e Belzec. Il campo prende il nome del villaggio presso il quale venne costruito, a nord-est di Varsavia in Polonia. Il 1941 è l'anno della creazione del campo lavorativo per i prigionieri politici polacchi ed ebrei. Nel 1942 il campo venne convertito in campo di sterminio. Secondo le stime, nel campo, furono sterminate dalle 800.000 alle 950.000 persone, facendo di Treblinka il secondo campo di sterminio per numero di vittime, secondo solo a Auschwitz II – Birkenau, utilizzato per produrre monossido di carbonio usato nelle camere a gas, del quale erano presenti motori a diesel. Un tedesco che aveva lavorato nel campo, ricorda un motore di duecento cavalli, otto cilindri; preso da un carro armato sovietico che immetteva un mix di monossido di carbonio e di biossido di carbonio nelle camere a gas. Il motore diesel si trovava in una stanza, ed era collegato con le camere a gas per mezzo di un tubo. Il problema di questa storia è che non si capisce come gli ebrei siano morti con il monossido di carbonio, visto che i motori diesel non producono monossido di carbonio. Per meglio dire; i motori diesel producono una percentuale limitata di monossido di carbonio. Produrre il monossido di carbonio è un procedimento semplice, non c’è bisogno di tutto questo, sicuramente i tedeschi erano a conoscenza di questo fatto. La lista riferita ai premi nobel della chimica sono molti di più tra quelli Tedeschi che superavano di gran lunga quelli americani. Il documentario mostra il modellino della camera a gas di Treblinka, qui sarebbero state uccise 750.000 persone in circa 6 mesi. Per fare un paragone: un’università ha generalmente 30.000 studenti, le persone che sono passate in quel lager sono 25 volte tanto. Il negazionista pone questa domanda: “non pensate che nell’edificio avrebbero dovuto mettere almeno una doppia porta? Perché poi costruire un corridoio che porta ad una piccola camera a gas, quando invece potevano essere create due grandi camere a gas?” L’autore sottolinea che il numero delle camere a gas e la loro grandezza non è in nessun tipo di documentazione se non nel racconto dei superstiti. La popolazione di San Francisco è uguale al numero di persone uccise nelle camere a gas a Treblinka. Il negazionista mostra la mappa di San Francisco e chiede: "Cosa ci stanno raccontando? Che il numero equivalente di persone che vivono in questa città è entrata in quello stretto corridoio e poi è passata in una delle sei camere a gas ? E’ difficile da credere, e questo panorama è solo 1/3 della città di San Francisco. Nel 1943 una rivista popolare americana, era il giornale più letto in occidente". L’articolo di cui l’autore si riferisce si intitola “Ricordateci”, scriveva : “Entro la fine della guerra, gli ebrei verranno ridotti da una minoranza ad un fantasma”. “Siamo nel 1943, nel bel mezzo della guerra, come si può fare un’affermazione simile?” Afferma l’autore del documentario, poi continua: “ma la cosa strana è un’altra, l’articolo infatti parla di sei milioni di ebrei. E’ proprio strano che si faccia riferimento ad un numero preciso, visto che siamo a metà della guerra e che le camere a gas di Auschwitz, non erano state ancora costruite. Come poteva l’autore dell’articolo avere accesso a queste informazioni? Era forse un alto ufficiale dell’esercito? Niente di tutto ciò”, afferma il negazionista; poi continua: “l’autore di questo articolo è un autore ebreo di Hollywood. La domanda rimane, come si poteva parlare di sei milioni di ebrei nel 1943? Di questi 6 milioni di ebrei già 1/3 sono stati massacrati dai tedeschi, dai rumeni e dagli ungheresi. Il più ottimista tra coloro che fanno statistiche, stima che prima della fine della guerra almeno un altro terzo sarà ucciso. Se questa è la tesi più ottimista, la tesi più pessimista ci dice che moriranno tutte e sei i milioni. Dopo essere stati uccisi nelle camere a gas a Treblinka, i corpi venivano ammassati fuori dall’edificio”. L’autore del documentario irride a questo fatto e dice: “in una giornata potevano essere uccise dalle 12.000 alle 15.0000 persone a Treblinka. Se consideriamo 12.000 persone, 45 kg in media per persona, risultano 540.000 kg, che dovevano essere trasportati nelle fosse comuni ogni giorno. Si stima che a Treblinka e altri campi, siano stati sepolti 1 milione 38 mila corpi. Il problema è che non c’è sufficiente spazio per la sepoltura di tutti questi corpi nelle piantine dei campi. Il metodo usato per seppellire i corpi era finalizzato per risparmiare il maggior spazio possibile. I corpi venivano dunque disposti per file nella posizione testa-piede. La testa veniva incastrata tra i piedi di altri due corpi ,e altre due paia di piedi tra due teste. Mentre un uomo seppelliva, un altro li ricopriva nella sabbia. Nel libro si sostiene che le fosse erano lunghe 50 metri, larghe 35 e profonde 10 metri. E’ una fossa enorme, le sue dimensioni sono simili ad una piscina olimpionica, ma molto più profonda. Allora, di quante fosse c’era bisogno per tutti quei corpi? Dai calcoli si ottiene che servivano 21 fosse. Allora, la domanda che bisogna porsi è”, continua il negazionista: “dove sono le altre 17 fosse? Quale sono le possibili spiegazioni? Le fosse erano più profonde, hanno seppellito i corpi fuori dal campo, oppure li hanno seppelliti in un’altra parte del campo. La prova del campo che Treblinka sia esistito, si basa sulle testimonianze dei prigionieri, che tutti i giorni per due anni, hanno dormito e lavorato nell’area del campo adibito alla cremazione. Nessuna testimonianza sostiene la terza tesi. Il problema è che le persone che hanno inventato questa storia non hanno considerato lo spazio che occupano veramente 700.000 corpi. Pensavano che qualche fossa larga fosse sufficiente. Le armate che hanno liberato quel campo dicono di aver trovato una fossa con soli 350 corpi. Come è possibile? Sono stati tutti cremati?“
Lasciamo che il negazionista senza nome si risponda da solo. Lo fa anche bene, ma il punto è: questo individuo (uno dei tanti) potrà con le sue congetture negare l’orrore di quei tempi? La morte, la sofferenza, il puzzo dell’indifferenza. Forse i numeri non saranno precisi, non saranno esatti, ma ci sono e rimangono spaventosi documenti, racconti e foto che riportano storie di famiglie improvvisamente spezzate.
Immaginate che, adesso – in – questo – istante, le persone a voi più care, stiano per entrare in una stanza dove non usciranno mai. Incapaci anche solo di pensare, li vedreste morire, sotto i vostri occhi; gli ultimi sguardi, bui, incomprensibili.
Possiamo fare quindi congetture, ipotesi e tesi? Queste riusciranno, mai, a colmare le lacrime dei sopravvissuti, dei bambini morti ammazzati?





by Gabro

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